Alien RPG – Terrore nello Spazio Profondo | Recensione

Alien RPG – Terrore nello Spazio Profondo | Recensione

Prima di iniziare questa recensione, voglio ringraziare Free League per averci inviato una copia digitale di Alien RPG.

Ci sono citazioni che rimango nella storia, che passano da una generazione all’altra anche quando chi le pronuncia non ha ben chiaro da dove provengano. Tra le tante che rendono perfettamente l’idea di ansia e di non avere possibilità di fuga, alcune delle più famose provengono proprio da un film uscito nei cinema nel 1979: Alien.

Escono dalle fott*te pareti!

Nello spazio nessuno può sentirti urlare

A distanza di anni dal primo film, Free League Publishing, che non sbaglia un colpo quando si tratta di giochi di ruolo, propone Alien RPG. Il gioco prende quindi l’universo espanso creato da Ridley Scott per portarlo, in tutta la sua inquietudine, sui nostri tavoli. Con le sue quasi 400 pagine, trasporta le atmosfere claustrofobiche e fantastiche su pagine magistralmente illustrate.

Se dopo aver letto questa recensione voleste acquistarlo, sappiate che potete trovarlo sul sito della casa editrice al costo di circa 47 euro. Come per tutti i giochi di Free League Publishing, anche per Alien RPG è disponibile il modulo per Foundry VTT al costo di circa 22 euro.

Segnalo anche che Wyrd Edizioni ha localizzato il gioco in italiano; se non volete affrontarlo in lingua inglese lo trovate sul loro store al costo di 60 euro.

Atmosfere Conosciute e Nuove Avventure

Alien RPG è ambientato circa tre anni dopo gli eventi narrati in Aliens – Scontro Finale e quelli di Alien³, nel 2183. Queste informazioni vengono dettagliate in maniera precisa all’inizio del manuale. Questa sezione serve a contestualizzare le proprie sessioni all’interno della timeline del franchise che tutti conosciamo. Per aiutare maggiormente la collocazione temporale viene proposto un riassunto abbastanza dettagliato degli avvenimenti principali. La sintesi si trova all’inizio del manuale anche se, in più parti all’interno del volume, sono presenti maggiori dettagli e approfondimenti.

Una timeline ben curata, però, non è abbastanza per far immergere i giocatori nell’atmosfera inquietante e claustrofobica che hanno fatto di questa saga uno degli elementi vincenti. In Alien RPG questo aspetto non si risparmia. Il manuale è denso di contenuti, a tratti forse troppi per poter essere gestiti da un narratore alle prime armi.

Il genere umano ha ormai popolato le stelle e colonizzato numerosi sistemi grazie allo sforzo economico delle Corporazioni. Queste grandi imprese hanno privato di significato la precedente suddivisione in Stati. Il nuovo assetto geopolitico prevede nuovi e grandi agglomerati e nuovi governi nati tra le colonie. Corporazioni, governi federali e realtà emergenti controllano porzioni di spazio conosciuto andando a definire una vera e propria mappa politica della galassia.

E’ quindi la galassia la vera protagonista dell’ambientazione. Ma vivere nello spazio non è un gioco da ragazzi; tutta l’ansia di un contesto in cui acqua, cibo o un riparo possono diventare più che fondamentali per la sopravvivenza, ancora prima di dover affrontare un pericoloso alieno, si fa sentire nell’esperienza di gioco.

Il Peso dello Aspettative

Quando ci si approccia ad un gioco che è basato su un mostro sacro della fantascienza, si tende ad andare un po’ con i piedi di piombo. Il dubbio che l’esperienza al tavolo non possa rendere la tensione che i film ci hanno regalato serpeggia sottile.

Ebbene, sono felice di poter dire che invece, come vedremo in questa recensione, Alien RPG li fuga tutti. Riesce perfettamente, infatti, a lasciarti addosso quell’ansia crescente, quel desiderio di affrettare le azioni per trovare una via di fuga. Denso di climax e jumpscare, può rendere memorabile ogni sessione.

Scegliere la Modalità di Gioco: Cinematografica o Campagna?

Per fare questo il gioco propone due modalità distinte di gioco: la Modalità Campagna e la Modalità Cinematografica; per entrambe si usa la medesima ambientazione e lo stesso sistema di regole, ma cambia notevolmente l’approccio al gioco stesso.

