In questa recensione vogliamo parlarvi di Warhammer Age of Sigmar: Soulbound. Ringraziamo Cubicle7 per averci messo a disposizione la versione digitale del Core Rulebook e del suo Starter Set.
Chi volesse acquistarli, può trovarli in vendita sul sito stesso di Cubicle7. Il Core Rulebook è disponibile a 49,99 euro, o a 26,99 euro nella versione digitale. Inoltre questo manuale è stato tradotto in italiano da Need Games, sul cui store ufficiale potete trovare due versioni dello stesso. Lo Starter Set digitale, in inglese, è invece disponibile a 13,99 euro.
Prima di iniziare la recensione, una premessa doverosa. Soulbound porta su di sé una duplice eredità importante. Da un lato, Age of Sigmar è il gioco di miniature targato Games Workshop succeduto al più noto marchio Warhammer Fantasy. Negli anni ha conquistato un suo zoccolo duro di fan, ma il passaggio dal grim fantasy del gioco originale a un passo decisamente più epic fantasy è stato mal digerito da molti. In maniera speculare Soulbound succede a Warhammer Fantasy Roleplay, un gioco di ruolo che nel suo genere, appunto il grim fantasy, è stato apprezzato in svariate edizioni.
Il consiglio è quello di evitare i paragoni. Warhammer Age of Sigmar: Soulbound e Warhammer Fantasy Roleplay sono due giochi profondamente diversi, che propongono esperienze altrettanto diverse. Non sono intercambiabili, ma possono essere utilizzati entrambi per avventure che propongano una differente versione dei Reami. Non a caso attualmente Cubicle7 porta avanti entrambe le linee. E chi segue il mondo dei wargame saprà che i rumor su Oldhammer, la nuova versione del vecchio Warhammer Fantasy, sono sempre più concreti.
Il Manuale
Quattro semplici parole: la qualità è altissima. 352 pagine ricche di contenuto, un regolamento completo e un’ambientazione giocabile. Il volume è completo di tutta la parte meccanica e cerca di dare una panoramica quanto più ampia possibile di un’ambientazione decisamente stratificata, aspetto che approfondiremo in un secondo momento.
L’impaginazione è chiarissima eppure ha una sua forte impronta, ma quello che colpisce di più è la qualità degli artwork. Superbi, con una forte unità stilistica, rendono sfogliare questo manuale un vero piacere. Sensazione che si rafforza ancora di più con la versione fisica. Il volume, dalla pagina leggermente più piccola del formato classico, è solido e imponente. Il formato è lo stesso di Warhammer Fantasy Roleplay e Warhammer 40.000 Wrath & Glory, di cui potete trovare una nostra recensione. Sono manuali soddisfacenti, non c’è miglior modo di definirli.
Recensione dell’Ambientazione di Warhammer Age of Sigmar: Soulbound
Avventure perigliose nei reami mortali. Così recita il sottotitolo del Core Rulebook, ben evidente in copertina. Eviteremo di soffermarci troppo a lungo sul setting, perché è decisamente noto per il wargame da cui nasce; ma qualche cenno è d’obbligo.
I Reami Mortali sono una terra costantemente in guerra. Dalle ceneri del Vecchio Mondo (più familiare ai giocatori di Warhammer Fantasy) il dio-imperatore Sigmar ne fonda uno nuovo, ma non riesce a estrometterne le forze caotiche; nel tentativo di combatterle ruba le anime dei morti per creare dei nuovi guerrieri, gli Stormcast Eternal, che tornino costantemente in battaglia. Ma questo indispettisce il dio dei morti, sino ad allora suo alleato contro il Caos, sconvolgendo ulteriormente gli equilibri dei Reami Mortali.
Per chi avesse qualche conoscenza degli universi di Warhammer, gli Stormcast Eternal sono una delle migliori trovate commerciali della Games Workshop negli ultimi anni. Accolti con un bel po’ di comprensibile diffidenza, sono praticamente la versione fantasy degli Space Marine. E negli anni sono diventati uno dei punti forti di Age of Sigmar.
I Personaggi Giocabili
Come anticipato non scendiamo troppo nel dettaglio, ma è importante sapere che i giocatori si troveranno in un contesto dove la guerra è all’ordine del giorno. “There’s only war”… fuochino. Ci sono quattro fazioni principali; i PG appartengono all’Alleanza dell’Ordine, che si contrappone al Caos trincerandosi dentro immense città-fortezza.
È possibile giocare personaggi di varie specie, oltre l’umano. Ci sono tre dinastie aelfiche: i Lumineth sono i classici elfi alti, gli Idoneth Deepkin sono invece abitanti degli abissi. È possibile anche giocare i classici Aelfir Oscuri, rientrati nell’Alleanza dell’Ordine e non più avversari. I Duardin si dividono in una più classica stirpe nanica e nei Kharadron, dalle fortissime sfumature steampunk. I Sylvaneth sono invece ripresi dai più classici uomini-albero e dalle driadi delle vecchie edizioni, creature arboree ma senzienti.
Recensione di Warhammer Age of Sigmar: Soulbound: i Vincolati
Una peculiarità di Warhammer Age of Sigmar: Soulbound sono i succitati Stormcast Eternal, anime di antichi guerrieri riforgiati per l’appunto nella tempesta, e destinate a reincarnarsi ogni volta che muoiono per riprendere la battaglia al prezzo di un po’ della propria umanità. Per comprendere bene gli Stormcast Eternal è necessario spiegare un’altra peculiarità del gioco: la Fiamma dell’Anima.
