Epigoni – Un Gioco di Ruolo Mythpop | Recensione

Epigoni – Un Gioco di Ruolo Mythpop | Recensione

In questa recensione vogliamo parlarvi di Epigoni, un gioco di ruolo mythpop di Nicola Santagostino. Proprio l’autore e la casa editrice, Nessundove, vogliamo ringraziare per averci inviato una copia del gioco.

Chi volesse acquistare Epigoni, può trovarlo sullo store ufficiale di Nessundove; il PDF è disponibile a 17,50 euro, ma è anche incluso nell’acquisto della versione fisica, a 35 euro. In entrambi i casi troverete in omaggio Notti Mitiche, un’appendice che crea un nuovo scenario di gioco e fornisce svariati spunti. Epigoni è disponibile anche in lingua inglese, al momento solo tramite la pagina di Kickstarter dove il gioco è stato finanziato.

Recensione di Epigoni: il Manuale

First things first, partiamo dal volume. Anche se in formato piccolo, poco più grande di un foglio A5, parliamo comunque di un volume di 306 pagine. La copertura in brossura non è quindi difficile da gestire, e le alette aiutano a consultare il manuale senza rovinarlo. Notti Mitiche ha invece una foliazione più modesta, 68 pagine, ma trattandosi di un allegato è decisamente più che corposo.

Il manuale, benché brossurato, è piuttosto solido; Nessundove sa come lavorare ai suoi prodotti e non ha paura di dimostrarlo. L’impaginazione è a una colonna e, visto il formato, mantiene un’alta leggibilità anche da dispositivi mobili; le parti narrative invece, dato che ogni capitolo è aperto da un breve racconto fortemente evocativo e colmo di lore, sono su due colonne, con sfondo nero che aumenta lo stacco dalla parte più prettamente “manualistica”.

In generale si tratta davvero di un buon lavoro, pratico da leggere e molto pulito. Le illustrazioni sono mediamente di qualità molto alta; tutte riuscite, anche se ovviamente qualcuna è più bella di altre. Ma è doveroso un plauso ad Alessia Sagnotti, illustratrice ma soprattutto art director, per essere riuscita a dare un tema unico e coerente a tutto il volume. Il giallo-oro riesce a risaltare con il bianco e nero delle illustrazioni e in generale delle pagine in maniera unica, sottolineando gli altri elementi e movimentando un volume che altrimenti sarebbe risultato un po’ troppo piatto.

A che Gioco Giochiamo?

Sfida il Fato per scoprire chi sei

Con queste parole si apre il volume di Epigoni; ma non si tratta di una frase fatta, o di una generica premessa. Il Fato è il principale avversario che i personaggi giocanti si troveranno ad affrontare in Epigoni. Non si tratta di un PNG; non si tratta neanche di un avversario senziente in senso stretto. Occorre quindi una piccola premessa sui personaggi stessi.

Nelle parole del suo autore, Epigoni è un gioco mythpop. Questo perché l’intenzione è proprio quella di creare un grande immaginario condiviso, in cui tutto ciò che è “idea”, tutto ciò che è racconto, acquisti una coscienza e una consistenza. Oltre il Velo di Maia antiche divinità, l’idealizzazione dei personaggi storici, le creature del mito e veri e proprio concetti incarnati intessono le proprie trame. Un mondo fitto, in cui i favori sono usati come moneta e gli interessi si intrecciano creando una rete di contatti, alleanze e informazioni in cui si muovono, per l’appunto, gli Epigoni.

Figli di una di queste figure dette Entità, gli Epigoni sono creature del mondo materiale ma sono anche in grado di muoversi in quello del Mito. E proprio qui interviene il Fato. Ogni Epigone sceglie un Archetipo, la figura ideale che vuole diventare; per lui invece il fato sceglie uno Stereotipo, la degenerazione dell’identità dell’Epigone stesso. Una figura piatta e spersonalizzata, completamente presa dal proprio ruolo; e persa in esso. Attenzione però: il Fato non è un elemento della trama di gioco. Rimane sempre esterno alla narrazione, per quanto centrale per il personaggio.

La Lotta Contro il Fato

Il Fato è mosso dal narratore, ed ha effettivamente la funzione di avversario dei personaggi giocanti. Non si tratta, come detto, di una creatura senziente. Gli Epigoni affrontano di frequente le creature del mito, che attingano alla mitologia in senso stretto o alla cultura pop (da cui la definizione di gioco mythpop). Ma a prescindere dalle storie in cui sono coinvolte e dal loro taglio, è il Fato il loro avversario ultimo. È il Fato che vuole strappare loro volontà e personalità per farli diventare Vacui.