Come è abbastanza facile intuire dal nome, la Modalità Campagna prevede un tempo di gioco medio lungo. E’ quindi strutturata in modo tale da offrire più sessioni per gli stessi personaggi. In questo modo è possibile assaporare appieno la vastità e la complessità dell’ambientazione. Al narratore, qui chiamato Game Mother (con un evidente riferimento alle intelligenze artificiali presenti sulle astronavi dei film), spetta il compito di strutturare una storia continua. Sarà quindi possibile esplorare la galassia e l’universo con gli stessi personaggi; potranno così evolvere all’interno della società affrontando problematiche non per forza legate alla presenza degli Xenomorfi.

Non tutti però hanno modo e tempo di affrontare una campagna lunga. Per venire incontro a chi vuole assaporare Alien RPG in una serata, è stata pensata la Modalità Cinematografica. Questa tipologia di gioco si basa invece su avventure già edite pensate per emulare gli archi narrativi dei film. Troveremo quindi ritmi di gioco serrati e alta mortalità. La struttura di queste avventure è divisa in tre atti: Preparazione, Colpo di Scena e Resa dei Conti. In ciascuno di essi i protagonisti avranno un obiettivo che, se portato a termine, garantirà loro dei vantaggi nell’atto successivo.

I Personaggi di Alien RPG

In un gioco come Alien RPG, la scelta del personaggio da interpretare può risultare fondamentale. Oltretutto, vista l’alta mortalità, non è impossibile che se ne debba poi crearne uno nuovo, soprattutto se si affronta una campagna. Voglio quindi sottolineare come la creazione dei personaggi sia, in realtà, un processo semplice e rapido.

Come prima cosa è necessario scegliere una carriera tra le nove proposte. C’è davvero l’imbarazzo della scelta: si va dal medico al pilota, ma non mancano nemmeno l’operaio o il ragazzino. La carriera è ovviamente un abbozzo della personalità e degli obiettivi del personaggio, che deve poi essere caratterizzato in una manciata di passaggi. Innanzitutto vanno distribuiti 14 punti tra i quattro attributi (Forza, Agilità, Arguzia e Empatia), tenendo presente che ogni carriera ha un attributo primario.

Ogni attributo ha tre abilità collegate; ce ne sono quindi dodici in tutto, in cui vanno distribuiti 10 punti. A questo punto si sceglie un talento tra quelli presentati all’interno della carriera selezionata. Per migliorare le interazioni tra personaggi si stabilisce quale degli altri personaggi è il proprio compagno preferito e quale il proprio rivale.

Ogni personaggio ha una serie di obiettivi personali, definiti Agenda. Portarli a termine faranno guadagnare un certo numero di punti esperienza aggiuntivi; essi possono essere spesi tra una sessione e l’altra per migliorare i valori delle proprie abilità o per acquisire nuovi talenti.

La compilazione della scheda si conclude con la scelta dell’equipaggiamento e un oggetto a cui il personaggio è particolarmente legato. Questo è estremamente utile per ridurre il livello di stress che, indubbiamente, salirà durante le partite. Molto interessante a mio giudizio anche la possibilità di impersonare, oltre agli esseri umani, anche i sintetici; le loro schede variano di poco relativamente ai massimali dei punteggi da poter utilizzare.

Year Zero Engine: Sistema che Vince non si Cambia

Il sistema di regole di Alien RPG, come scopriremo nella recensione, si basa sullo Year Zero Engine; lo abbiamo già visto in altri giochi della casa editrice svedese e, come sempre, è basato sul pool di dadi a sei facce. In questa occasione sono però state apportate piccole modifiche per rendere ancora meglio la tensione che questo gioco vuole trasmettere. Per Alien RPG esistono infatti due set di dadi dedicati: uno nero per i dadi normali e uno giallo per i dadi stress.

