Avete mai sognato di compiere avventure adrenaliniche e piene di azione? Magari venendo aiutati da una spalla con la battuta sempre pronta? Da oggi potete! In quest’anteprima presentiamo Outgunned: il nuovo progetto targato Two Little Mice.
Innanzitutto ringraziamo Two Little Mice di averci fornito il quickstart per scrivere quest’anteprima. Vi consigliamo di visitare le loro pagine Facebook, Instagram per scoprire tanti progetti interessanti!
Potete scaricare il quickstart seguendo questo link e seguire la pagina Kickstarter per essere informati sul lancio!
Il Ruolo e il Trope degli Eroi
In Outgunned il nostro personaggio sarà l’eroe di un film di azione, un concentrato di pura adrenalina!
L’anatomia dei nostri Eroi (come vengono chiamati i PG) è definita da vari elementi; tra questi, come primi, troviamo il Ruolo e il Trope.
Il Ruolo definisce l’archetipo del nostro Eroe permettendoci di avere spunti per definire il Lavoro, il Motto e il Difetto; inoltre il Ruolo durante la creazione ci fornisce dei punti da distribuire tra i nostri Attributi e Abilità, oltre a fornirci una lista di Tratti tra cui scegliere che potranno aiutarci durante le sessioni.
Nell’anteprima di Outgunned troviamo come esempio uno dei 10 ruoli che saranno presenti nel manuale base; questo è l’Agente, l’archetipo dell’Eroe con tesserino o distintivo che lavora per un’agenzia governativa.
Trovo molto interessante il fornire insieme ai bonus meccanici (e a una descrizione del Ruolo) dei suggerimenti per il Lavoro, il Difetto, il Motto; questi sono tutti tematici e aiutano molto anche i giocatori con poca fantasia. Se tutti i Ruoli sono così ben definiti e scritti, allora c’è da leccarsi i baffi per i contenuti!
Il Trope invece è lo Stereotipo, ispirati ai classici film di azione, che ci permette di caratterizzare ulteriormente il nostro Eroe. Alcuni esempi possono essere: Buon Samaritano, Bastardo dal Cuore d’Oro oppure Figo ma Tormentato. Dal punto di vista delle meccaniche, il Trope ci fornisce bonus agli Attributi, alle Abilità e la possibilità di scegliere un Tratto.
Nel quickstart ci viene presentato il Trope: “Ultimo Boy Scout / Girl Scout”; questo definisce un Eroe dai forti principi morali, con una buona educazione ma un po’ ingenuo. Questo è solo uno dei 18 Trope presenti nel manuale completo; come presentazione è ottima perché ben scritto e utile per personalizzare ancora di più un Eroe.
Gli Attributi di un Eroe
I nostri Eroi avranno a disposizione 5 Attributi e 20 Abilità per superare gli ostacoli. Gli Attributi sono: Muscoli, Nervi, Carisma, Focus e Crimine; questa varietà permette di coprire quasi tutte le situazioni e in combinazione con le Abilità permette di coprire tutte le situazioni.
I Tratti invece sono delle parole chiave che danno un vantaggio meccanico quando il nostro Eroe agisce tirandoli in ballo.
Un ulteriore elemento chiave è la Grinta, ciò che manterrà in vita il nostro Eroe. Infatti ogni volta che rischierebbe di farsi del male (o peggio), spunterà invece una o più caselle Grinta, in base a quanto è pericolosa la situazione; una volta che tutte le caselle sono state segnate, si attiverà la Roulette della Morte, cioè il giocatore dovrà tirare un dado a 6 facce e fare meno del valore della roulette, che partirà da 1 fino a un massimo di 6. Se il tiro del dado è superiore al valore della Roulette allora l’Eroe sarà salvo ma aumenterà di 1 il valore della Roulette.
Insomma, queste meccaniche sono ben inserite e permettono di rischiare e rimanere sempre sul filo del rasoio!
Poi troviamo anche l’Adrenalina, punti che vengono dati dal Narratore quando un Eroe compie un’azione eroica, un grande sacrificio o simili gesta. L’Adrenalina può essere spesa per avere dei bonus ai tiri, attivare poteri speciali oppure ottenere addirittura la Spotlight; in questo caso l’Eroe finisce al centro del palcoscenico sotto la luce dei riflettori e può compiere azioni incredibili!
Possiamo quindi star certi che gli Eroi di Outgunned saranno molto sfaccettati, interessanti e stracolmi di adrenalina!
Anteprima delle Meccaniche di Outgunned
Il sistema di Outgunned, chiamato Director’s Cut, si preannuncia un sistema semplice, immediato e veramente divertente.
Quando il nostro Eroe dovrà compiere una prova si ricorrerà ai dadi, ma non bisognerà fare calcoli o superare determinate soglie. Si dovranno accostare i risultati per creare coppie, tris, quartine, cinquine e sestine.
Ogni volta che bisogna ricorrere a un Tiro di Azione, l’Eroe sceglierà la combinazione più adatta tra Attributo e Abilità; mentre in un Tiro di Reazione sarà il Regista a sceglierla. Si costruisce poi un pool di dadi a 6 facce, che equivale alla somma dei punteggi di Attributo e Abilità. Nel caso siano presenti, si applicano bonus e modificatori vari.
Fatto questo, bisogna tirare e cercare di superare Difficoltà; queste sono Base, Critica, Estrema e Impossibile. Ad esempio, se si volesse superare una Difficoltà Base bisognerebbe fare almeno una coppia mentre per la Difficoltà Critica almeno un Tris.
Ma se il primo Tiro non va come previsto, allora si può decidere di Rilanciare e, se non dovesse ancora bastare, si può provare il Tutto O Niente; ma attenzione: in caso di insuccesso si perderanno tutti i successi e si fallirà automaticamente.
Si preannuncia quindi un sistema semplice ma molto interessante; inoltre nel manuale completo saranno presenti molti esempi di Tiri e Prove, più molti consigli per il Regista su come gestire queste situazioni.
Nemici e Pericoli
Quando si affrontano situazioni pericolose o avversari tosti, il gioco si fa duro e i duri cominciano a giocare!
Meccanicamente ogni Tiro avrà, oltre alla Difficoltà, un grado di Pericolo che varia sempre da Base a Impossibile. Ogni volta che si fallisce una prova pericolosa si perderanno un certo numero di Punti Grinta, ovviamente questa perdita potrà essere mitigata con i Successi ottenuti nel tiro.
Invece quando si affrontano i Nemici si dovrà combattere.
Nell’anteprima di Outgunned abbiamo solo un assaggio di quello che si prospetta un sistema di combattimento veramente intrigante, ma semplice nelle sue fondamenta.
Tutti i combattimenti si articoleranno in due Turni: quello di Azione, in cui agiscono gli Eroi, e quello di Reazione, in cui agiscono i Nemici. Nel proprio turno, i nostri Eroi potranno compiere un’Azione Rapida e un Tiro Azione; poi concludono il proprio turno e tocca ai Nemici.
L’avere azioni limitate obbliga a pensare alle proprie mosse e a gestire più tatticamente il combattimento. L’aspetto tattico emerge anche da elementi come la copertura, le varie modalità di fuoco con le armi, i bonus e malus e i caricatori limitati. Ma si potranno usare due armi akimbo, per tutti i fan di John Wick!
Ci troviamo dunque davanti a un sistema di combattimento tattico, emozionante, capace di regolare molte emozioni!
Anteprima degli Inseguimenti di Outgunned
Un altro aspetto interessante e legato al tema di tutto il gioco è la gestione delle auto e degli inseguimenti. Nel quickstart ne abbiamo solo un assaggio, ma si preannuncia un elemento particolarmente figo e centrale! Infatti le auto avranno un’armatura e una propria Speed.
Durante gli inseguimenti i nostri Eroi avranno un Need, cioè l’obbiettivo, che come un clock ha un numero di caselle da riempire deciso dal Regista. La Speed, che va da 1 a 6, rappresenta il numero di caselle da riempire alla fine del Turno.
Negli inseguimenti abbiamo i turni, uguali a quelli dei combattimenti. Durante il Turno Azione gli eroi potranno tentare di ottenere dei Successi Critici per aumentare la Speed e se falliranno nel Turno Reazione questa diminuirà, oppure la vettura subirà dei danni. Alla fine di ogni Turno Azione si anneriscono tanti quadretti quanto è il valore della Speed.
L’inseguimento si conclude quando gli Eroi riempiono tutte le caselle della Need o se la macchina finisce l’armatura ma quello sarà un fallimento.
Sappiamo che nel manuale completo ci saranno tante altre regole uniche oltre a tanti veicoli terrestri, marittimi e aerei; gli inseguimenti si prospettano uno dei momenti più carichi di adrenalina di Outgunned!
Corsa Contro il Tempo
Nel quickstart di Outgunned troviamo una one-shot adatta per presentare il gioco e provare le sue tante potenzialità.
