Inferno [ D&D5e ] | Recensione

Inferno [ D&D5e ] | Recensione

Iniziamo questa recensione ringraziando Acheron Games e Two Little Mice per averci marchiato con il peccato della superbia, cioè per averci inviato il bundle completo di Inferno.

E’ passato un po’ di tempo da quando abbiamo iniziato a parlare del suo quickstart; era il 21 Marzo 2021 e, non soddisfatti, ci prendemmo del tempo per intervistare Daniela Giubellini, main artist del progetto. Eravamo entusiasti, anche perchè le premesse erano di alto livello e in redazione si discuteva su quello che effettivamente sarebbe stato il prodotto finito. Dopo un anno e mezzo di attesa, finalmente è giunto il momento di scrivere la recensione di Inferno.

Nel caso questo prodotto sia una tentazione irresitibile anche per voi, sappiate che il pacchetto completo può essere acquistato per circa 140 €. Sono anche disponibili i manuali singoli o altri accessori; per l’importo e le modalità di acquisto vi rimando al sito di Acheron.

Prima di iniziare a goderci il nostro peccato, è necessario spiegare brevemente di cosa stiamo parlando. Inferno è un’ambientazione per D&D5e basato sull’immaginario creato da Dante Alighieri per la Divina Commedia. Se vi state immaginando un mondo in cui gli avventurieri scendono semplicemente all’inferno per fare a pattoni con Lucifero, state sbagliando gioco. Inferno è molto più di questo, dato che introduce una serie di meccaniche molto interessanti e chiede ai giocatori di andare al di là del semplice sterminio di Diavoli e Dannati. Inferno è un vero e proprio viaggio alla ricerca di un sentimento che non dovrebbe esistere in quel luogo di dannati: la Speranza.

“Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore:
fecemi la divina podestate,
la somma sapienza e ’l primo amore.
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”.

Inferno, Canto III, 1-9

Pecchiamo di Superbia: Analisi del Bundle

Il punto focale di Inferno sono i tre manuali simili per impaginazione, ma molto diversi nella scelta dei colori. Il nero, il rosso e il blu dominano la scena. Immagini moderne si mischiano perfettamente con le incisioni storiche di Gustave Doré. Come altri prodotti degli autori, anche Inferno mantiene per l’impaginazione principalmente una struttura a due colonne, alternando in alcune occasioni porzioni a una colonna. L’impatto visivo e la leggibilità di questi due manuali sono veramente di alto livello e solo per alcuni dettagli Inferno pecca di disattenzione. Di questo però parleremo più avanti, in un paragrafo dedicato alle mappe e alle illustrazioni di questi splendidi manuali.

Dopo i manuali c’è lo Schermo della Guida, realizzato su tre facciate orizzontali, arricchite con una splendida illustrazione di Daniela Giubellini. Nel bundle sono presenti poi la mappa A2 dell’Inferno. con i relativi ingrandimenti, realizzata da Fabio Porfidia e 4 mappe quadrettate delle aree principali di gioco. Infine per rendere omaggio alla bellezza dell’opera di Dante è stato realizzato Inferno – Divina Commedia, un artbook che contiene la prima cantica del poema in doppia versione italiana e inglese. Chiudono in bellezza due mazzi di carte che riassumono mostri, emblemi ed equipaggiamento.

Una Guida all’Inferno

Il sistema di gioco alla base di Inferno è D&D5e, ma come vi ho accennato nell’introduzione c’è molto di più. In Inferno è presente una meccanica molto interessante legata alla Speranza, il bene più prezioso in un luogo che reca sulla porta un invito a lasciare fuori questo sentimento. Un’esperienza unica, portata avanti dal master che prende il nome di Guida.

I personaggi sono Smarriti, esseri viventi costretti ad attraversare l’inferno incarnando il peccato che un giorno potrebbe costringerli in quel luogo. Sono esseri viventi giunti qui prima del loro tempo. L’inferno proverà a catturarli ed asservirli, quindi la sfida per i giocatori non sarà sconfiggere le orde di dannati, ma sopravvivere a questo viaggio mantenendo un briciolo di speranza. Dopotutto non esiste il concetto di “morte” all’inferno. Tutto quello che verrà distrutto si ricreerà per volontà divina nel giro di pochi istanti. Un viaggio infinito in un luogo creato per strappare dal corpo la speranza.