Per superare le situazioni proposte o le eventuali difficoltà, i giocatori devono lanciare un numero di dadi pari alla somma dell’abilità coinvolta e dell’attributo collegato. A questo pool di dadi vanno poi aggiunti gli eventuali modificatori dati dagli oggetti in suo possesso. Se esce almeno un 6 l’azione ha successo, in caso contrario l’azione non ha buon esito. In questo caso è sempre possibile forzare il tiro del dado in cerca di un risultato positivo, ma così facendo salirà l’indicatore di stress. Al momento di un successivo tiro sulla stessa abilità, sarà quindi necessario lanciare un numero di dadi stress pari al valore di stress accumulato dal personaggio.

Da una parte lo stress può essere un buon motore narrativo (un numero di dadi aggiuntivi da tirare aumenta la probabilità che escano dei sei); dall’altro introduce il reale rischio che il personaggio cada nel panico. Infatti ogni volta che sui dadi stress esce 1, si deve effettuare un tiro panico e scoprire con un’apposita tabella cosa accadrà al personaggio.

Questa meccanica, semplice da applicare e velocissimo da imparare, consente di gestire al meglio la tensione e le dinamiche del combattimento. Questa nuova versione rende lo Year Zero Engine ancora una volta perfetto per far girare un gioco ad alto impatto emotivo, con grandi possibilità narrative.

Il Combattimento, le Armi e le Astronavi

In Alien RPG il combattimento è fluido, veloce, essenziale e letale. Di fatto mantiene la struttura del regolamento ma, malgrado suggerisca la gestione degli spazi con l’utilizzo delle zone, posso garantire che è possibile orchestrare uno scontro anche solo con il teatro della mente.

La gestione delle risorse a disposizione dei personaggi è immediata, in particolare quando si ha a che fare con le armi da fuoco. Basta infatti che esca un uno sui dadi stress per ritrovarsi senza munizioni. Il combattimento è altamente rischioso soprattutto perché i personaggi hanno un valore esiguo di salute. Nel manuale di Alien RPG, un capitolo è interamente dedicato all’equipaggiamento; una parte esteticamente molto interessante e decisamente funzionale quando si parla di ambientazioni fantascientifiche.

Nel manuale è presente anche un intero capitolo dedicato ai viaggi spaziali. Oltre ai modelli disponibili di astronavi, c’è la possibilità di crearne di proprie o di personalizzare quelle già esistenti. La funzionalità delle astronavi non è però solo estetica o narrativa; è infatti possibile intavolare scontri spaziali seguendo con precisione una serie di fasi per cui è fondamentale che vengano assegnati dei ruoli precisi all’equipaggio. Per aiutare la gestione degli scontri nello spazio profondo, c’è anche una pratica mappa.

Recensione dell’Estetica di Alien RPG

Alien RPG è un prodotto editorialmente molto valido; del resto Free League Publishing ci ha abituati a manuali esteticamente curatissimi e a grafiche impeccabili. La carta patinata è di ottima qualità e la stampa piena su sfondi neri regala quelle atmosfere che sono perfette per immergere narratori e giocatori nel mood del gioco; la copertina rigida lo rende un oggetto prezioso e sicuramente da collezione.

I riquadri verdi pensati per contenere il testo riportano immediatamente all’estetica dei terminali delle astronavi e alla profondità dello spazio sconosciuto. L’impaginazione su due colonne è di fatto costantemente riquadrata come se stessimo leggendo direttamente da un terminale. Fanno eccezione le note di ambientazione che invece hanno un font specifico più simile a quello dei monitor inizi anni ’80. In ogni caso il lavoro che mescola praticità ed estetica è veramente d’impatto e la lettura è oltremodo semplice.

Le illustrazioni hanno un tratto a mio giudizio molto interessante. Le rappresentazioni degli Xenomorfi che già da soli giustificano la tensione che traspare dalle pagine anche solo a sfogliarle; in generale tutte le immagini consegnano al lettore una narrazione precisa particolarmente immersiva. Nulla in questo volume è fuori posto al punto da non trovare nemmeno errori di battitura.

L’Ultimo Giorno di Hope

All’interno del manuale di Alien RPG è presente anche un’avventura introduttiva, L’Ultimo Giorno di Hope. Senza fare alcun tipo di spoiler sulla trama posso dire che le 16 pagine di questo breve scenario sono perfette per introdurre il narratore e i giocatori nel mood del gioco.

