Inferno [ D&D5e ] | Recensione

Inferno [ D&D5e ] | Recensione

Iniziamo questa recensione ringraziando Acheron Games e Two Little Mice per averci marchiato con il peccato della superbia, cioè per averci inviato il bundle completo di Inferno.

E’ passato un po’ di tempo da quando abbiamo iniziato a parlare del suo quickstart; era il 21 Marzo 2021 e, non soddisfatti, ci prendemmo del tempo per intervistare Daniela Giubellini, main artist del progetto. Eravamo entusiasti, anche perchè le premesse erano di alto livello e in redazione si discuteva su quello che effettivamente sarebbe stato il prodotto finito. Dopo un anno e mezzo di attesa, finalmente è giunto il momento di scrivere la recensione di Inferno.

Nel caso questo prodotto sia una tentazione irresitibile anche per voi, sappiate che il pacchetto completo può essere acquistato per circa 140 €. Sono anche disponibili i manuali singoli o altri accessori; per l’importo e le modalità di acquisto vi rimando al sito di Acheron.

Prima di iniziare a goderci il nostro peccato, è necessario spiegare brevemente di cosa stiamo parlando. Inferno è un’ambientazione per D&D5e basato sull’immaginario creato da Dante Alighieri per la Divina Commedia. Se vi state immaginando un mondo in cui gli avventurieri scendono semplicemente all’inferno per fare a pattoni con Lucifero, state sbagliando gioco. Inferno è molto più di questo, dato che introduce una serie di meccaniche molto interessanti e chiede ai giocatori di andare al di là del semplice sterminio di Diavoli e Dannati. Inferno è un vero e proprio viaggio alla ricerca di un sentimento che non dovrebbe esistere in quel luogo di dannati: la Speranza.

“Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore:
fecemi la divina podestate,
la somma sapienza e ’l primo amore.
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”.

Inferno, Canto III, 1-9

Pecchiamo di Superbia: Analisi del Bundle

Il punto focale di Inferno sono i tre manuali simili per impaginazione, ma molto diversi nella scelta dei colori. Il nero, il rosso e il blu dominano la scena. Immagini moderne si mischiano perfettamente con le incisioni storiche di Gustave Doré. Come altri prodotti degli autori, anche Inferno mantiene per l’impaginazione principalmente una struttura a due colonne, alternando in alcune occasioni porzioni a una colonna. L’impatto visivo e la leggibilità di questi due manuali sono veramente di alto livello e solo per alcuni dettagli Inferno pecca di disattenzione. Di questo però parleremo più avanti, in un paragrafo dedicato alle mappe e alle illustrazioni di questi splendidi manuali.

Dopo i manuali c’è lo Schermo della Guida, realizzato su tre facciate orizzontali, arricchite con una splendida illustrazione di Daniela Giubellini. Nel bundle sono presenti poi la mappa A2 dell’Inferno. con i relativi ingrandimenti, realizzata da Fabio Porfidia e 4 mappe quadrettate delle aree principali di gioco. Infine per rendere omaggio alla bellezza dell’opera di Dante è stato realizzato Inferno – Divina Commedia, un artbook che contiene la prima cantica del poema in doppia versione italiana e inglese. Chiudono in bellezza due mazzi di carte che riassumono mostri, emblemi ed equipaggiamento.

Una Guida all’Inferno

Il sistema di gioco alla base di Inferno è D&D5e, ma come vi ho accennato nell’introduzione c’è molto di più. In Inferno è presente una meccanica molto interessante legata alla Speranza, il bene più prezioso in un luogo che reca sulla porta un invito a lasciare fuori questo sentimento. Un’esperienza unica, portata avanti dal master che prende il nome di Guida.

I personaggi sono Smarriti, esseri viventi costretti ad attraversare l’inferno incarnando il peccato che un giorno potrebbe costringerli in quel luogo. Sono esseri viventi giunti qui prima del loro tempo. L’inferno proverà a catturarli ed asservirli, quindi la sfida per i giocatori non sarà sconfiggere le orde di dannati, ma sopravvivere a questo viaggio mantenendo un briciolo di speranza. Dopotutto non esiste il concetto di “morte” all’inferno. Tutto quello che verrà distrutto si ricreerà per volontà divina nel giro di pochi istanti. Un viaggio infinito in un luogo creato per strappare dal corpo la speranza.