Questo viaggio è trattato nel manuale Inferno – Virgilio’s Untold Tales. All’interno è presente la campagna che guida gli Smarriti dalla Selva oscura fino alla Giudecca. E’ presente una descrizione precisa dei diversi gironi completa di un bestiario con le caratteristiche dei guardiani e dei giudici Infernali.

Recensione dei Protagonisti di Inferno

Inferno è un viaggio, e i suoi protagonisti sono gli Smarriti. Questi sfortunati sono rappresentati da 12 archetipi. Sono una rivisitazione su chiave infernale delle classi di D&D5e legate a doppio filo al peccato che un giorno li trascinerà in questo luogo di dolore. Ogni archetipo è rappresentato dai propri emblemi infernali. Vesti, forma e armi che danno vita allo Smarrito e ne compongono la sostanza.

Non è possibile liberarsi di un emblema in quanto questo rappresenta il peso della colpa che ci lega all’Inferno. La corruzione che rappresenta e la consapevolezza di non poterlo abbandonare consumeranno velocemente la nostra speranza. Ovviamente gli emblemi non sono solo una condanna, ma rappresentano anche una forma di potere. Come detto però il potere porterà alla corruzione e dovremo scegliere con cura il suo utilizzo.

Oltre agli Smarriti, durante la campagna Kickstarter sono state sbloccate altre tre razze giocabili che si scostano completamente da questo concetto. Angeli Ignavi, Spiriti magni e Malebranche potranno unirsi al viaggio, consapevoli però che per loro non vi è una vera e propria salvezza. il loro posto all’inferno è stato deciso da tempo e l’unica cosa che possono fare è dimostrarsi degni della grazia del Signore.

Tra i dodici archetipi quello che mi ha colpito maggiormente è il Santo, archetipo del Paladino Smarrito; avendo versato sangue illudendosi di comprendere e compiere il volere del Signore, è costretto a dimorare nel Settimo Cerchio, tra i violenti e i bestemmiatori. Questa versione ribalta completamente la classica visione del Paladino ed è un chiaro esempio delle interessanti possibilità di roleplay date dal manuale.

Un Viaggio Attraverso la Città Dolente

Il manuale InfernoDante’s Guide to Hell dedica oltre 92 pagine alla descrizione del luogo più oscuro nel mondo dei giochi di ruolo. Personalmente la ritengo la parte più importante del manuale, dato che ci permette di entrare appieno in questo tipo di ambientazione.

L’inferno è una voragine oscura e terribile in cui i concetti di tempo e spazio non esistono. Nei primi paragrafi gli autori ci spiegano come è possibile per gli smarriti sopravvivere a questo viaggio, dettagliando ogni girone con lunghe descrizioni ricche di spunti che aiuteranno i master a dare un contesto alle loro avventure.

Durante la lettura è stato molto interessante immaginarsi i diversi luoghi descritti, soprattutto lo scontro finale con Lucifero all’interno della Giudecca. Si tratta di un inferno di ghiaccio in cui gli smarriti decidono se ignorare le promesse del maligno e abbandonare i loro peccati; la perfetta conclusione di un lungo viaggio attraverso i tanti gironi.

Recensione dell’Arte di Inferno

All’interno di questa recensione vi ho mostrato diverse illustrazioni dei tanti artisti che hanno partecipato al progetto. Daniella Giubellini, Fabio Porfidia e Vincenzo Prattico hanno fatto un lavoro superlativo realizzando un comparto grafico oltre le aspettative. E’ sufficiente sfogliare il manuale per accorgersi della bellezza delle tante immagini presenti nei manuali e nell’artbook. Le illustrazioni si inseriscono perfettamente all’interno dei tre manuali e la scelta grafica dei colori è molto azzeccata.