La Trama vedrà i nostri eroi confrontarsi con una spietata organizzazione per ottenere una valigetta contente i dati di un esperimento. Ci saranno: esplosioni, inseguimenti in macchina, combattimenti mozzafiato e la tenzione di dover saltare su un aereo sul punto di decollare! Tutto questo inserito in un contesto anni ’90 molto particolare, con scene esplosive e memorabili!
Gli Eroi pregenerati sono tutti perfettamente adatti alla trama e ricchi di citazioni che faranno felice tutti i patiti di film d’azione. Potete osservare alcune schede in quest’anteprima.
Conclusioni dell’Anteprima di Outgunned
In conclusione, voglio ancora spendere alcune parole sull’aspetto estetico di questo gioco di ruolo; le illustrazioni sono veramente belle ed evocative, oltre a ripettare perfettamente lo stile dell’opera. Come sempre, brava Daniela Giubellini!
Tirando le somme, il quickstart di Outgunned permette di dare un ottimo sguardo ad un prodotto che si prospetta molto interessante e immediato da portare al tavolo. Sinceramente non vediamo l’ora di poterlo approfondire e di buttarci ancora una volta nell’azione!
Se ti è piaciuta quest’anteprima di Outgunned, continua a seguirci per scoprire altri interessanti GdR!
Iniziamo questa recensione ringraziando Acheron Games e Two Little Mice per averci marchiato con il peccato della superbia, cioè per averci inviato il bundle completo di Inferno.
E’ passato un po’ di tempo da quando abbiamo iniziato a parlare del suo quickstart; era il 21 Marzo 2021 e, non soddisfatti, ci prendemmo del tempo per intervistare Daniela Giubellini, main artist del progetto. Eravamo entusiasti, anche perchè le premesse erano di alto livello e in redazione si discuteva su quello che effettivamente sarebbe stato il prodotto finito. Dopo un anno e mezzo di attesa, finalmente è giunto il momento di scrivere la recensione di Inferno.
Nel caso questo prodotto sia una tentazione irresitibile anche per voi, sappiate che il pacchetto completo può essere acquistato per circa 140 €. Sono anche disponibili i manuali singoli o altri accessori; per l’importo e le modalità di acquisto vi rimando al sito di Acheron.
Prima di iniziare a goderci il nostro peccato, è necessario spiegare brevemente di cosa stiamo parlando. Infernoè un’ambientazione per D&D5e basato sull’immaginario creato da Dante Alighieri per la Divina Commedia. Se vi state immaginando un mondo in cui gli avventurieri scendono semplicemente all’inferno per fare a pattoni con Lucifero, state sbagliando gioco. Inferno è molto più di questo, dato che introduce una serie di meccaniche molto interessanti e chiede ai giocatori di andare al di là del semplice sterminio di Diavoli e Dannati. Inferno è un vero e proprio viaggio alla ricerca di un sentimento che non dovrebbe esistere in quel luogo di dannati: la Speranza.
“Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore: fecemi la divina podestate, la somma sapienza e ’l primo amore. Dinanzi a me non fuor cose create se non etterne, e io etterno duro. Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”.
Inferno, Canto III, 1-9
Pecchiamo di Superbia: Analisi del Bundle
Il punto focale di Inferno sono i tre manuali simili per impaginazione, ma molto diversi nella scelta dei colori. Il nero, il rosso e il blu dominano la scena. Immagini moderne si mischiano perfettamente con le incisioni storiche di Gustave Doré. Come altri prodotti degli autori, anche Inferno mantiene per l’impaginazione principalmente una struttura a due colonne, alternando in alcune occasioni porzioni a una colonna. L’impatto visivo e la leggibilità di questi due manuali sono veramente di alto livello e solo per alcuni dettagli Inferno pecca di disattenzione. Di questo però parleremo più avanti, in un paragrafo dedicato alle mappe e alle illustrazioni di questi splendidi manuali.
Dopo i manuali c’è lo Schermo della Guida, realizzato su tre facciate orizzontali, arricchite con una splendida illustrazione di Daniela Giubellini. Nel bundle sono presenti poi la mappa A2 dell’Inferno. con i relativi ingrandimenti, realizzata da Fabio Porfidia e 4 mappe quadrettate delle aree principali di gioco. Infine per rendere omaggio alla bellezza dell’opera di Dante è stato realizzato Inferno – Divina Commedia, un artbook che contiene la prima cantica del poema in doppia versione italiana e inglese. Chiudono in bellezza due mazzi di carte che riassumono mostri, emblemi ed equipaggiamento.
Una Guida all’Inferno
Il sistema di gioco alla base di Inferno è D&D5e, ma come vi ho accennato nell’introduzione c’è molto di più. In Inferno è presente una meccanica molto interessante legata alla Speranza, il bene più prezioso in un luogo che reca sulla porta un invito a lasciare fuori questo sentimento. Un’esperienza unica, portata avanti dal master che prende il nome di Guida.
I personaggi sono Smarriti, esseri viventi costretti ad attraversare l’inferno incarnando il peccato che un giorno potrebbe costringerli in quel luogo. Sono esseri viventi giunti qui prima del loro tempo. L’inferno proverà a catturarli ed asservirli, quindi la sfida per i giocatori non sarà sconfiggere le orde di dannati, ma sopravvivere a questo viaggio mantenendo un briciolo di speranza. Dopotutto non esiste il concetto di “morte” all’inferno. Tutto quello che verrà distrutto si ricreerà per volontà divina nel giro di pochi istanti. Un viaggio infinito in un luogo creato per strappare dal corpo la speranza.
Questo viaggio è trattato nel manuale Inferno – Virgilio’s Untold Tales. All’interno è presente la campagna che guida gli Smarriti dalla Selva oscura fino alla Giudecca. E’ presente una descrizione precisa dei diversi gironi completa di un bestiario con le caratteristiche dei guardiani e dei giudici Infernali.
Recensione dei Protagonisti di Inferno
Inferno è un viaggio, e i suoi protagonisti sono gli Smarriti. Questi sfortunati sono rappresentati da 12 archetipi. Sono una rivisitazione su chiave infernale delle classi di D&D5e legate a doppio filo al peccato che un giorno li trascinerà in questo luogo di dolore. Ogni archetipo è rappresentato dai propri emblemi infernali. Vesti, forma e armi che danno vita allo Smarrito e ne compongono la sostanza.
Non è possibile liberarsi di un emblema in quanto questo rappresenta il peso della colpa che ci lega all’Inferno. La corruzione che rappresenta e la consapevolezza di non poterlo abbandonare consumeranno velocemente la nostra speranza. Ovviamente gli emblemi non sono solo una condanna, ma rappresentano anche una forma di potere. Come detto però il potere porterà alla corruzione e dovremo scegliere con cura il suo utilizzo.
Oltre agli Smarriti, durante la campagna Kickstarter sono state sbloccate altre tre razze giocabili che si scostano completamente da questo concetto. Angeli Ignavi, Spiriti magni e Malebranche potranno unirsi al viaggio, consapevoli però che per loro non vi è una vera e propria salvezza. il loro posto all’inferno è stato deciso da tempo e l’unica cosa che possono fare è dimostrarsi degni della grazia del Signore.
Tra i dodici archetipi quello che mi ha colpito maggiormente è il Santo, archetipo del Paladino Smarrito; avendo versato sangue illudendosi di comprendere e compiere il volere del Signore, è costretto a dimorare nel Settimo Cerchio, tra i violenti e i bestemmiatori. Questa versione ribalta completamente la classica visione del Paladino ed è un chiaro esempio delle interessanti possibilità di roleplay date dal manuale.
Un Viaggio Attraverso la Città Dolente
Il manuale Inferno – Dante’s Guide to Helldedica oltre 92 pagine alla descrizione del luogo più oscuro nel mondo dei giochi di ruolo. Personalmente la ritengo la parte più importante del manuale, dato che ci permette di entrare appieno in questo tipo di ambientazione.
L’inferno è una voragine oscura e terribile in cui i concetti di tempo e spazio non esistono. Nei primi paragrafi gli autori ci spiegano come è possibile per gli smarriti sopravvivere a questo viaggio, dettagliando ogni girone con lunghe descrizioni ricche di spunti che aiuteranno i master a dare un contesto alle loro avventure.
Durante la lettura è stato molto interessante immaginarsi i diversi luoghi descritti, soprattutto lo scontro finale con Lucifero all’interno della Giudecca. Si tratta di un inferno di ghiaccio in cui gli smarriti decidono se ignorare le promesse del maligno e abbandonare i loro peccati; la perfetta conclusione di un lungo viaggio attraverso i tanti gironi.