Questo viaggio è trattato nel manuale Inferno – Virgilio’s Untold Tales. All’interno è presente la campagna che guida gli Smarriti dalla Selva oscura fino alla Giudecca. E’ presente una descrizione precisa dei diversi gironi completa di un bestiario con le caratteristiche dei guardiani e dei giudici Infernali.

Recensione dei Protagonisti di Inferno

Inferno è un viaggio, e i suoi protagonisti sono gli Smarriti. Questi sfortunati sono rappresentati da 12 archetipi. Sono una rivisitazione su chiave infernale delle classi di D&D5e legate a doppio filo al peccato che un giorno li trascinerà in questo luogo di dolore. Ogni archetipo è rappresentato dai propri emblemi infernali. Vesti, forma e armi che danno vita allo Smarrito e ne compongono la sostanza.

Non è possibile liberarsi di un emblema in quanto questo rappresenta il peso della colpa che ci lega all’Inferno. La corruzione che rappresenta e la consapevolezza di non poterlo abbandonare consumeranno velocemente la nostra speranza. Ovviamente gli emblemi non sono solo una condanna, ma rappresentano anche una forma di potere. Come detto però il potere porterà alla corruzione e dovremo scegliere con cura il suo utilizzo.

Oltre agli Smarriti, durante la campagna Kickstarter sono state sbloccate altre tre razze giocabili che si scostano completamente da questo concetto. Angeli Ignavi, Spiriti magni e Malebranche potranno unirsi al viaggio, consapevoli però che per loro non vi è una vera e propria salvezza. il loro posto all’inferno è stato deciso da tempo e l’unica cosa che possono fare è dimostrarsi degni della grazia del Signore.

Tra i dodici archetipi quello che mi ha colpito maggiormente è il Santo, archetipo del Paladino Smarrito; avendo versato sangue illudendosi di comprendere e compiere il volere del Signore, è costretto a dimorare nel Settimo Cerchio, tra i violenti e i bestemmiatori. Questa versione ribalta completamente la classica visione del Paladino ed è un chiaro esempio delle interessanti possibilità di roleplay date dal manuale.

Un Viaggio Attraverso la Città Dolente

Il manuale InfernoDante’s Guide to Hell dedica oltre 92 pagine alla descrizione del luogo più oscuro nel mondo dei giochi di ruolo. Personalmente la ritengo la parte più importante del manuale, dato che ci permette di entrare appieno in questo tipo di ambientazione.

L’inferno è una voragine oscura e terribile in cui i concetti di tempo e spazio non esistono. Nei primi paragrafi gli autori ci spiegano come è possibile per gli smarriti sopravvivere a questo viaggio, dettagliando ogni girone con lunghe descrizioni ricche di spunti che aiuteranno i master a dare un contesto alle loro avventure.

Durante la lettura è stato molto interessante immaginarsi i diversi luoghi descritti, soprattutto lo scontro finale con Lucifero all’interno della Giudecca. Si tratta di un inferno di ghiaccio in cui gli smarriti decidono se ignorare le promesse del maligno e abbandonare i loro peccati; la perfetta conclusione di un lungo viaggio attraverso i tanti gironi.

Recensione dell’Arte di Inferno

All’interno di questa recensione vi ho mostrato diverse illustrazioni dei tanti artisti che hanno partecipato al progetto. Daniella Giubellini, Fabio Porfidia e Vincenzo Prattico hanno fatto un lavoro superlativo realizzando un comparto grafico oltre le aspettative. E’ sufficiente sfogliare il manuale per accorgersi della bellezza delle tante immagini presenti nei manuali e nell’artbook. Le illustrazioni si inseriscono perfettamente all’interno dei tre manuali e la scelta grafica dei colori è molto azzeccata.