Ovviamente un lavoro così corposo si porta dietro alcune piccole sbavature, come la presenza di immagini specchiate che riportano la firma degli artisti al contrario. Personalmente lo ritengo un dettaglio insignificante che non toglie nulla al gran lavoro dietro lo sviluppo dei due manuali.

Considerazioni Finali di questa Recensione di Inferno

Inferno è un prodotto estremamente valido con meccaniche molto interessanti che permettono a master e giocatori di portare al tavolo un’esperienza particolare basata sul peccato e sulla speranza di redenzione. Ovviamente per vivere appieno le sensazioni di questa ambientazione è richiesta una certa serietà al tavolo, per evitare di trasformare il tutto in una versione parodistica del viaggio di Dante.

I manuali sono esteticamente incredibili e questo accresce ulteriormente il valore di questo ottimo prodotto. Un acquisto davvero consigliatissimo per tutti coloro che vorranno portare al loro tavolo il viaggio di Dante e gli orrori dell’inferno, il tutto in salsa D&D5e!

Se vi è piaciuta questa recensione di Inferno, continuate a seguirci per rimanere informati su altri prodotti per D&D5e!

Allan Quatermain e il Tesoro di Re Salomone [ Librogame ] | Recensione

Allan Quatermain e il Tesoro di Re Salomone [ Librogame ] | Recensione

Oggi la nostra ricerca di tomi da leggere e mondi da esplorare ci porta nelle misteriose terre dell’Africa con la recensione di Allan Quatermain e il Tesoro di Re Salomone. In questa avventura vestiremo infatti i panni del famoso esploratore nato nel 1885 dalla penna dello scrittore Henry Rider Haggard. Sono passati molti anni da quella prima avventura, ma il nostro protagonista non ha mai smesso di ispirare scrittori, sceneggiatori e fumettisti. Il mito dell’eroe, l’avventuriero che affronta l’ignoto nonostante le avversità, il cacciatore che non molla mai la sua preda. Queste storie continuano a stuzzicare la mia fantasia e per questo sono stato estremamente felice al Modena Play 2022 di mettere le mani su questo piccolo tesoro. Ringrazio infatti Andrea Tupac Mollica e Watson Edizioni per avermi consegnato una copia con tanto di dedica, in modo da permettermi di vivere la mia ricerca del tesoro di Re Salomone.

Potete trovare il librogame Allan Quatermain e il tesoro di Re Salomone sul sito di Watson edizioni al costo di 18 €.

Belve feroci, una natura selvaggia e incontaminata, genti esotiche, mercenari europei senza scrupoli e un mistero sepolto nelle sabbie del tempo…

Tutto questo ti attende se deciderai di raccogliere la sfida e di vestire i panni di Allan Quatermain per guidarlo nel suo periglioso viaggio verso le Miniere di Re Salomone!

Bene, io ho accettato la sfida, per cui è il momento di preparare lo zaino, indossare i nostri stivali più comodi e lanciarci in una magica avventura!

Una Prima Occhiata al Regolamento del Librogame

Allan Quatermain e il Tesoro di Re Salomone è un librogame composto da 350 paragrafi che ci trasporteranno attraverso gli ostili ma meravigliosi paesaggi dell’Africa. Direi di iniziare ad analizzare per prima cosa il regolamento che ho trovato molto semplice, sia per la risoluzione delle prove e per la gestione degli scontri. Diamo un’occhiata alla nostra scheda del personaggio. In alto abbiamo le tre caratteristiche fondamentali di Allan:

  • Carisma: indica la capacità relazionale di Allan, quanto sa essere scaltro e convincente quando interagisce con gli altri.
  • Intelligenza: rappresenta la qualità e la quantità degli studi e delle conoscenze generali di Allan, legate soprattutto all’Africa.
  • Potenza: rappresenta l’insieme delle caratteristiche fisiche ed è legata alla sua resistenza. Potenza entra in gioco anche durante gli scontri nelle prove di combattimento e mira.