Si tratta di una risorsa comune di dadi cui può attingere ogni giocatore per compiere imprese eroiche, introducendo anche limitati aspetti di narrazione condivisa. Ogni personaggio ha a disposizione anche un’altra risorsa individuale, il Coraggio, ma la Fiamma dell’Anima ha un valore narrativo molto più importante, ed è direttamente influenzata dal destino del mondo. La Fiamma dell’Anima rappresenta il sacro vincolo che unisce gli eroi, quello che rende la loro missione così speciale e che li guiderà verso la salvezza dei Reami. O che non riuscirà ad evitare loro il fallimento.
Gli Stormcast Eternal sono personaggi virtualmente immortali, anche se la cosa non viene a buon mercato, e iniziano il gioco con più punti esperienza degli altri, riflettendo la loro natura in qualche modo divina. Ma essendo vincolati a Sigmar, non possono esserlo al resto del gruppo. Questo si traduce nel non poter utilizzare la Fiamma Eterna. Questa meccanica crea spunti e dinamiche di gruppo molto interessanti.
Le Meccaniche di Gioco
La creazione del personaggio non è modellata su una classe, ma affidata a un certo numero di punti da distribuire. Non è un’impresa complessa perché il regolamento è ricco di opzioni, ma al suo nocciolo risulta estremamente semplice. Ci sono solo tre caratteristiche base e un pacchetto di abilità, in cui rientrano anche quelle di combattimento; la somma di queste determina il pool di dadi a sei facce da tirare in una prova, con il successo al 4+ modificato dal master. Importante notare che il master può stabilire sia la difficoltà dell’azione, ovvero il valore da raggiungere per il successo, sia la sua qualità, ovvero il numero di successi necessari.
È inoltre possibile, anzi fondamentale, personalizzare il proprio personaggio con dei talenti. Questi possono essere utilizzati anche per accedere alla magia o per scegliere una benedizione, un singolo miracolo che il personaggio può compiere rivolgendosi alla propria divinità patrona.
Un sistema di creazione come questo può spiazzare giocatori che non abbiano dimestichezza con le dinamiche del gioco, quindi sono comunque presenti degli archetipi tipici per ogni specie, dove il margine di personalizzazione è ridotto ma c’è la garanzia di un PG funzionale.
Recensione dei Contenuti Modulari di Warhammer Age of Sigmar: Soulbound
Il Core Rulebook è completato da tutto il necessario: tabelle delle armi, approfondimenti su religione, magia e principali città, liste di incantesimi; più una serie di consigli per i master alle prime armi e un bestiario sufficiente per affrontare una prima campagna di gioco.
Nel complesso si presenta come un ottimo gioco di ruolo per un epic fantasy di tipo piuttosto tradizionale nello spirito, ma con elementi fortemente mutuati da GdR più moderni. Non è così facile sopravvivere a uno scontro, e la Fiamma dell’Anima è una risorsa non solo meccanica ma anche interpretativa.
Il manuale approfondisce solamente i personaggi legati all’Alleanza dell’Ordine, ma Cubicle7 ha già pubblicato svariato altro materiale che permette di giocare l’Alleanza della Morte (non morti, non morti ovunque) e l’Alleanza della Distruzione, per gli amanti dei classici Orki. Una struttura modulare che permette, man mano che il gioco cresce, di arricchire le opzioni tantp per i giocatori quanto per il master.
Lo Starter Set
Nello Starter Set che ci ha inviato Cubicle7 è possibile trovare l’avventura introduttiva Faltering Light, ambientata nella città di Brightspear; alla quale è dedicato un modulo aggiuntivo di approfondimento a sé stante. La nostra recensione è come di consueto senza spoiler, ma possiamo anticipare che l’avventura è perfetta per prendere familiarità sia con le meccaniche che con l’ambientazione. Muovendo i loro personaggi prima tra le vie di Brightspear e successivamente nei suoi sotterranei, i giocatori avranno modo di impratichirsi con il regolamento. Al tempo stesso la necessità di riattivare un antico realmgate, un portale magico, e di contrastare le forze del Caos permetterà anche una progressiva ma profonda immersione nel cuore dell’ambientazione.
Il modulo di approfondimento consente inoltre di sviluppare altre avventure a Brightspear ed è corredato da svariate mappe tanto della città quanto di alcune sue locazioni chiave per l’avventura. Completano il tutto due documenti di reference (sulle regole e sulla magia), delle pedine utili per monitorare alcuni elementi del gioco e un set di personaggi pregenerati.
Considerazioni Finali della Recensione di Warhammer Age of Sigmar: Soulbound
Nel complesso, Warhammer Age of Sigmar: Soulbound è un ottimo gioco di ruolo. Potrebbe avere qualche limatura, ad esempio le statistiche di combattimento potrebbero cedere un po’ di atmosfera per essere gestite in maniera più pragmatica; questo sarebbe attuabile utilizzando dei pratici modificatori numerici piuttosto che dei gradi qualitativi espressi a parole. Ma non è nulla che non venga agevolmente superato dopo un primo impatto.
Non è un gioco per tutti, ma sarà sicuramente apprezzato dagli amanti di un fantasy epico e volutamente sopra le righe. E sicuramente va approcciato senza avere in mente Warhammer Fantasy Roleplay, perché è qualcosa di completamente diverso. Ma per chi apprezzasse questo tipo di gioco, definirlo consigliato è semplicemente riduttivo. Un sistema semplice e pulito, immediato, ma con una sua profondità. Classico ma con molti accorgimenti moderni.