Recensione dell’Arte di Inferno
All’interno di questa recensione vi ho mostrato diverse illustrazioni dei tanti artisti che hanno partecipato al progetto. Daniella Giubellini, Fabio Porfidia e Vincenzo Prattico hanno fatto un lavoro superlativo realizzando un comparto grafico oltre le aspettative. E’ sufficiente sfogliare il manuale per accorgersi della bellezza delle tante immagini presenti nei manuali e nell’artbook. Le illustrazioni si inseriscono perfettamente all’interno dei tre manuali e la scelta grafica dei colori è molto azzeccata.
Ovviamente un lavoro così corposo si porta dietro alcune piccole sbavature, come la presenza di immagini specchiate che riportano la firma degli artisti al contrario. Personalmente lo ritengo un dettaglio insignificante che non toglie nulla al gran lavoro dietro lo sviluppo dei due manuali.
Considerazioni Finali di questa Recensione di Inferno
Inferno è un prodotto estremamente valido con meccaniche molto interessanti che permettono a master e giocatori di portare al tavolo un’esperienza particolare basata sul peccato e sulla speranza di redenzione. Ovviamente per vivere appieno le sensazioni di questa ambientazione è richiesta una certa serietà al tavolo, per evitare di trasformare il tutto in una versione parodistica del viaggio di Dante.
I manuali sono esteticamente incredibili e questo accresce ulteriormente il valore di questo ottimo prodotto. Un acquisto davvero consigliatissimo per tutti coloro che vorranno portare al loro tavolo il viaggio di Dante e gli orrori dell’inferno, il tutto in salsa D&D5e!
Se vi è piaciuta questa recensione di Inferno, continuate a seguirci per rimanere informati su altri prodotti per D&D5e!
Oggi la nostra ricerca di tomi da leggere e mondi da esplorare ci porta a scoprire l’anteprima della nuova versione di Household. Dopo aver vinto il premio gioco di ruolo dell’anno a Lucca Comics & Games 2019, i Two Little Mice hanno deciso di presentare una nuova versione del GdR più piccolo del mondo. Rivisto infatti sia nel sistema che nella grafica, gli autori Rico Sirignano e Simone Formicola hanno deciso di rinnovare il loro primo gioco facendo tesoro dell’esperienza accumulata in questi anni.
In questa anteprima diamo un’occhiata al quickstart di Household, composto da ben 87 pagine e scaricabile direttamente qui. All’interno troviamo interi capitoli dedicati all’ambientazione, al regolamento, ed un’avventura pronta da giocare.
Se il progetto dovesse interessarvi, vi consigliamo di visitare la pagina ufficiale del progetto.
Come potete immaginare le cose da dire sono tante, per cui direi di non perdere tempo ed entrare nella casa!
Diamo un’occhiata alla Nuova Edizione di Household
Per chi non conosce Household, parliamo un gioco di ruolo ambientato all’interno di una casa all’apparenza abbandonata. Dico all’apparenza, perché in realtà piccole creature si muovono lungo i suoi corridoi, quasi invisibili date le dimensioni ridotte. Alcuni li chiamano “il piccolo popolo”, ma loro preferiscono identificarsi attraverso i diversi regni con usanze e bisogni differenti. Fate, Boggart, Sluagh e Sprighi; all’interno del quickstart abbiamo una presentazione dettagliata delle quattro razze giocabili e delle loro diverse peculiarità. Vivremo avventure incredibili dal punto di vista di creature per cui una scala è vista come una montagna, e per cui un ago diventa una letale spada.
Chi conosce la prima versione di Household invece può stare tranquillo. La sua splendida ambientazione non subisce modifiche nel suo complesso, ed aggiunge nuove stanze ancora inesplorate dell’abitazione. Uno degli aspetti che ha subito variazioni è sicuramente il comparto grafico. Un nutrito team di artisti si unisce infatti alla squadra. Daniella Giubellini, Antonio de Luca, Federica Costantini, Alessandro Paviolo e Fabio Porfidia hanno aggiunto nuove illustrazioni e rimesso mano a quelle della prima edizione per aggiungere splendidi dettagli.
Anteprima delle Nuove Regole di Household
Il regolamento è sicuramente l’aspetto che ha subito un rinnovamento più drastico rispetto alla prima versione. Il sistema di Household era già semplice ed intuitivo, ma i due autori hanno deciso di fare un passo avanti, prendendo spunto dall’esperienza accumulata con Il loro secondo gioco, Broken Compass. La nuova versione di Household infatti ne è profondamente influenzata e semplifica ulteriormente il sistema in modo da rendere il tutto ancora più scorrevole.
Anche la creazione dei nostri omini subisce profonde variazioni, permettendo una maggiore personalizzazione attraverso le professioni e le vocazioni. Il Quickstart ci fornisce una prima panoramica di tutte queste possibilità e sinceramente non vediamo l’ora di poter sfogliare il prodotto finito!
Cosa Contiene il Kickstarter di Household?
Un Kickstarter monumentale, non credo ci sia un modo migliore per definirlo.
Household mette a disposizione dei sostenitori manuali, avventure, mappe, dadi, carte e miniature. Su Kickstarter trovate le diverse tipologie di pledge che offrono un’ampia scelta, per accontentare da chi preferisce la sola versione digitale a chi non sa resistere al fascino dei manuali fisici.
Ovviamente è possibile aggiungere in ogni momento i diversi contenuti aggiuntivi, personalizzando il proprio ordine come si desidera.
E’ importante ricordare che, rispetto alle cifre mostrate, devono essere aggiunte ancora le spese di spedizione; al momento non sono dettagliate al centesimo, in modo da evitare spiacevoli aumenti e brutte sorprese.
Come in ogni Kickstarter è impossibile definire una tempistica di consegna precisa, anche se al momento è prevista per il 2023.
Tiriamo le Somme dell’Anteprima di Household
Household si presenta con una veste grafica completamente rinnovata ricca di dettagli e nuove illustrazioni. La semplificazione del sistema di gioco poi, è un ulteriore punto forte della nuova versione. L’ambientazione è la stessa che abbiamo imparato ad amare; una fragile pace incrinata giorno dopo giorno da vendette ed intrighi. La guerra è alle porte, ed il piccolo popolo è pronto a vivere fantastiche avventure.
Quest’opera ha tutte le carte in regola per portare nelle tasche dei sostenitori un sacco di succosi Stretch Goals. Gli autori hanno saputo dimostrare di poter garantire un livello qualitativo altissimo e anche per questa ragione vi consigliamo di tenere d’occhio questo progetto!
Se vi è piaciuta questa anteprima di Household, continuate a seguirci per rimanere informati su altri prodotti simili!
Innanzitutto grazie a Two Little Mice, per averci fatto dono delle nuove stagioni di Broken Compass per poter scrivere questa recensione. Si tratta del risultato dell’ottima campagna Kickstarterche ha ottenuto quasi 200.000€ permettendo il finanziamento di molti nuovi contenuti. Se avete bisogno di rinfrescarvi la memoria potete leggere il nostro articolo su Broken Compass. Se volete un riassuntino, Broken Compass è un gioco di ruolo veloce e dinamico che racconta storie di avventura in stile Indiana Jones, Tomb Raider o Uncharted. Il taglio è cinematografico, con veri e propri episodi suddivisi in stagioni. Le stagioni disponibili finora erano l’epoca moderna, 1999 e Golden Age, ambientata a inizio XX secolo.
Grazie al nuovo Kickstarter sono state finanziate due nuove stagioni. Jolly Roger, chiaramente un setting piratesco,e Voyages Extraordinaires, incentrata sulle atmosfere tardo ottocentesche dei romanzi di Jules Verne. Insieme a essi tutta una serie di oggetti, tra cui carte, nuove estetiche di dadi e un nuovo schermo del narratore. Inoltre è nato un quinto manuale, definito uno spin-off, dal titoloWhat If,pieno di interessanti sorprese che vedremo presto, ma prima, devo fare delle scuse.
Le Mie Scuse, Vi Avevo Sottovalutato
Broken Compass mi è piaciuto subito, ma non ne avevo compreso appieno le potenzialità. Credevo che fosse un buon gioco per raccontare un certo tipo di storie d’avventura, ma rinchiuse in un certo contesto e quindi carenti di varietà. Già le due nuove stagioni dimostrano come ci vorrebbero anni al tavolo prima di annoiarsi tra pirati, mongolfiere e sottomarini. Poi è arrivato What If con tutte le sue possibilità. Orrori cosmici, viaggio nel tempo, futuri distopici, apocalissi, avventure liceali, personaggi animali…
Altro che scarsa varietà, Simone, Rico e Daniela, ovvero i Two Little Mice, si sono confermati una miniera di idee ottime. E vedo finalmente Broken Compass per quello che è: un motore di gioco dalle immense potenzialità.