Analizzare la lotta contro il Fato richiede una breve disamina del sistema di gioco. Il nocciolo è molto semplice, e fa riferimento al Copperhead System creato da Santagostino con Antonio Rossetti. Le schede dei personaggi non hanno statistiche, ma una serie di elementi descrittivi inerenti tanto alla sua vita mondana quanto alla sua vita oltre il Velo. Quando gli Epigoni affrontano una Sfida, l’ammontare di tutti gli elementi della scheda che possono utilizzare determina il loro Rango, che va confrontato con il Rango della Sfida stessa.

Si tira quindi un numero di dadi a otto facce pari a due più la differenza tra il Rango dell’Epigone e quello della Sfida. Se quest’ultima è positiva, il giocatore può scegliere i due risultati più alti; se è negativa, dovrà scegliere i due più bassi. A seconda del risultato l’azione sarà un fallimento (o un successo ma con implicazioni negative), un successo parziale o un successo completo. Ovviamente il sistema va ad articolarsi su una serie di casistiche più complessa, ma al suo nocciolo può venire riassunto così.

Recensione di Epigoni: Vincere o Perdere

Ebbene sì, in Epigoni si può vincere. O perdere. Ovviamente non nel senso tradizionale del termine, si può però perdere la sfida contro il Fato. È infatti possibile appellarsi ad esso per superare automaticamente una Sfida, quando necessario; in questo caso però ci si avvicina di un passo alla Riscrittura. Un processo articolato in otto fasi che porta l’Epigone ad avvicinarsi sempre più allo Stereotipo che il Fato ha deciso per lui. Al contrario, quando una Sfida è considerata una Tappa, un momento di svolta per il personaggio, si può dichiarare una Sfida al Fato, che se vinta permette di avanzare lungo gli otto passi del Cammino.

Riscrittura e Cammino sono due processi opposti. Completando la prima il personaggio diventa un Vacuo, una marionetta del Fato. Ultimando il secondo invece l’Epigone si libera completamente della profezia che incombe su di lui, tornando un normale essere umano, per quanto capace di vedere oltre il Velo. Quindi come detto, in Epigoni è possibile vincere o perdere; non vincere il gioco in sé, ovviamente, ma la lotta contro il Fato che incombe sul personaggio. E su questa lotta e sul suo risultato si articola tutto il senso del gioco.

Un Delicato Gioco di Equilibri

Epigoni è un gioco avvincente e fortemente interpretativo, che spinge i giocatori a entrare molto a fondo nei loro personaggi. Riecheggia molto di richiami alla cultura pop, ancor più che alla mitologia che pure è un tema più forte. L’influenza delle opere di Neil Gaiman, in particolar modo American Gods, non è ingombrante ma trasuda evidente da ogni pagina; e strappa un sorriso la descrizione dei Favori come moneta delle Entità, un caposaldo di Vampiri: La Masquerade.

Non si tratta però mai di suggestioni passive; sono tutti elementi estremamente vivi all’interno del gioco. Inseriti per essere sfruttati e non soltanto per fare bella figura con le citazioni colte. Gli agganci non mancano mai, cosa non scontata in un gioco così introspettivo. Certo non parliamo della perfezione; Epigoni ha qualche difetto, legato alla natura del progetto. A mio avviso il manuale cede un po’ troppo spesso alla tentazione di un linguaggio eccessivamente ricercato; esso va benissimo nei passaggi narrativi, ma avrebbe beneficiato parecchio di uno stile più asciutto se non addirittura schematico nei passaggi più tecnici. E a lungo andare la semplicità delle meccaniche potrebbe rischiare di tramutarsi in poca profondità, diventando ripetitiva.

Tuttavia Epigoni è, come detto in precedenza in questa recensione, un gioco nato su Kickstarter. E non parliamo di una prevendita passata attraverso un crowdfunding, ma di un Kickstarter vero e proprio. Si tratta di un progetto che l’autore ha pensato, voluto e sviluppato con le proprie forze, con il supporto tecnico di Nessundove. Quindi parliamo di difetti prettamente redazionali, perfettamente normali e in linea con il gioco, che comunque non è pensato per campagne estremamente lunghe: prima o poi tutti gli Epigoni devono confrontarsi con ciò che il Fato vuole imporre loro, sottraendovisi o cedendo.