Ovviamente un lavoro così corposo si porta dietro alcune piccole sbavature, come la presenza di immagini specchiate che riportano la firma degli artisti al contrario. Personalmente lo ritengo un dettaglio insignificante che non toglie nulla al gran lavoro dietro lo sviluppo dei due manuali.

Considerazioni Finali di questa Recensione di Inferno

Inferno è un prodotto estremamente valido con meccaniche molto interessanti che permettono a master e giocatori di portare al tavolo un’esperienza particolare basata sul peccato e sulla speranza di redenzione. Ovviamente per vivere appieno le sensazioni di questa ambientazione è richiesta una certa serietà al tavolo, per evitare di trasformare il tutto in una versione parodistica del viaggio di Dante.

I manuali sono esteticamente incredibili e questo accresce ulteriormente il valore di questo ottimo prodotto. Un acquisto davvero consigliatissimo per tutti coloro che vorranno portare al loro tavolo il viaggio di Dante e gli orrori dell’inferno, il tutto in salsa D&D5e!

Se vi è piaciuta questa recensione di Inferno, continuate a seguirci per rimanere informati su altri prodotti per D&D5e!

Press Start – Quickstart [ Librogame ] | Anteprima

Press Start – Quickstart [ Librogame ] | Anteprima

Oggi la nostra ricerca di tomi da leggere e mondi da esplorare ci porta indietro nel tempo, con un’anteprima del nuovissimo Press Start. Acheron Games e Nerdcore hanno deciso di mettere insieme due punti fermi degli adolescenti che hanno vissuto negli anni 80 e 90. Librigame e sale giochi sono stati uniti magistralmente per ricreare quella magica atmosfera di azione frenetica. Gli avventurieri e le avventuriere con più esperienza ricorderanno sicuramente i pomeriggi passati davanti ai cabinati con solo qualche gettone in tasca. Ora finalmente sarà possibile affrontare quelle sfide una pagina alla volta attraverso le tante scelte presenti in questi librigame. Street Fighter, Ghosts ‘n Goblins e Ninja Gaiden sono solo alcuni dei giochi utilizzati come spunti.

Qualche Notizia sull’Anteprima di Press Start

Press Start sarà composto da ben tre librigame che ci faranno vivere storie avvincenti nel puro stile arcade tipico di quel periodo. Le copertine e le grafiche a colori realizzate da Francesco Biagini, Oscar Celestini, Elio Ubaldi e Turbogamma riportano le immagini tipiche di quei cabinati e persino le schede dei nostri personaggi riprendono il tema coinvolgendo il lettore nell’atmosfera sapientemente creata. Per ora ho potuto giocare solamente ai loro primi livelli, ma posso dire che Mauro Longo, Samuel Marolla, Franceso di Lazzaro e Gabriele Simionato hanno fatto un ottimo lavoro, e non vedo l’ora di avere tra le mani il prodotto finito. La ricerca dell’atmosfera sembra essere un punto molto importante in questi librigame tanto che è stata creato da Kenobit un tema musicale appropriato per accompagnare le nostre giocate.

Press Start al momento sta portando avanti la sua campagna di Crowfounding su GameFound e ad oggi ha già raggiunto il suo obbiettivo sbloccando anche i primi Stretch goals. Ora che abbiamo parlato degli artisti e degli autori di questo progetto, è arrivato il momento di vedere nel dettaglio i tre librigame in questione.

Games of Death II

Sali sul ring e preparati a combattere un fighter dopo l’altro fino ad arrivare all’epico scontro finale!

Il primo librogame che abbiamo tra le mani è Games of Death II, un classico picchiaduro. Una storia semplice ed un unico obbiettivo, farci strada un incontro alla volta fino a raggiungere il trofeo e il titolo di campione. Sulla nostra scheda sono indicati nostri valori di energia, potenza e fiato. Le nostre scelte faranno diminuire questi valori o quelli del nostro avversario. Un colpo alla volta, tra difesa e attacco, senza mai indugiare. E’ ora di inserire il primo gettone e scegliere il nostro lottatore.