Hadley’s Hope è una colonia situata sulla luna LV-426. Fondata nel 2157, la colonia è una struttura sorta grazie alla terraformazione, dedicata alla ricerca e all’estrazione mineraria. Gli enormi processori stanno modificando l’atmosfera che ora è respirabile ma il cielo è ancora soffocato da nuvole dense e scosso da tempeste elettriche. L’Ultimo Giorno di Hope racconta al storia delle ultime ore della colonia attraverso gli occhi di cinque coloni. Offre un assaggio della Modalità Cinematografica e lancia i giocatori direttamente in mezzo all’azione. I personaggi pregenerati hanno tutti speranze, amici, programmi e rivali. Sopra ogni cosa però hanno un obiettivo disperato: fuggire vivi da LV-426.

Come sempre, la presenza di un’avventura già pronta facilita notevolmente la comprensione dell’approccio giusto ad un gioco di ruolo; la presenza di personaggi prefatti velocizza ulteriormente la fruizione. Nel caso si cercassero altri avventure già pronte, al momento sono disponibili Chariot of the Gods, Heart of Darkness e Destroyer of Worlds.

Conclusioni della Recensione di Alien RPG

Come si evince da questa recensione, Alien RPG è adatto a tutti quelli che sono appassionati della saga cinematografica, ma non solo. E’ a tutti gli effetti un ottimo prodotto editoriale che può regalare godibilissime serate a qualunque gruppo di giocatori che ami la tensione e gli scenari opprimenti. Il sistema di gioco poi si impara in una manciata di minuti e lascia moltissimo spazio all’interpretazione, arricchendo maggiormente l’esperienza ludica.

Considerando tutti questi aspetti, non posso far altro che consigliarvi di lanciarvi nello spazio profondo con Alien RPG!

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Warhammer 40,000 – Wrath & Glory | Recensione

Warhammer 40,000 – Wrath & Glory | Recensione

Oggi vi proponiamo la recensione di Warhammer 40,000 – Wrath & Glory, il gioco di ruolo ispirato a uno dei wargame tridimensionali più amati di sempre. Edito in originale da Cubicle7 e portato in Italia da Need Games, si propone di fare da ponte tra due mondi che da sempre vengono in contatto. Da un lato i giochi di ruolo, dall’altro le miniature (della Games Workshop). Cubicle7 è riuscita nell’impresa? Andiamo a scoprirlo. Sicuramente non le si può negare una certa esperienza. Oltre a Wrath & Glory, ha già all’attivo i giochi di ruolo di Warhammer Fantasy Role-Play e quello di Age of Sigmar: Soulbound. Le opportunità certamente non mancano!

Di Cosa Parliamo?

Per chi non lo conoscesse, Warhammer 40,000 (o 40k) è un gioco di miniature ambientato nel 41° millennio. Forte di ispirazioni dovute a capisaldi della space opera quale Dune, pesca a piene mani da varie suggestioni. Parliamo di una sorta di medioevo tecnologico futuristico, ma ci sono richiami a classici sci-fi come Alien. Il tutto con sovrabbondanti tocchi di misticismo gotico, a tutto spiano: le navi spaziali sembrano più cattedrali che vascelli. E soprattutto con i modellini più iconici del gioco, gli space marine: quasi due metri e mezzo di muscoli ficcati in un’armatura di ceramite e plastacciaio, con un cuore da monaco guerriero.

Siete confusi? È normale. Il gioco è frutto di una serie di suggestioni che si incrociano e sovrappongono, poggiate su una lore costruita sconfinata sviluppata negli ultimi 35 anni. Il rischio di creare soltanto un grande caos (no pun intended) era altissimo. Ma se Warhammer 40k regge solidamente da così tanto tempo, sopravvissuto persino alla versione fantasy di cui era inizialmente solo una costola, ci sarà un motivo.

Recensione di Warhammer 40,000 – Wrath & Glory: il Volume

Il volume è davvero pregiato. Quasi quattrocento pagine, un manuale solido e robusto, di quelli che resisteranno ai peggiori attacchi di alieni ed eretici. Forse addirittura ai giocatori più sbadati. Carta spessa, leggibilità altissima. Le illustrazioni sono di un livello superiore, sembrano catturare il lettore e catapultarlo, volente o nolente, nel 41° millennio.