Torniamo alla Recensione delle Nuove Stagioni di Broken Compass: Grafica e Materiali
Un breve paragrafo per ribadire l’ovvio: sia le illustrazioni che i materiali sono semplicemente ottimi. Le copertine rigide, il profumo e la qualità della carta, unitamente a un’impaginazione chiara e funzionale, rendono comoda e piacevole la lettura. Per quanto riguarda le illustrazioni, ho già più volte dichiarato quanto ammiri i lavori di Daniela Giubellini. In questa nuova serie di manuali ha avuto modo di cimentarsi con svariati diversi concept vista la varietà di possibilità di cui abbiamo appena parlato. Manco a dirlo, Daniela se l’è cavata egregiamente e sfogliare i manuali di Broken Compass per questa recensione è stato un assoluto piacere. L’impostazione dell’opera non prevede un grande utilizzo di immagini rispetto ad altri prodotti, purtroppo.
Jolly Roger
Jolly Roger vuole raccontare l’epoca d’oro della pirateria, il primo quarto di secolo del 1700, in maniera romantica e, come sempre, cinematografica. Il manuale aiuta a centrare il focus del setting per poi fornire nuove tag e le ferite permanenti, D’altronde ci vorrà ben qualche gamba di legno e qualche occhio di vetro, no? Spero non il contrario!
Le successive pagine danno informazioni sull’epoca e sul mondo di gioco, ovvero il Mar dei Caraibi, di cui è stata realizzata anche un’ottima mappa in formato A3. Vengono contestualizzati all’epoca tecnologia ed equipaggiamento. Viene poi fornito un interessantissimo elenco di possibili tesori e di comparse, fonti di grande ispirazione.
E’ poi la volta del succo del discorso: un focus sui pirati, con anche una carrellata di esempi “storici”. Dopodichè nuove regole, molto accattivanti, per la gestione delle battaglie navali, per amenità molto probabili come i naufragi o la necessità di trattenere il fiato, il gioco d’azzardo e infine per i duelli (anche di insulti, grandi!), altro immancabile elemento del genere.
Infine l’ultima corposa parte di Jolly Roger è dedicata a una season e a episodi on demand. Tanti spunti per innumerevoli partite.
Voyages Extraordinaires
Voyages Extraordinaires è invece in primis un tributo alla fantascienza di Jules Verne. L’avventura qui è ambientata in un XIX secolo pieno di mistero e ricco di invenzioni straordinarie. La struttura del manuale richiama le altre. Si inizia con una contestualizzazione del setting e la presentazione di nuove tag. Poi c’è un excursus del mondo di gioco, tra nuove tecnologie, misteri ed esposizioni universali. Insieme alle comparse del caso, invece di pirati abbiamo a che fare con un elenco molto interessante di società di avventurieri, una fucina di spunti e caratterizzazioni.
Il manuale prosegue con le nuove regole e situazioni: un nuovo strumento, il diario della spedizione, regole e idee per scommesse e la gestione del tempo. Ma soprattutto si parla dell’incontro con l'”extraordinaire”, in particolare le creature straordinarie, di cui è fornita una notevole e appetitosa carrellata. La quarta parte di Voyages Extraordinaires si focalizza sulla tecnologia e le invenzioni straordinarie, in particolare i veicoli straordinari. Sfogliare queste pagine genera un costante desiderio di vivere avventure!
Anche questo manuale si conclude con una season ed episodi on demand. Di nuovo tante idee!
What if
Signore e signori, giù il cappello. Fatico a trovare le parole per spiegarvi questo manuale in modo esauriente. Si tratta di una raccolta di piccole hack di Broken Compass che permettono di trasformare il sistema e trasportarlo in una serie di nuove fantasiose possibilità. Ogni hack ha nuove tag, nuove regole per adattare il sistema al setting. In più in fondo al manuale sono presenti le istruzioni per creare il proprio what if, regole per il viaggio nel tempo e un’ambientazione prefatta da sfruttare.
What if ha due valori valori aggiunti incredibili: il primo é quello di espandere Broken Compass oltre i confini a cui eravamo abituati e permetterci di vivere tramite esso un universo di nuove possibilità. E per questo ho già fatto il mea culpa a inizio articolo. Il secondo valore sono l’incredibile varietà e fantasia delle hack presenti. E’ anche e sempre possibile mischiare gli elementi forniti per creare nuove storie fantastiche. I personaggi di Broken Compass sono pensati per essere generati con l’unione di due tag e ogni hack e ogni season ha le proprie regole, ma non ci sono limiti alle sperimentazioni che si possono fare al tavolo di gioco.
Un Paragrafo della Recensione delle Nuove Stagioni di Broken Compass non Basta per What If
What If è veramente troppo bello. Penso che il modo migliore per farvelo capire sia condividere con voi l’elenco di tutte le hack presentate nel manuale:
Cosmic Horrors: orrori lovecraftiani e meccanica sulla Follia
Space Opera: avventure in galassie lontanissime e meccanica sull’Energia
Gods and Men: epoca degli antichi dei e meccanica per Avventurieri Mitologici
Good Boys: dove gli avventurieri sono animali domestici in una grande città con 12 nuove tag animali
Fantasy Quest: mondo fantastico e medievaleggiante con meccanica sulla Magia
High School: liceali a caccia di misteri con la meccanica dei Pericoli Scolastici
Last on Earth: post-apocalittico con la meccanica del Danger Clock
Black Light: futuro distopico con Avventurieri Cyberpunk
Toon City: mondo di cartoni animati con Avventurieri Animati o di Pezza
Urban Legends: eventi inspiegabili e Avventurieri Sovrannaturali
Leaving Wonderland: dove fuggire da un Paese delle Meraviglie con tabelle per generarlo casualmente
High Noon: setting western con meccanica per i Duelli Quick Draw
Ho reso l’idea? E perchè allora non fare Avventurieri Animali in un contesto post apocalittico? O dei liceali in una scuola con le meccaniche di Magia? O Avventurieri Animati in una Space Opera che affrontano Orrori Lovecraftiani o le Creature Straordinarie di Voyages Extraordinaires?
Benvenuti nei mondi di What If.
Considerazioni Finali della Recensione delle Nuove Stagioni di Broken Compass
Questa recensione ovviamente promuove le nuove stagioni di Broken Compass a pieni voti. Ottimi materiali, ottime illustrazioni, maneggevolezza e impaginazione pratiche e comode. Contenuti pieni di spunti, di meccaniche, di possibilità. Le nuove stagioni di Broken Compass rappresentano la definitiva affermazione di Daniela, Rico e Simone e sono la prova del talento del team di Two Little Mice. Anche CMON Limited, che li ha acquisiti, se ne è accorta.
L’unica eccezione è non amare le storie di avventura e azione, la loro adrenalina e il taglio cinematografico che le contraddistingue secondo i paradigmi di Broken Compass. Altrimenti stiamo parlando di un must-have in tutte le librerie di appassionati di giochi di ruolo.
Se ti è piaciuta questa recensione sulle nuove stagioni di Broken Compass continua a seguirci!
Ancora incantati dall’incredibile lato artistico dell’ambientazione Inferno: Dante’s Guide to Hell per D&D5e, abbiamo deciso di fare questa intervista a Daniela Giubellini, l’illustratrice principale di quest’opera.
Il fatto che il progetto sia un vanto per tutto il mondo del GdR italiano, si nota anche dallo strepitoso successo della campagna Kickstarter.
Ma ora basta preamboli e vediamo cos’ha da dirci Daniela!
Quando hai capito/deciso che disegnare sarebbe diventata la tua professione?
È stato quando ho capito che non avevo reali possibilità di riportare in vita i dinosauri con il DNA contenuto in una zanzara preistorica conservata nell’ambra. A quel punto ho optato per la seconda opzione migliore. Scherzi a parte, ho sempre voluto fare un lavoro creativo e credo di aver pensato di perseguire una carriera artistica intorno ai dodici anni. A quel tempo avevo appena iniziato a legger fumetti e avrei voluto fare la colorista. Così (dopo mesi e mesi di colorazione a mouse) presi la mia prima tavoletta grafica.
Come sei entrata come artista a disegnare per il mondo dei giochi di ruolo?
È stato per una strana coincidenza: al liceo, col mio primo gruppo di amici nerd, avevo scoperto Sine Requie e me n’ero innamorata. Anni dopo, mentre giravo per una fiera, trovai a uno degli stand Yugin Maffioli, il mio primo vero insegnante di fumetto. Non ero lì per portare un portfolio, non ne avevo con me, volevo solo mostrare al mio vecchio insegnante un paio d’immagini da cellulare per fargli vedere quanto ero migliorata. Yugin invece mi spinse a mostrarli al suo editore (un losco figuro chiamato Leonardo Moro Moretti) e lui mi chiese di mandargli un portfolio… Che ovviamente non possedevo perché erano diversi anni che avevo smesso di cercare di disegnare per lavoro. In un mese ne creai uno e glielo mandai. Il Tomo delle Creature di Sine Requie fu la mia prima vera pubblicazione nel mondo del GdR.
Nelle sessioni di Household su Youtube sei anche una giocatrice. Quanto ti appassionano i giochi di ruolo? Oltre a quelli a cui hai lavorato, ce ne sono altri che ti hanno colpita particolarmente?