Round 1 Fight!

Ghasts’n Gremlins

Entra nel regno demoniaco e affronta ghasts, gremlins, boss e underboss, fino allo scontro finale con il Satanasso!

Il secondo librogame è Ghasts’n Gremlins. In questa avventura avremo il controllo della valorosa principessa Priscilla e dovremo salvare il nostro amato attraverso diversi livelli che emulano i platform a scorrimento. Un classico metroidvania hack ‘n’ slash dove avremo a che fare con mostri aberranti e sfide avvincenti. Per simulare ancora meglio il videogioco anni 80 è stata inserita una meccanica di checkpoint e di gestione delle ferite legata alla scomparsa dell’armatura, in aggiunta a bonus nascosti e tesori “droppati” dai nemici.

Shugendo

Shugendo è l’emulazione dei platform a tema NINJA che furoreggiavano nei leggendari 80’s.

Il terzo e ultimo librogame è Shugendo, un’avventura nel classico stile ninja in cui dovremo farci strada per salvare il nostro maestro. Una corsa contro il tempo affrontando i ninja di un clan rivale, nascondendoci nelle ombre o gettandoci a capofitto nell’azione. Alla fine di ogni livello troveremo ad aspettarci un boss pronto a metterci i bastoni tra le ruote. Dovremo scegliere se privilegiare l’azione o la furtività seguendo la via della vendetta.

Conclusioni dell’Anteprima di Press Start

Abbiamo testato tutti e tre i librigame ed ogni avventura è stata un piacevole viaggio nei ricordi. Che voi abbiate vissuto gli anni 80 o meno, questi tre libri game riusciranno a farvi trascorrere diverse ore di divertimento con una meccanica semplice e intuitiva. E’ possibile scegliere diverse forme di pledge, preferendo la forma cartacea o quella digitale. In aggiunta è possibile persino scegliere quale librogame vogliamo acquistare, senza la necessità di prendere tutto il pacchetto. Acheron ci fornisce piena libertà mettendo a disposizione un’anteprima dei librigame così da farci un’idea di cosa avremo tra le mani (si tratta a tutti gli effetti di un quickstart da scaricare). Vi invito a dare un’occhiata alla pagina su Gamefound e farci sapere cosa ne pensate.

Se avete apprezzato questa anteprima di Press Start, continuate a seguirci per essere sempre informati su altri librigame!

Brancalonia [ D&D5e ]: Geniale Ignoranza | Recensione

Brancalonia [ D&D5e ]: Geniale Ignoranza | Recensione

Innanzitutto grazie ad Acheron Books per averci reso dei Ducaconti, cioè per averci inviato un bel bundle di Brancalonia al fine di poter scrivere questa recensione. Brancalonia fu uno dei primi progetti che seguimmo con attenzione con No Dice Unrolled. Diffondemmo la notizia il 18 febbraio 2020, per poi pubblicare un’intervista in dialetto brancalonico col direttore creativo Mauro Longo. Arrivammo pieni di entusiasmo e speranze all’anteprima basata sul quickstarter. Dopo un anno e mezzo di attesa, finalmente è giunto il momento di scrivere la recensione di Brancalonia. Non tanto per spiegarvi cos’è, ma piuttosto per dirvi com’è! Ha mantenuto le alte aspettative che avevamo?

Anche se potrei risultare ripetitivo, per dovere di recensione devo spiegare brevemente cos’è Brancalonia. E’ un’ambientazione per D&D5e che dipinge un mondo fantasy basato su tradizione, folklore, storia, paesaggi, letteratura e cultura pop italiana. Il teatro dove va in scena questa ambientazione è il Regno di Taglia, una penisola casualmente a forma di stivale (rovesciato) e casualmente piena di riferimenti, battute e camei a letteratura, cinema e cultura pop italiane. Ai giocatori viene chiesto di interpretare, con goliardia, le canaglie di bassa lega che solitamente non vengono menzionate nei grandi racconti epici, ma sono i protagonisti incontrastati delle peggiori storie nelle peggiori bettole dei peggiori quartieri di ogni città.