Wrath & Glory, ira e gloria: l’estetica del volume già suggerisce quale sarà la direzione presa dal gioco. Una serie di scontri epici tra personaggi spinti da una fede fervente e inarrestabile. La cura che è stata messa nella realizzazione del volume è altissima, e impeccabile.

Meccaniche: l’Ira…

Il tema portante del gioco si riflette anche e soprattutto nelle meccaniche. Di base queste sono molto semplici. Si tira un pool di dadi pari alla somma di caratteristica e abilità coinvolte, più eventuali bonus. Si ottiene un’icona per ogni 4 o 5, due per ogni 6; se il numero delle icone raggiunge la difficoltà fissata per l’azione, la prova è superata. Ogni abilità ha parecchi esempi di usi e di relativa difficoltà, per aiutare il master a orientarsi.

L’Ira è determinata da un dado del pool, che dovrà essere di colore diverso, e rappresenta lo spunto eroico di ogni pg. Se il dado ira otterrà un 1, l’azione andrà incontro a delle complicazioni, a prescindere che sia un successo o meno. Se otterrà un 6, l’azione garantirà gloria, e nel caso di un attacco sarà un colpo critico. L’Ira è anche una risorsa che il pg genera raggiungendo traguardi personali, che gli permette di superare quelli che normalmente percepisce come i propri limiti.

… e la Gloria!

La Gloria è un pool di dadi comune a tutti i pg, ottenuti con i 6 tirati col dado ira o sacrificando le icone extra. La Gloria è un elemento fondamentale nel gioco, perché permette ai personaggi di concatenare i loro sforzi, raggiungendo risultati altrimenti impensabili. Una meccanica che premia il lavoro di squadra tanto ongame quanto offgame, senza andare a spezzare troppo la narrazione come avviene con sistemi analoghi.

C’è poi la Rovina, il contraltare della Gloria a disposizione del Game Master. Ci sono inoltre svariate opzioni di combattimento, regole per gli impianti meccanici e per gestire il tocco del Caos sui PG. Sicuramente sono opzioni che rendono il gioco molto articolato, e richiedono al game master di prestare molta attenzione durante la sessione. Ma le meccaniche rimangono lineari e semplici. Un consiglio? Qualche segnalibro, o una paginetta di appunti che rimandino alla pagina giusta per gli elementi chiave del gioco, velocizzeranno molto il lavoro da narratore.

Recensione di Warhammer 40,000 – Wrath & Glory: Peculiarità del Gioco

Chi ha giocato alle precedenti incarnazioni ruolistiche di Warhammer 40,000 sa bene che l’ambientazione era divisa in vari giochi che condividevano ambientazioni e meccaniche, ma non erano compatibili tra di loro. In Dark Heresy si poteva giocare l’inquisizione, in Rogue Trader l’equipaggio di una nave, in Death Watch lo space marine e così via. 

In Wrath & Glory invece ogni Archetipo che può essere scelto da un personaggio – ben 27, divisi tra Umani, Astartes, Eldar e Orki – rientra in uno di quattro Gradi. Ad ogni Grado si affrontano specifiche minacce; il passaggio dall’uno all’altro richiede di aver accumulato un bel po’ di esperienza, usata anche per un’Ascensione. Una sorta di passo in avanti che permetterà di affrontare anche le minacce pensate per personaggi di Grado più alto.

Inoltre gli amanti del gioco di miniature riconosceranno alcuni elementi caratteristici trasposti nel regolamento. Le cicatrici memorabili, ad esempio, o il fuoco di soppressione. Piccole chicche che fanno sentire gli appassionati più “coccolati”, e caratterizzano maggiormente il gioco.

Il 41° Millennio

L’ambientazione di Warhammer 40,000 ha bisogno di poche presentazioni. In un mondo in cui la tecnologia futuristica ha un sapore fortemente analogico, l’umanità è guidata da ciò che resta del Dio-Imperatore. L’obiettivo dell’Impero dell’Umanità è la galassia, estirpando la presenza della feccia xeno, gli alieni. E lottando contro gli eretici e il Caos, una forza primordiali plasmata dai più bassi istinti delle creature senzienti, generando traditori e demoni.