Sono principalmente una giocatrice di Mondo di Tenebra, mi piacciono le campagne gialle o del mistero. Ho anche scoperto ultimamente Lovecraftesque, che è molto utile quando non hai il tempo di preparare. Ma negli ultimi anni ho partecipato a una magnifica campagna di Tales from the Loop. Ah, e io e degli amici giochiamo anche molto spesso a Broken Compass (tanto per farci un po’ di pubblicità!).
Quali sono gli artisti a cui ti ispiri?
Vediamo, non è una domanda facile perché ormai sono quasi trent’anni che vengo ispirata da artisti diversi ed è difficile tenere una traccia. Tra i pittori contemporanei adoro James Jean e Michael Hussar. Mentre tra gli artisti che lavorano nell’indutria quello che preferisco è Piotr Jablonkji (tengo quasi sempre una sua immagine in ogni mia cartella references) e Nathan Fawks del quale ho seguito tutti i corsi su schoolism. Un altro pittore che amo è Zdzislaw Beksinski.
Come riesci a creare materiali così convincenti? Siamo stati talmente affascinati dai tuoi lavori che abbiamo coniato nelle nostre recensioni il termine “giubelliniano”!
Devo dire che al momento parte del merito è che ho un’ottimo art director! Io di mio sono una disegnatrice piuttosto pigra: non vedreste nemmeno un muscolo di anatomia corretta se il lavoro fosse lasciato completamente a me. Sono molto scrupolosa su certi dettagli e molto alla buona sui fondamentali.
Usi le reference? Se sì, quanto peso hanno nella creazione dei risultati finali?
Non riuscirei a muovere un dito senza references! La prima parte del mio lavoro consiste nel passare circa un’ora ad accumularmi tutte le immagini che potrebbero servirmi durante la lavorazione. In certi periodi è stato pure un’impiccio dal momento che quando mi sentivo più insicura, tendevo a saltare continuamente da un’immagine all’altra per paura di fare qulacosa nel modo sbagliato. Questo si traduceva in 40 finestre aperte sul desktop e un’infinità di tempo perso per accertarmi che quella cucitura a fianco di quel bottone di quel dato periodo, fosse esattamente come doveva essere. Ora, grazie al cielo, tengo il monitor spento e mi limito a una references alla volta tenuta in ordine sul lato in alto a destra dell’Ipad, e finché non ho finito di utilizzarla non passo alla seguente.
Lavori anche in tradizionale? Quanto i lavori in tradizionale ti aiutano nel digitale?
Adoro il tradizionale, quando ho cominciato pensavo che non avrei mai usato nient’altro. Ora credo siano mesi che non tocco una matita e almeno un anno che non prendo in mano un pennello e ne sento solo un po’ la mancanza. Uso la matita quando voglio rilassarmi e in generale il digitale per lavorare (ormai come tutti, penso). Nulla sostituirà mai il tradizionale, ma sono una grande sostenitrice dei mezzi digitali.
Su cosa ti piacerebbe lavorare? Quali sono le tue aspirazioni?
Non saprei, al momento sono esattamente dove vorrei essere, non aspiro a lavorare con grandi realtà. Il mio sogno è sempre stato quello di aiutare a far crescere qualcosa, non diventare un pezzo di un macchinario che funzionava già benissimo anche senza di me. Credo che la mia speranza sia la stessa dei miei due compagni: quella di poter continuare a vivere di ciò che amiamo.
Finora su quale prodotto su cui hai lavorato ti sei divertita maggiormente? Quale invece ti ha dato più filo da torcere?
Parsifal! La nostra prima graphic novel. Va bene, so che è presto per dirlo perché ci stiamo ancora lavorando, ma adoro ogni momento che ci passo sopra. Mi piacciono le pennellate e le belle sfumature, ma il mio vero svago è disegnare espressioni buffe e in Parsifal ho un sacco di opportunità per farlo.
Il lavoro più complicato? Non credevo che avrei dato questa risposta, ma è stato Broken Compass. Quel gioco è stato una sfida notevole, all’epoca era ampiamente fuori dalle mie capacità e dal mio immaginario. Non sapevo come caratterizzare o far muovere i personaggi (per me sarebbero stati tutti in canottiera bianca infangata e jeans strappati) Rico mi ha guidata molto nella realizzazione e nel come poter rendere quell’immaginario reale ed intrigante. C’è voluto moltissimo studio (soprattutto sul realismo, su cui non sono mai stata una cima), ma una volta finito mi sono accorta che avevo fatto un salto di qualità. Ora è il lavoro di cui sono più fiera e mi piace tenere quei tre bei volumetti sul banco da lavoro.
Com’è lavorare a una realtà così radicata nell’immaginario collettivo come l’Inferno Dantesco?
Terrificante. Devo ammettere che la prima volta che Rico e Simone mi hanno esposto la loro idea non era stata la prima fan bel progetto. Ma poi Rico mi ha raccontato le idee che c’erano dietro e mi ha mostrato l’estetica che voleva usare per questo Inferno e me ne sono innamorata. Ho cercato di realizzare le immagini col maggior rispetto e impegno possibili e credo ne sia uscito un lavoro molto ispirato.
Ringraziamo ancora Daniela Giubellini per la sua disponibilità per questa intervista e per i capolavori che, grazie a lei, potremo ammirare nel manuale di Inferno.
E un grande in bocca al lupo per i prossimi lavori che, vista la qualità, seguiremo certamente!
Se vi è piaciuta questa intervista a Daniela Giubellini, continuate a seguirci per rimanere informati su Inferno!
E’ veramente un piacere scrivere la recensione di Broken Compass, ultimo gioco di ruolo prodotto da Two Little Mice, talentuoso ensemble creativo che ha già all’attivo Household, vincitore del titolo di Gioco di Ruolo dell’Anno 2019 e che ci ha fatto il grande piacere di regalarci manuali e materiali della loro ultima fatica allo scopo di convididere con voi le nostre impressioni.
Broken Compassé un gioco di ruolo d’avventura cinematografico che ha raccolto oltre 50.000€ nella campagna Kickstarter avvenuta nel 2020. La caratteristica principale del gioco è permettere di vivere le Avventure con la A maiuscola, come quelle di Indiana Jones, Uncharted o Il Mistero dei Templari. La componente cinematografica non è solo un aggettivo volto a differenziare e abbellire il prodotto. Dalle citazioni all’impostazione generale, tutto cerca di far riferimento a quelle opere che hanno saputo far rimanere tutti noi col fiato sospeso davanti al grande (o piccolo) schermo. C’è un impostazione di gioco che inserisce e sfrutta sapientemente gli elementi caratteristici del genere. C’è un taglio da regista nella struttura delle avventure, che qui vengono infatti chiamati Episodi e raccolti in campagne che prendono il nome di Season.
Il manuale principale è un cartonato 15×23 a colori, con chiusura elastica e una forma e consistenza che richiamano un quaderno d’appunti di un archeologo avventuriero. E’ composto da circa 230 pagine e contiene tutto ciò che serve per giocare a Broken Compass.
Vi sono anche altri due manuali delle stesse dimensioni e materiali. Uno è dedicato alle avventure ambientate negli anni ’30 e prende il nome Golden Age. Al suo interno vi sono approfondimenti, spiegazioni e spunti per ambientare al meglio le avventure nell’epoca dorata del genere.
Il secondo manuale, denominato Luck Tales (chiaro omaggio a zio Paperone), è come uno scrigno del tesoro. E’ infatti una raccolta di svariati contenuti che approfondiscono il gioco, come ad esempio consigli su trappole ed enigmi o oggetti improbabili. Ci sono anche le istruzioni per giocare episodi con protagonisti giovani adolescenti e per coinvolgere i più giovani al tavolo da gioco. Completano e danno un senso al titolo 11 episodi firmati da autori e personalità di spicco della scena italiana del gdr.
Svariati accessori completano il bundle di Broken Compassche abbiamo ricevuto per questa recensione. Una moneta, una mappa del mondo, due locandine, un poster celebrativo, sei cartoline che descrivono brevemente altrettante città pronte a ospitare delle avventure e due libercoli a foggia di passaporti, uno per le schede di giocatori da creare e uno con delle schede di possibili antagonisti già pronte. E ancora un sacchetto portadadi con due set di 9 dadi, con la stoffa in cotone grezzo come una camicia di un avventuriero. Le facce dei dadi riportano invece i punti cardinali e i simboli di Broken Compass. Tanti piccoli gadget, tanti meravigliosi dettagli che confermano la qualità organizzativa e realizzativa di questo progetto.
Tuffiamoci nell’Avventura
Inizio con la frase introduttiva di ciascuno dei tre manuali:
Questo manuale è più una sorta di traccia che un vero regolamento.