Partiamo con l’Artiglieria Pesante

I protagonisti potranno essere eroi di bassa lega, invece il progetto Brancalonia si è dimostrato un successo di livello epico. La campagna Kickstarter ha raggiunto la soglia di finanziamento in mezz’ora e, nel tempo, quasi 3300 persone hanno elargito oltre 190.000€ che hanno permesso di realizzare non solo il manuale base, ma anche un primo modulo di espansione, il Macaronicon, insieme a molti altri oggetti fisici che vi mostreremo nel nostro bellissimo bundle Ducaconte. I due manuali sono disponibili all’acquisto sul sito di Acheron Books a 39€ l’uno.

Ma soprattutto Brancalonia ha oscurato successi del 2021 come la vittoria agli Europei di calcio, i tanti ori alle Olimpiadi e alle Paraolimpiadi, il trionfo all’Eurovision Song Contest. Questo perchè Brancalonia è entrata nelle nomination di 4 categorie dei famosi e ambitissimi ENnies Awards, piazzandosi in ognuna di esse! Prima volta che un prodotto italiano ottiene un oro!

Quindi con orgoglio e con grande soddisfazione per tutti coloro che ci hanno lavorato e per la community, ecco il palmares di Brancalonia:

  • Miglior Libro Digitale (Best electronic book) – Oro
  • Miglior Scrittura (Best Writing) – Argento
  • Migliore Ambientazione (Best Setting) – Argento
  • Prodotto dell’Anno (Product of the Year) – Argento

Un ottimo biglietto da visita in vista dei premi più ambiti del multiverso ludico, che arriveranno a fine anno, gli NDU Awards!

Il Ducaconte, ovvero il Megabundle Galattico

Il cardine del materiale fisico su Brancalonia sono i due manuali, identici nelle loro caratteristiche fisiche e di impaginazione. Sono entrambi a copertina rigida, a colori, eccellentemente impaginati con porzioni a due colonne e altre con una colonna e approfondimenti a lato. I colori predominanti sono il rosso e il nero, con svariate tonalità di pergamene di sottofondo. L’impatto visivo e la leggibilità di questi due manuali sono veramente ottimali. Arriverà più avanti il momento di parlare delle mappe e delle immagini che impreziosiscono ulteriormente le pagine.

Dopo i manuali c’è lo Schermo del Condottiero, in tre facciate colorate orizzontali, con una splendida illustrazione di Lorenzo Nuti sul lato frontale. Dello stesso autore anche due poster che raffigurano le copertine dei manuali e, a proposito di splendide illustrazioni, nel bundle ci sono la mappa A2 del Regno di Taglia in versione insanguinata e 8 mappe delle principali città del Regno di Taglia a firma Fabio Porfidia. E visto che di arte di un certo livello non ce n’è mai abbastanza, c’è l’artbook di Brancalonia. Un libricino formato A5 a copertina morbida di una cinquantina di pagine che raccoglie i disegni di Lorenzo Nuti e di altri artisti che hanno partecipato alla realizzazione di Brancalonia.

Chiude il pacchetto la Gazzetta del Menagramo, numero 0 del “dispaccio più diffuso del Regno”, patrocinato dal “Cordiale Biondino – Il Torcibudelle che fa impazzire le pulzelle”. Una raccolta di materiale presentata con grande goliardia, che nel tempo ha visto l’uscita di altri numeri.

Non posso che rimarcare l’estrema qualità di tutto il materiale. Dal punto di vista realizzativo è stato compiuto un grande lavoro e trovo il rapporto qualità prezzo molto allettante. Infatti in redazione non è arrivata solo la copia valutativa: è stato impossibile resistere alla tentazione e abbiamo preso altre copie!