Un’infarinatura molto vaga di una lore vastissima; eppure il manuale riesce a sintetizzarla in maniera molto efficace. Soprattutto contestualizzandola a un singolo sistema, Gilead, dove i conflitti sono su una scala controllata. Gilead ha le sue fazioni e i suoi PNG descritti con molta cura. E grazie alla Cicatrix Maleficarum, uno squarcio nell’universo che rende impossibili viaggi e comunicazioni, il gioco è ben circoscritto. Ciò non vieta tuttavia al game master di utilizzare il materiale che ha a disposizione per far vivere ai suoi giocatori avventure in tutta la galassia (s)conosciuta.

Recensione di Warhammer 40,000 – Wrath & Glory: Considerazioni Finali

Warhammer 40,000 – Wrath & Glory non è un gioco pensato per andarci per il sottile. Potenti psionici in grado di attirare la disgrazia su intere città, Orki che bramano di scendere in battaglia. Inquisitori che non vedono l’ora di dar fuoco agli eretici, e Space Marine geneticamente perfezionati che seminano morte in torreggianti armature come fossero angeli della guerra. E ancora spade catena, armi potenziate, lame psioniche, innesti biomeccanici. 

Questo gioco è pensato per lasciare il segno, e per farlo senza compromessi. I personaggi sono individui fuori dal comune, che compiono imprese straordinarie o portano straordinarie rovine a un mondo costantemente sul ciglio del baratro. Warhammer 40.000 – Wrath & Glory chiede di fare la differenza anche quando si è schiacciati da un opprimente senso di fine imminente. E lo fa con tutto lo stile che da sempre contraddistingue il 41° millennio.

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Arriva in Italia Alien: The Roleplaying Game

Arriva in Italia Alien: The Roleplaying Game

Wyrd Edizioni ha da poco annunciato l’edizione italiana di Alien: The Roleplaying Game. Gli sviluppatori di Fria Ligan e 20th Century Fox hanno infatti deciso di localizzare il loro gioco di ruolo in vari paesi: Italia, Francia, Germania, Spagna, Brasile, Russia e Polonia.

(Dis)avventure nello spazio profondo

Questo GdR si ispira agli omonimi film e permettere di rivivere il profondo terrore dell’ignoto in essi presente. Si parla dunque di avventure horror/fantascientifiche ambientate nello spazio, ma non si trattano scontri tra flotte o eserciti spaziali. Astronavi in avaria, avamposti abbandonati, capsule perdute tra gli astri… Alien punta a far emergere il lato più inquietante dello spazio. E ovviamente non mancherà mai la minaccia degli xenomorfi.

Le modalità di gioco sono due e offrono due approcci completamente differenti:

  • Modalità Cinematografica: ha un regolamento semplificato e fa rivivere gli scenari principali dei film, dando al narratore avventure già pronte all’uso.
  • Modalità Campagna: utilizza il regolamento completo ed è l’approccio più “classico” ad un gioco di ruolo.

Non si può dire di no ad Alien

Il manuale base del gioco è stato lanciato sul mercato nel dicembre del 2019 e gli sviluppatori hanno già in programma varie espansioni e supplementi da commercializzare nel corso del 2020. Nonostante sia molto recente, ha già raccolto numerosi pareri positivi:

Passate oltre Dungeons & Dragons, Free League ha realizzato Alien: The Roleplaying Game, ed è tanto meraviglioso quanto terrificante.

The Gamer

ALIEN The Roleplaying Game è un capolavoro interstellare che onora l’eredità di ALIEN e si basa sulle storie che hanno reso grande la serie. È un’avventura fantascientifica che i fan del gioco di ruolo sicuramente adoreranno, ed è un sistema accessibile a chiunque sia interessato a una buona storia e ad un buon gioco di ruolo

Game Tyrant

Il vero orrore del film di fantascienza di Ridley Scott, Alien, è sempre stato la paura strisciante dell’ignoto. È quindi impressionante che Free League sia riuscita a creare un gioco di ruolo capace di evocare lo stesso terrore oscuro nella sicurezza della stanza in cui state giocando

Dicebreaker

Vi lasciamo anche un link a vari download ufficiali della versione in lingua inglese del gioco e il suo trailer originale:

Continutate a seguirci per rimanere informati su Alien: The Roleplaying Game!

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