Perchè è importante? Perchè lo spirito del gioco è nello spirito dell’avventura. Regolamenti, suggerimenti, indicazioni, sono certamente importanti e sono la base con cui si inizia a giocare ma, più che in molti altri prodotti, in Broken Compass ciò che conta di più è lo spirito di avventura che deve permeare le sessioni e far fremere i cuori dei giocatori. Un’altra differenza con molti altri giochi di ruolo è la corresponsabilità autoriale delle storie. Il master, qui chiamato Fortune Master, ha il compito di gestire i Rivali, le Comparse e l’azione, ma la storia, il Tesoro, gli elementi narrativi e descrittivi degli episodi devono essere sviluppati e portati avanti insieme.
L’avventura si basa su tre pilastri: il viaggio, la scoperta e l’azione. Sul giusto mix di questi elementi si basano gli episodi. Un’altra caratteristica, qui esplicitata ma che dovrebbe essere molto più comune in tanti altri sistemi e su tanti altri tavoli, riguarda la concezione del fallimento. Il fallimento infatti non va visto solo come il non riuscire a fare qualcosa, va spogliato del suo significato negativo. Gli avventurieri sanno benissimo che le imprese che vogliono compiere sono difficili, non riuscire a fare qualcosa fa parte delle loro storie. Fallire in Broken Compass vuol dire generare Imprevisti, vuol dire creare una nuova diramazione della storia, vuol dire aggiungere pepe. In gergo si dice Fail Forward.
Fosse Così Facile Diventare Avventurieri…
Come starete capendo da questa recensione,Broken Compass è un gioco molto pratico e anche la creazione del personaggio lo rispecchia. La quasi totalità dell’attribuzione delle capacità si basa sulla scelta di due (o tre) tag (etichette, in italiano) a scelta fra 18. Attraverso i tag vengono distribuiti i punti, che equivalgono a un maggior numero di dadi da lanciare nelle sfide. Vengono poi scelti tre luoghi nel mondo, che rappresentano da dove si viene, dove si è cresciuti e dove si è lavorato. In quei luoghi l’avventuriero avrà maggior dimestichezza con l’ambiente o un certo numero di contatti.
Si sceglie un portafortuna, si prepara lo zaino, si tirano bene le cinghie… e si è pronti per partire!
Nel manuale Golden Age sono presenti ulteriori 6 tag e altrettanti sono proposti per la versione Teenage del gioco. Sicuramente ne verranno fuori sempre di nuovi con l’uscita di nuove espansioni.
Recensione sul Sistema di Broken Compass: Sfide e Pericoli
Il sistema di Broken Compass riprende in larga misura quello di Household. I test da affrontare sono divisi in quattro livelli di difficoltà: Base, Critico, Estremo e Impossibile. I giocatori tirano un certo numero di d6, tra 3 e 6, cercando di ottenere il maggior numero di facce uguali. E’ possibile ritirare un paio di volte, la prima volta rischiando poco (o nulla) e la seconda rischiando tutto. Condizioni, situazioni o oggetti possono comportare dei vantaggi (più dadi a disposizione) o degli svantaggi (meno dadi a disposizione).
Quanto è il personaggio che attivamente tenta di fare qualcosa si parla di Sfide. Per le Sfide base basta una coppia di dadi con la medesima faccia, per quelle impossibili ne servono 5. Ma proprio per il concetto che il fallimento, quello “classico”, non esiste, il calcolo delle probabilità conta poco. L’importante è calarsi nei panni di un eroe e dare il 100%.
L’altra faccia della medaglia (in questo caso quantomeno di un medaglione maledetto) sono i Pericoli, ciò che capita agli avventurieri facendo loro rischiare grosso. Il procedimento è simile: il Fortune Master mette bene in chiaro quali sono i rischi che corrono (sempre suddivisi su 4 livelli) gli eroi e i giocatori attraverso i successi dei dadi devono riuscire a eguagliarli. Certe situazioni possono essere composte da più pericoli contemporaneamente, che andranno affrontati con un unico tiro di dado. Spesso servirà una gran dose di fortuna!
Recensione sul Sistema di Broken Compass: Fortuna e Condizioni
Meno male che gli avventurieri sono spesso dotati di una gran dose di fortuna! In Broken Compass, per la precisione, da dieci punti Fortuna, che si possono spendere per ottenere un Successo rocambolesco verso un pericolo che non si è riusciti a scampare con i dadi. Finita la fortuna, che si ricarica comunque con un riposo in un posto sicuro, rimane solo il portafortuna. In Broken Compasssi lancia una moneta, magari il token presente nel bundle. Con croce ci si salva e si tiene il portafortuna, con testa ci si salva ma lo si perde. Insomma i modi di portare a casa la pelle sono tanti e il sistema invita a provare e osare. D’altra parte si sta giocando eroi che mettono in gioco ogni cosa per il loro traguardo!
Le condizioni invece, delle etichette momentanee che possono dare vantaggi o svantaggi nei tiri, sono figlie della storia e non di un attento character-building. In base a come si comporta un personaggio, esso potrà avere condizioni positive basate su come si sente. Ad esempio Sicuro di Sè (vantaggio ai tiri di Società) o Gasato (vantaggio ai tiri di Fegato) ma anche Innamorato o Invincibile o qualunque cosa possa descrivere bene uno stato d’animo e venga riconosciuto dal Fortune Master. Ugualmente ci sono le condizioni negative che danno svantaggi e se se ne accumulano troppe ci si sente A pezzi e si ha svantaggio su tutti i tiri, fino a un riposo in un posto sicuro.
Recensione sul sistema di Broken Compass: Trappole e Nemici
Il sistema di Broken Compass è piuttosto leggero e anche gli altri elementi rimasti, trappole e nemici, seguono le stesse regole. Le trappole sono pericoli che possono essere individuati prima tramite un indizio. I nemici sono pericoli che devono essere colpiti più volte attraverso tre successi del loro stesso livello (tutto qui è diviso nei famosi quattro livelli) prima di poterli oltrepassare e andare avanti.
Ovviamente ci sono ulteriori regole e precisazioni da fare, ma la struttura base è semplice e intuitiva, molto adatta a una narrativa d’azione in cui si punta con precisione a ottenere qualcosa prendendosi dei rischi calcolati e porgendo il fianco a pericoli inaspettati. Il giocatore è invogliato a osare e l’ossatura del sistema, divertente e rischiosa, contribuisce a generare adrenalina e a immergersi nel gioco in un’ottima unione tra meccanismi e narrazione.
Tanti Buoni Consigli
Nel manuale base vengono poi dedicate molte pagine su come creare e gestire le avventure e il gioco. Si parla di come creare i tesori o disseminare gli indizi, del rivale, della ricchezza, della gestione del tempo. E ancora della struttura della trama degli Episodi e delle Season, della crescita degli eroi, del numero di giocatori, sempre mantenendo un taglio cinematografico. Si parla di episodi pilot, di mid-season finale, di spin-off e i PNG sono stati trasformati da “Personaggi Non Giocanti” in “Protagonisti, No Grazie”.
C’è un grado di immersione e di focus nell’obiettivo finale che si vuole rendere come gioco che è proprio facile per un lettore lasciarsi trascinare dentro. E si percepisce che anche se manca qualcosa o se non si sa qualcosa non importa, perchè non parliamo di un manuale pieno di tabelle, nè di regole per ogni cosa. Come ho riportato all’inizio, gli autori stessi lo definiscono “più una traccia”.
La traccia finisce con idee, spunti, esempi di comparse e un episodio pilot. Degli episodi parleremo in seguito.
E per i più ambiziosi c’è anche la hardmode dove “la Fortuna è poca, il Tempo è tiranno, i soldi scarseggiano e il Rivale è veramente cattivo”.
Il Manuale sulla Golden Age
Servirebbe una recensione a parte per ogni manuale e se siete arrivati a leggere fino a qui avete già tutta la mia stima. Cercando di non farla più tanto lunga il manuale che descrive la Golden Age è un pozzo di nuove possibilità.
Dopo una prima parte introduttiva, con una presentazione di com’erano avventura e avventurieri negli anni ’30, la seconda parte descrive il mondo di quell’epoca, per aiutare a contestualizzare al meglio le storie. Vengono forniti anche nuove comparse, nuovi tesori e molte altre informazioni. La terza parte è dedicata al sovrannaturale, con esempi e suggerimenti per gestirlo.
Vi sono poi le ultime due parti, destinate a una Season già pronta, il Trono del Serpente e cinque episodi on-demand con le indicazioni per giocarli con il Trono del Serpente o in maniera autonoma.
Non è un manuale indispensabile, perchè si tratta “solo” di un supplemento. E’ però veramente ricco di informazioni e spunti e diventa irrinunciabile per tutti coloro che vogliono vivere le avventure nei primi decenni del secolo e magari impedire che i nazisti mettano le mani su qualche strano artefatto. I nazisti funzionano sempre, si sa.