Gli Uomini (e lo Stile) che Fecero l’Impresa

Prima di addentrarci nel lungo cammino che sarà questa recensione di Brancalonia, mi piacerebbe dare merito a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare quest’opera, ma i nomi sono veramente tantissimi. Brancalonia è nata grazie alla collaborazione di svariate firme, molte delle quali autrici di antologie già pubblicate da Acheron Books. Va riconosciuto quantomeno l’importante merito dei promotori dello spaghetti fantasy, i creatori di Zappa e Spada, i creativi di Ignoranza Eroica, gli esperti di Epic Party Games che si sono occupati del rule design e soprattutto Mauro Longo.

Mauro Longo è uno dei volti principali di Brancalonia e suo direttore creativo. E’ la penna che ha amalgamato i diversi contributi e che soprattutto, con la sua qualità espressiva, ha contribuito enormemente a dipingere il giusto tono e a favorire l’immersione del lettore nell’ambientazione. Il linguaggio dei manuali dei giochi di ruolo è spesso standardizzato. Se si escludono le battute nei passaggi più leggeri, domina per lo più un pragmatismo descrittivo volto a dipingere regole, luoghi e situazioni con la massima chiarezza. Invece nello scorrere i paragrafi di Brancalonia c’è qualcosa di diverso. Pur facilitate dal tono generale dell’opera, le frasi e le locuzioni utilizzate, sorrette dalle citazioni e dal lessico, elevano il livello generale di scrittura a una qualità raggiunta da pochi.

Insomma, sfogliare un manuale che parla di gabelli, scarselle vuote, pugnaci birri, balordi, bettole e minchiate ci ha aperto un mondo!

Brancalonia in Generale

Dopo tutti questi preamboli come funziona Brancalonia? La base, ovviamente, è D&D5e. Ma è solo una base, molte regole e particolarità rendono questo prodotto piuttosto unico e lo vedremo. Il gioco, portato avanti dal master che prende il nome di Condottiero, ha delle limitazioni date dalla particolarità dell’ambientazione. I personaggi sono canaglie, legate in linea di massima a determinati background e allineamenti. Brancalonia prevede l’avanzamento “solo” fino al sesto livello. D’altra parte non si sono mai visti cialtroni d’un certo livello, no? Questi “manigoldi giocanti” si riuniscono in bande, chiamate a compiere dei “lavoretti” criminali, attirando l’attenzione dei birri e dei cacciatori di Taglia. Per questo tutti i farabutti del Regno si chiamano Fratelli di Taglia e il luogo diventa il Regno di Taglia. Su questa falsariga si dipanano lessico, situazioni e regole. Sono impossibili da descrivere tutte, ma mi impegnerò per darvi un excursus delle principali.

Voglio sottolineare ancora una volta come la presenza di regole ad hoc crei una commistione importante tra sistema e ambientazione. Questo è indice di qualità. Il sistema è stato modificato per permettere di apprezzare meglio l’ambientazione e questa compenetrazione non può che essere un bene, un particolare importante.

Recensione dei Personaggi di Brancalonia

Descrivere le razze di Brancalonia è la parte più facile di questa recensione. Basta fare un elenco dei nomi e la fantasia sa già dove andare. O almeno così è capitato a me. Ci sono gli umani e gli umani dotati (di poteri, malpensanti!), ok. Poi i morganti, i selvatici, le marionette, i malebranche, i gatti lupeschi, gli inesistenti e i pantegani. Si sono accese delle lampadine, vero? In caso contrario vi siete persi qualcosa tra cinema e letteratura.

Parliamo di classi? Ci sono nuove sottoclassi il cui nome è già tutto un programma. Gli arlecchini, i guiscardi, i miracolari, il menagramo, solo per citarne alcuni. Ce n’è una per classe nel manuale base e un altro giro di possibilità nel Macaronicon, insieme a una nuova classe, il burattinaio. E con il burattinaio arrivano i burattini, affondando ancor di più a piene mani nel folklore italiano.

Manuale base e Macaronicon si dividono ancora l’offerta di nuove personalità e background, di nuovo equipaggiamento (scadente) e di ciarpame magico. In più nel manuale base vi sono ancora i talenti brancaloni. Ve ne vorrei citare molti, ma renderei questa recensione ancor più lunga di com’è già. Accontentatevi quindi di una selezione dei sei nomi tra i più divertenti che ho trovato: il talento Supercazzola, il background Azzeccagarbugli, l’Anello dell’Aperitivo, il veleno Spritzabudella, l’intruglio Grattachecca del Cocito e, honoris causa, la Zappa d’Arme.