Tra queste tre dividiamo a nostro piacimento quattro punti lasciando, se lo desideriamo, anche delle caratteristiche a zero. Il risultato finale è una versione del nostro esploratore estremamente personale, incentrata sulla nostra visione dell’avventura. Le prove si svolgono lanciando due dadi da 6, sommando il risultato e aggiungendo la caratteristica corrispondente. Se Il risultato eguaglia o supera la soglia minima della prova, la nostra azione è riuscita. Al risultato infine potremo aggiungere dei valori fissi dati dalle nostre abilità e dal nostro equipaggiamento.

Gli Scontri in Allan Quatermain e il Tesoro di Re Salomone

Come vedete, il regolamento è molto semplice e scorrevole. Nessuna prova è impossibile, ma servirà un’attenta pianificazione delle nostre risorse per sopravvive al viaggio. I nostri nemici infatti non aspetteranno altro che un nostro passo falso per metterci i bastoni fra le ruote. Ecco quindi una panoramica di come si volge il combattimento.

Come potete vedere da questo esempio, lo svolgimento di uno scontro crea una dinamica molto scorrevole che non riduce il tutto ad un semplice lancio di dadi. Durante queste sfide è stato facile immaginare le scene ricche di finte, affondi e colpi precisi. Molte volte, nonostante avessi investito le mie risorse in Potenza e armi, sono stato ad un passo dal perdere la vita. L’Africa non è stata clemente con me e i miei avversari non hanno dovuto far altro che aspettare il momento migliore.

Questo crea una dinamica molto importante nella gestione delle risorse. Affidarci ai nostri compagni per l’acquisto dell’equipaggiamento potrebbe essere una buona idea, o la nostra stessa rovina. Un’arma in più potrebbe salvarci la vita, ma per trovarla forse abbiamo gettato al vento un’amicizia o delle informazioni. Ogni scelta per quanto piccola avrà delle conseguenze e questo mantiene un livello di sfida sempre alto e interessante.

Recensione della Trama di Allan Quatermain e il Tesoro di Re Salomone

Il librogame segue l’opera originale del 1885. Nonostante il titolo ci porti a pensare che la nostra sia la semplice ricerca di un tesoro perduto, in realtà cerchiamo qualcosa di molto diverso. Un uomo, infatti è scomparso mentre cercava le antiche miniere di Re salomone. La nostra missione ci verrà affidata da suo fratello, Sir Henry Curtis. Insieme a lui e agli altri compagni di viaggio che incontreremo durante la nostra avventura, attraverseremo una terra ostile e affascinante.

Dopo un iniziale prologo che ci presenta il nostro eroe e ci fa entrare in confidenza con il sistema, arriva il momento di organizzare la spedizione e affrontare il viaggio. In questa parte del librogame vivremo appieno le conseguenze delle nostre scelte che ci porteranno al successo o ad una rapida fine. L’ultima parte poi tira i fili delle nostre decisioni e conduce a diversi finali. Per tutto il librogame ho percepito chiaramente quella sensazione tipica dei film d’azione in cui l’eroe non riesce mai facilmente a raggiungere il traguardo, ma sempre per il rotto della cuffia.

Considerazioni Finali

Concludo questa recensione dicendo che Allan Quatermain e il tesoro di Re Salomone è un ottimo librogame. Lo stile è scorrevole e ci fa percepire il brivido dell’avventura con le tante scelte e le conseguenze che seguiranno.

Il comparto grafico si sposa perfettamente con il librogame. Federica Lauria con le illustrazioni interne e Vincenzo Pratticò con l’illustrazione di copertina hanno fatto veramente un ottimo lavoro.

Il librogame racconta una storia avvincente ricca di segreti con una rigiocabilità molto alta grazie ai tanti finali. Alla fine del librogame è presente una tabella con un punteggio in base ai segreti che verranno scoperti. Per i maniaci del completismo il punteggio massimo è una sfida irresistibile. Per non farci mancare nulla, l’autore ha anche aggiunto un finale bonus, che se trovato sblocca un racconto aggiuntivo. Come potete vedere le qualità positive sono molte, quindi vi invito ad acquistare questo librogame e gettarvi nell’avventura!

Se avete apprezzato questa recensione di Allan Quatermain e il Tesoro di Re Salomone, continuate a seguirci per essere sempre informati su altri librigame!

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