Il Manuale di Luck Tales
Il manuale di Luck Tales non è stato scritto dagli autori di Broken Compass. E’ un’antologia firmata da molte persone che vivono e respirano giochi di ruolo. Ci sono 6 capitoli didascalici e 11 Episodi. Gli autori sono nell’immagine a fianco.
I capitoli didascalici approfondiscono il tema del fallimento come spinta per la trama, il cosiddetto Fail Forward, danno consigli e suggerimenti per Trappole ed enigmi, per la gestione dei viaggi, per la creazione di oggetti improbabili (su tutti il Pollo con Carrucola). Vi è ancora un capitolo su come giocare una versione Teenage di Broken Compass e uno sulla Wayfinder Inc, una società di avventurieri e archeologi.
E poi c’è la carne sul fuoco, l’arrosto dietro al fumo, gli Episodi. Non ne ho descritto finora nessuno perchè non ne ho letti solo alcuni perchè ho tutta l’intenzione di giocarmi gli altri non da Fortune Master, ma in generale la gestione degli episodi merita un paragrafo a parte perchè va capito come sono strutturati.
Gli Episodi
Dimenticatevi avventure da 50 pagine con le caselle di testo che vi dicono cosa dire ai giocatori a partire dalla taverna in cui tutti gli avventurieri si ritrovano manco ci fosse un’app chiamata QuestAdvisor. Scordatevi diagrammi, mappe, mappine, retroscena e lunghe spiegazioni introduttive. Gli episodi preconfezionati di Broken Compass sono tutti veloci, pronti e soprattutto poliedrici. Si tratta di trame per lo più lineari, perfettamente nello stile del genere, in cui vi è una struttura di base ben preparata con la suddivisione in scene, imprevisti, sorprese, minacce e ricompense. Il volto di molte di queste cose però non è definito e viene lasciato al Fortune Master e al gruppo di giocatori.
Pertanto ci si trova davanti a un testo pieno di etichette. Alcune funzionali, altre da definire. Vi faccio un esempio:
Senza [l’indizio] non si potrà impedire che [il rivale] prenda [la guida] prigioniera.
Quale sia l’indizio e chi siano nello specifico il rivale e la guida va deciso. Questo richiede un po’ di lavoro ma permette anche di adattare ogni struttura a tanti gusti e situazioni diverse.
Prima che i più pigri di voi protestino sappiate che gli episodi sono già anche forniti di una struttura precostituita, pertanto è possibile giocarli già pronti. On-demand, per rimanere in tema.
Arte e Impaginazione
Anche l’arte e l’impaginazione sono ovviamente all’altezza di tutta la qualità che ho declamato finora. Dal punto di vista della gestione delle pagine e degli spazi i manuali sono bellissimi. Si leggono con facilità, i capitoli sono aperti da pagine illustrate e perciò facilmente riconoscibili, dove possibile ci sono delle scelte cromatiche che differenziano, nei titoli, nei bordi e negli sfondi, le varie parti dei manuali. Gli spunti ricordano note di quaderni o schede di un archivio e a lato del testo ci sono colonne che approfondiscono o motivano alcuni concetti. Insomma i manuali sono belli e pratici. Difficile trovare un difetto.
Per quanto riguarda l’arte vorrei coniare un neologismo sinonimo di “bellissimo”: giubelliniano. Chi ancora non conoscesse Daniela Giubellini è pregato di farsi una cultura su Facebook, ArtStation, Instagram, solo per citare alcuni luoghi digitali dove si possono trovare le sue opere. Ha illustrato Household e sta collaborando con Two Little Mice per Inferno, di cui vi invito fortemente ad andare a vedere le illustrazioni in anteprima. L’arte è soggettiva e può non piacere. Personalmente a me piace tantissimo e lo trovo molto adatto al gioco. Tutto il bundle di Broken Compass è pieno di suoi disegni (che potete ammirare nelle immagini incluse in questa recensione). Devo aggiungere altro?
Considerazioni Finali
Rileggendo ciò che ho scritto mi rendo conto di quanto entusiastico sia il mio articolo. Lo confermo. Come si evince da questa recensione, Broken Compass è un prodotto che mi è piaciuto tantissimo. L’attenzione al dettaglio e la cura nella realizzazione di contenuti e prodotti fisici di alto valore mi hanno conquistato. Dopodichè va contestualizzato. E’ un gioco di ruolo nato per raccontare avventure cinematografiche piene di azione e di spirito. La sua attrattiva e la sua longevità dipendono dalle preferenze personali di ogni giocatore che si avvicina a esso. Quindi anche l’investimento finanziario va commisurato all’idea di utilizzo. Ma se interessa o se si hanno anche solo semplicemente velleità di collezionismo, avete la mia parola che si tratta di un prodotto eccellente.
Dopo Household, Two Little Mice si è confermata una realtà del gioco di ruolo italiano capace di offrire al pubblico prodotti di alta qualità e molto curati, un piacere sia nel giocarli che anche solo nel possederli e sfogliarli. E’ per questo motivo che vi invito nuovamente non solo a godervi Broken Compass, ma anche a buttare uno sguardo sul loro prossimo progetto: Inferno, una rivisitazione dell’Inferno dantesco attraverso D&D5e!
I ragazzi di Two Little Mice hanno recentemente annunciato il prossimo manuale su cui lavoreranno: Inferno (un’ambientazione tutta italiana per D&D5e prodotta in collaborazione con Mana Project Studio). Fino a questo momento le notizie a riguardo erano davvero poche, ma grazie ad un’intervista esclusiva siamo riusciti a scoprire qualcosa in più. Ecco quanto ci hanno rivelato!
E’ la prima volta che lavorate insieme ai ragazzi di Mana? E in che modo pensate che questo potrà modificare il vostro modo di lavorare? O cosa aggiungerebbero al vostro team?
Si, è la prima volte che collaboriamo con Mana Project. Siamo entusiasti di poter lavorare fianco a fianco con un gruppo che più volte ha dimostrato di conoscere sia i meccanismi di crowdfounding che la quinta edizione del gioco più famoso del mondo. Abbiamo un approccio al lavoro molto simile e crediamo tutti molto in questo progetto, non ci resta che dare il meglio di noi assieme.
Da progetto quali sono le percentuali di manuale che intendete dedicare rispettivamente all’ambientazione, alle regole, ai personaggi e ad un’eventuale avventura?
Nel manuale avrà molto spazio l’ambientazione, e possiamo già anticipare che sarà presente un’avventura molto corposa. Per il resto non mi sbilancio ancora.
I personaggi saranno degli Smarriti, persone vive che si ritrovano all’Inferno. Lo smarrimento sarà anche interiore? Si tradurrà in una meccanica in gioco che lo contemplerà attivamente? Ad esempio, l’unica razza sarà quindi l’umano Smarrito?
I giocatori di Inferno interpreteranno tutti degli Smarriti. Le dinamiche dello smarrimento interiore saranno presenti nel gioco e, come per il caso di Dante, avranno un ruolo centrale nel determinare perché i personaggi si trovano all’Inferno e cosa dovranno fare. Non posso ancora entrare nello specifico, ma arriveranno anteprime prossimamente.
Avete dichiarato che intendete far “Rivivere in maniera estremamente e incredibilmente fedele il viaggio di Dante attraverso l’Inferno”. L’Inferno di Dante è un capolavoro della letteratura mondiale, pertanto un adattamento di qualità per gioco di ruolo necessiterà di una profonda conoscenza dell’opera. Qualcuno del team è un particolare esperto in materia, può vantare dei titoli al riguardo, vi avvalete di uno o più esperti o avete intenzione di contattarne? O nel caso fosse “solo” passione, qual è il vostro segreto?
La Two Little Mice nasce dall’incontro di due persone che prima di ogni cosa sono artisti. Entrambi abbiamo affrontato l’opera dantesca più volte nei nostri percorsi personali, scolastici e, per l’appunto, artistici. Lungi da noi vantare titoli specifici in materia, ma siamo desiderosi di trasportare con passione e fedeltà le parole di Dante in questa nuova incarnazione.
Come vi è venuto in mente di intraprendere questo progetto? Quali aspetti vi spaventano di più?
Come molti dei progetti che costruiamo, siamo partiti dal desiderio di prendere le nostre radici italiche e sfruttarle al massimo, combattendo l’esterofilia che da sempre contraddistingue i dibattiti nostrani. Per farlo, vogliamo tradurre un’opera che più italica non si può, unanimemente considerata un pilastro della storia dell’umanità, in un’ambientazione giocabile in un gioco di ruolo di fama mondiale. Di certo oltre che con il materiale originale, dovremo inevitabilmente confrontarci con numerose trasposizioni dell’opera dantesca, molte delle quali interessanti e ben riuscite. Consapevoli del fatto che qualunque scelta prenderemo nelle varie fasi di questo progetto incontreranno i favori di alcuni e lo scetticismo di altri, cercheremo solo di fare quanto di meglio possiamo e sappiamo concentrandoci sull’affetto che proviamo per la Divina Commedia.