Le Regole che solo Brancalonia Osa Avere

Brancalonia non è solo un modo di reskinnare i personaggi con goliardia. Ci sono fior di regole che vanno a completare l’offerta del divertimento targato Spaghetti Fantasy. Ho già accennato a quanto sia importante che un sistema supporti l’ambientazione con delle regole proprie. In questo prodotto ce ne sono molte, alcune fortemente consigliate, altre che sono opzionali in base al taglio che si vuole dare al gioco.

Alcune sono fondamentali affinchè Brancalonia sia Brancalonia: il cap al sesto livello, l’equipaggiamento scadente, il Riposo della Canaglia, che allunga il riposo breve a 8 ore e quello lungo a 7 giorni, lo Sbraco, come qui viene chiamato il downtime. Vi sono tante altre opzioni, la Nomea, le Taglie, i Rischi del Mestiere, i Giochi da Bettola, i Bagordi (ovvero “alla sera leoni alla mattina… beeee!”). Molti modi di personalizzare e differenziare Brancalonia in base alle proprie esigenze.

Poi, su tutti, vi sono le regole per le Risse, elemento iconico di un certo cinema italiano e non solo. E’ innegabile che molti giocatori amino D&D e i suoi combattimenti. Ora è possibile spaccare bottiglie in testa a degli sconosciuti e riempirli di pattoni a raffica. I giocatori hanno molte mosse a disposizione e anche una mossa segreta, l’Asso nella Manica, diversa per ogni classe. E’ un momento giocoso e ben normato, con tante opzioni, poche conseguenze e moltissimo divertimento.

Guida Brancalonica per Cavallostoppisti

Il manuale dedica quasi una ventina di pagine al codice di condotta, ovvero i consigli per il Condottiero. E’ una parte molto importante e ben fatta del manuale, perchè fornisce dettagli significativi per tratteggiare al meglio il Regno di Taglia e le sue peculiarità. Oltre a spiegazioni di carattere generale, vi sono importanti fonti sulle taglie, un comodo Generatore di Bettole, e altre spassose tabelle per ottenere il massimo dal Regno…

Già, il Regno di Taglia!

Oltre 40 pagine fitte fitte sono dedicate alla descrizione del Regno più cialtrone del mondo dei giochi di ruolo. Provare a descrivere qualcosa significa solo cadere nel tranello e pubblicare una lista di nomi. I nomi… Le espressioni, le scelte! Brancalonia potrebbe anche solo essere letto per diletto. Ogni regione (in senso lato) italica è raccolta, stravolta e raccontata con scorci interessanti e suggerimenti di lavoretti. Ogni regione ha un capitolo dedicato a come si presenta alla vista se la si sorvolasse a volo di un animale diverso. Potrete quindi imparare di più la geografia della Torrigiana a volo di tapioco o conoscere la Galaverna a volo di… padulo. Graficamente potente il capitolo dedicato alle Contrade Dimenticate, con intere porzioni di paragrafi oscurate da macchie di sangue.

Inutile dirlo, ma si conferma la qualità anche dei mostri e degli avversari ricorrenti presenti nel manuale. Altro aspetto che esalta non poco la ricchissima tradizione italiana.

Recensione dei Lavoretti di Brancalonia

Le avventure, o Lavoretti, compongono un altro capolavoro di Brancalonia. Ve ne sono 6 nel manuale base e altre 6 nel Macaronicon. Non le ho lette tutte, tanto non vi potrei dire niente lo stesso perchè, come al solito, siamo spoiler-free. Cosa fare allora per riempire questo paragrafo? Semplice, un altro saggio della genialità creativa attraverso un elenco di titoli di lavoretti con, tra parentesi, i titoli di alcuni capitoli o altre amenità. Siete pronti?