Recensione di Epigoni: Spunti

Quasi un terzo del manuale di gioco è dedicato a soluzioni per il narratore. Oltre alla canonica serie di consigli e di istruzioni su come preparare il gioco, c’è un setting pronto da giocare, ricco di spunti. Gods of London fornisce un setting, per l’appunto quello di Londra, che permette immediatamente di immedesimarsi nel contesto di gioco. Vengono presentate tutte le fazioni di Entità in gioco nella metropoli; dalla Mab (un gioco di parole tra “Queen Mab”, la regina delle fate, e “Mob”, la mafia in inglese) ai Merrymen, gli allegri compari di Robin Hood. Dalla Big Bad Company, l’idealizzazione della grande corporazione oppressiva, ai Sons of Camelot, i cavalieri della Tavola Rotonda in salsa banda di motociclisti. Dai Santi Sperduti di San Patrizio, di origine Irlandese, alla XMas Inc che ha rivendicato in chiave commerciale tutto ciò che è natalizio.

Ognuno di questi spunti ha una descrizione della fazione coinvolta, dei suoi affari e una proposta d’avventura, articolata in tre atti. Vista anche la natura prettamente narrativa del gioco, non bisogna avere in mente la classica avventura “à la D&D“. Si tratta di tracce molto generiche, dove le schede tecniche delle Sfide e delle Entità affrontate vengono affiancate da passaggi a un livello molto alto. Del resto questa è proprio una caratteristica di Epigoni: il gioco si tiene sempre a un livello molto alto, senza mai affrontare i singoli elementi di ambientazione troppo nel dettaglio, per permettere ad ogni tavolo di settare bene il gioco sulle proprie necessità.

Notti Mitiche: un’Appendice di Epigoni

In omaggio con il manuale di Epigoni è disponibile, sia in formato digitale che fisico, l’appendice Notti Mitiche. Sostanzialmente si tratta dell’equivalente della terza parte del manuale, che si concentra però su uno scenario nostrano. Se nel manuale base si parla infatti di Londra, Notti Mitiche descrive le Entità italiane e soprattutto le fazioni in cui si dividono, in perenne lotta tra loro.

Lo schema è esattamente lo stesso. Al narratore vengono presentati gli Arcani, l’incarnazione dei Tarocchi stessi, e i Letterati del passato (importante sottolineare che in Epigoni le figure storiche non sono effettivamente persone reali, ma l’incarnazione della loro figura nell’immaginario collettivo). I Giovinastri e i Vecchiardi, forze progressiste e conservatrici del Bel Paese. E infine Guitti e Mestieranti, figure tradizionali della cultura italiana. E per ognuna di queste compagini c’è una proposta di avventura suddivisa in tre atti.

Fa eccezione Tra Scilla e Cariddi, un’avventura scritta da Matthew Dawkins. Chiamando in gioco la figura mitologica di Poseidone, Dawkins scrive un’avventura decisamente più articolata, in cui gli Epigoni sono chiamati a seguire una storia che si sviluppa in molti più passaggi e, soprattutto, devono affrontare una serie di scelte.

Recensione di Epigoni: Conclusioni

Come potete notare da questa recensione, Epigoni è sicuramente un gioco di ruolo molto particolare, che sfugge a molti degli schemi più classici.

Si propone con meccaniche estremamente leggere ma cerca una grande profondità narrativa e interpretativa. Nasce come progetto di un autore ma si sviluppa con varie professionalità. Ha sicuramente dei difetti, ma al tempo stesso affronta in modo deciso e coraggioso il tema centrale. Soprattutto propone uno stile di gioco che piacerà agli amanti dell’urban fantasy, ma che non si esaurisce in questo; avrebbe anzi una concorrenza spietata, se lo facesse. Ma spostando il focus sulla lotta contro il Fato, rendendola tuttavia interiore e completamente slegata dalla trama, raggiunge un’intuizione che crea un gioco assolutamente degno d’attenzione.

Se amate le storie contemporanee e la cifra stilistica di Neil Gaiman, e se cercate un gioco che non sia per nulla crunchy, Epigoni è qualcosa che vale sicuramente la pena avere nella vostra libreria.

Se ti è piaciuta questa recensione di Epigoni, continua a seguirci per restare aggiornato sulle novità nel mondo dei giochi di ruolo!

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