Da quanto capito avete intenzione di passare attraverso il crowfunding. Quali sono le ragioni della vostra scelta? Come avete intenzione di gestire gli stretch goal? Punterete maggiormente su avventure, su ampliamento del setting, sulla grafica o su materiale fisico come schermi, dadi, card e simili?
Il crowdfounding ci permetterà sia di dare vita ad un’edizione che, sperabilmente, non avrà niente da invidiare ad altri prodotti che hanno alle spalle produzioni internazionali di ben altra portata, che di diffondere il prodotto globalmente. Se avessimo optato per una modalità di produzione più classica avremmo di sicuro dovuto fare molte più rinunce. Sugli stretch goal ancora una volta non mi posso sbottonare.
Una caratteristica della Commedia era la presenza nell’Inferno di personaggi famosi, contemporanei o antecedenti a Dante, che il Poeta ha giudicato e inserito nei vari gironi. Farete anche voi la stessa cosa? Renderete contemporanea la schiera dei peccatori aggiungendone di nuovi tra il XIII e il XXI secolo? O il vostro Inferno sarà popolato solo dai personaggi canonici e mitologici? E a quale epoca storica apparterranno gli Smarriti, prima di entrare nell’Inferno?
La particolarità di Inferno è che si ambienta successivamente al viaggio che Dante descrive nella Divina Commedia. Quindi i personaggi potranno trovare segni del passaggio dello scrittore tra i vari gironi. Tutti i personaggi “classici” saranno presenti dove e come Dante li ha posizionati (mi riferisco ai vari Ulisse, Achille, Chirone, ecc…), accompagnati da alcuni altri che non vengono menzionati nell’opera originaria, ma di cui parleremo più in là.
Parlate di rivivere il viaggio di Dante. Sarà quindi improntato su storie di viaggio, esplorazione e spostamento o ci saranno elementi per qualunque genere di interazione con l’ambiente e i suoi abitanti? Il viaggio proposto nel manuale (se presente) sarà classificabile come sandbox, avventura libera o canalone?
Partiamo dal presupposto che l’Inferno proposto dal manuale non è un regno simil-fantasy con villaggi popolati da demoni che hanno una loro vita di tutti i giorni. L’inferno di Dante è un’ambientazione molto più sovrannaturale, il cui unico scopo è intrappolare e punire i dannati, e come tale seguirà le sue regole particolari. Il viaggio proposto sarà, ovviamente, un viaggio che mira ad attraversare l’inferno, come fece il poeta, per raggiungere l’uscita posta al di là di Lucifero.
La maggior parte delle più famose ambientazioni per giochi di ruolo fantasy presenta uno o più pantheon e il sistema di gioco che avete scelto è appunto, di nascita, su modello politeistico con divinità potenti ma non onnipotenti. L’ambientazione della Divina Commedia presenta invece un Dio onnipresente, onniscente e onnipotente (il celeberrimo “vuolsi così colà dove si puote”) e un Inferno dai confini molto netti e con una gerarchia e una struttura molto rigide. Come pensate di mantenere la struttura ruolistica di personaggi e avventure in un ambiente con caratteristiche per certi versi così opposte ai canoni classici del gioco? I chierici e i personaggi credenti potranno fare riferimeto solo a questo unico Dio?
Nel gioco sarà presente un’unica divinità responsabile dell’inferno e delle leggi che mandano le anime ad essere tormentate in questo o quel girone. Gli Smarriti avranno degli archetipi peculiari che li aiuteranno ad interfacciarsi con questa divinità. Il concetto di allineamento normalmente presentato dalle altre ambientazioni avrà poco senso di esistere in questo particolare luogo.
Immaginiamo che abbiate letto tutti l’Inferno dell’opera originale. Girone e personaggio preferiti? O avete una forte passione per qualche aspetto solitamente dimenticato dell’opera originale?
Simone opta per Barbariccia e le Malebolgie, mentre Rico preferisce il Circolo dei Poeti e il Limbo.
Continuate a seguirci per rimanere informati su tutte le novità riguardanti Inferno!
Sono passati pochi giorni dall’annuncio di Inferno e Mana Project Studio e Two Little Mice hanno già diffuso alcune interessanti novità a riguardo.
Prima di tutto è stato confermato che il manuale sarà un’ambientazione per D&D 5e. Esso sarà proposto attraverso la formula vincente del Kickstarter, come già successo per Journey to Ragnarok e Historia. Questo permetterà di ottenere vantaggiosi extra se si deciderà di finanziare il progetto. E io, personalmente, non esiterò a farlo stando alla qualità delle opere precedenti e alle premesse relative a questa.
Dove e quando viaggeremo?
Prima di tutto va puntualizzato l’approccio utilizzato: non si tratta di una visione “all’americana” dell’opera del Sommo Poeta, come già successo in vari videogiochi, ma una reinterpretazione il più fedele possibile all’originale. L’Inferno non sarà una qualche strana struttura futuristica, ma un semplice buco nella terra, in grado di contenere le anime dei dannati. L’opera originale è stata letta, capita e riproposta. Gli eventi si svolgono dopo il passaggio di Dante, ovvero dopo quelli della Divina Commedia. Questo significa che il suo passaggio ha in qualche modo alterato la situazione dei gironi attraversati. Inoltre non si ritroveranno esattamente tutti gli stessi personaggi: sono infatti da escludere quelli unicamente e personalmente legati alla figura del poeta fiorentino. Essi apparterranno quindi alla mitologia cristiana, ma anche a quella classica. Non è ancora molto chiaro se saranno figure relative ad un periodo storico ben preciso o meno.
Chi incontreremo?
Va però fatta una distinzione molto importante: le figure incontrate durante il nostro viaggio saranno Ombre, ovvero ciò che resta delle anime dei dannati. Esse sono già morte e per questo possono essere distrutte, ma torneranno ciclicamente. Non è però ancora chiaro come questa meccanica si inserisca nell’ambientazione. A differenza del viaggio di Dante, noi non saremo protetti dalla Divina Provvidenza e non avremo guide, quindi queste minacce dovremo affrontarle da soli.
Chi saremo?
Al contrario, i personaggi che interpreteremo e che scenderanno nell’Inferno sono vivi che si sono “persi” nella vita e sono giunti in questo luogo per le più diverse ragioni. Il nostro alter ego apparterrà dunque ad una razza originale, quella degli Smarriti. Ciò che contraddistingue queste creature è il passaggio obbligato attraverso l’Inferno, visto non come meta ma come unica via per raggiungere qualcosa di più alto, come il Paradiso. Meccanicamente al momento sappiamo poco, se non il valore degli archetipi. Essi rappresentano la corruzione (forse il peccato dominante) che colpirà il nostro Smarrito. Di essi ce n’è giunto solo un esempio concettuale:
Tiranno: archetipo del Guerriero, proprio di uno Smarrito che viene dominato dalla smodata brama di potere.
Inoltre va anche ricordato che i diritti d’autore sono (ovviamente) liberi da ormai qualche secolo. Questo si traduce quindi nella possibilità di utilizzare senza alcun problema i nomi originali dei luoghi e dei personaggi incontrati. Teoricamente quindi ci sarebbero anche i presupposti per sviluppare opere simili che ritraggono il Purgatorio e il Paradiso, ma bisogna prima vedere se questo rientra nei programmi degli autori.
Continuate a seguirci per rimanere informati sullo sviluppo di Inferno!
Prima l’epoca vichinga, poi il rinascimento e ora… la Divina Commedia!
Da poche ore Mana Project (creatori del pluripremiato Journey to Ragnarok e del promettente Historia) e Two Little Mice (autori del gioco di ruolo dell’anno Household) hanno annunciato Inferno – Dante’s Guide to Hell for 5e.
Come è facile intuire dal titolo, quest’opera sarà un’ambientazione per D&D 5e in cui ci si potrà immergere nell’immaginario dantesco. Al momento non sono stati diffusi ulteriori dettagli, nemmeno il preciso contenuto del prodotto. Se il format sarà simile a quello proposto dalle altre opere di Mana Project, potrebbe trattarsi di un manuale con nuove personalizzazioni e nuove meccaniche (classi, archetipi,…) relative a questo mondo, accompagnati da una campagna a tema. Rimane anche da definire il tipo di progetto: se dovesse approdare sulla piattaforma di Kickstarter, possiamo ipotizzare tanti succulenti obbiettivi da aggiudicarsi con un notevole risparmio. In questo caso il lavoro meriterebbe probabilmente grande fiducia: i due team che se ne occuperanno hanno dimostrato grande serietà e passione. Ma ripeto: queste sono solo supposizioni.
L’unico indizio che abbiamo su quest’opera è una data, anzi un anno: 2020. Ora non ci resta che attendere ulteriori notizie attraverso i canali ufficiali, come la pagina Facebook del progetto.
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