La Foresta dei Cinghiali Ululanti (Donna Camilla e il Compagno Cervone, Suinotopia, “Avete qualche questione da porci?”), Il Buono, il Brutto e la Marionetta (Alla ricerca dell’augello padulo, ammazza la vecchia col gin), Vedi Acquaviva e poi Muori!, Attacco al Podere, Pesto alla Lungarivese (troppe citazioni e canzoni di De Andrè anche solo per fare una selezione!), La scrofa Divina (il maiale molto setoloso), Romanzo Criminese (ambientato nella città di Crimini!)

Fine. Sipario. E giù il cappello.

Il Gazzettino, la Shared Campaign e la Community

Il bundle del Ducaconte si completa col simpatico numero zero della Gazzetta del Menagramo. Una vera e propria rivista, completa di pubblicità assurde e trafiletti esilaranti, che arricchisce il mondo di Brancalonia e offre ai lettori nuove informazioni, nuovi spunti e una nuova avventura. Nel frattempo sono usciti altri tre numeri di questa pubblicazione periodica, disponibili su DrivethruRPG.

Questi prodotti dimostrano il desiderio di portare avanti il progetto del gioco in maniera strutturata, grazie anche a una community importante. L’immenso bacino da cui attingere per creare nuovi contenuti o anche solo battute, meme o nomi ha stimolato la fantasia e ha generato un’appassionata e intensa risposta di pubblico. D’altronde è stato chiedere a un popolo di tirar fuori gli elementi più popolari e iconici di ciò che ha letto, guardato, ascoltato e vissuto degli ultimi decenni del proprio paese.

In questi giorni è pronto il prossimo passo: grazie alla collaborazione con Venti di Ruolo, sta per partire la campagna organizzata di Brancalonia. L’iniziativa parte da Milano, ma l’obiettivo è di riunire tutti i tavoli di canaglie della penisola e oltre in un’unica grande storia comune!

Recensione dell’Arte di Brancalonia

Una recensione così lunga mi ha permesso di poter mettere in mostra molte illustrazioni di Brancalonia. Non credo ci sia molto da discutere sulla qualità media dei disegni, incorniciati da un’impaginazione che ho già lodato e di cui sottolineo ancora una volta l’ottima resa e l’ottima scelta della palette di colori.

Lo stile scelto per accompagnare visivamente i prodotti è a mio avviso molto azzeccato. Richiama alla mente qualcosa di già visto, tra fumetti e illustrazioni di giornali, giornalini e giornaletti che hanno riempito la penisola italica. Nello stesso tempo attraverso tratti un po’ più medievaleggianti aiuta a collocare l’ambientazione cronologicamente. Il tutto però armonizzato, colorato e finalizzato con grande qualità e modernità. Non sono esattamente sicuro di cosa ho scritto, ma certamente se avete guardato le immagini di questa pagina vi sarete fatti un’ottima idea.

Non posso non citare anche le mappe di Fabio Porfidia. Un must, un sigillo di qualità. Un’aggiunta di valore perfettamente integrata nel progetto grafico.

Il Peso dell’Uovo di Colombo

Vorrei ancora aggiungere un punto a questa recensione di Brancalonia. L’idea è semplice e geniale. Ma un’idea non basta. Una volta avuta l’epifania, l’abbondanza della tradizione italica dev’essere stata una cornucopia. Una miniera inesauribile di ispirazione. Quindi per certi versi è stato facile attingere da una fonte così generosa per riempire i manuali di contenuti brillanti. Vorrei solo sottolineare però che quando si va a prendere da un filone così conosciuto e amato come il nazionalpopolare, vi è anche un lato oscuro. L’amore che spinge a guardare e incuriosirsi a vedere certe caricature, a leggere certi nomi, a scoprire certi giochi di parole, è accompagnato però anche dalla pretesa che tale amore venga ripagato con dei contenuti all’altezza. Insomma, non puoi toccare Bud Spencer, Benigni, De André (solo per citarne alcuni) se non realizzi un prodotto di qualità.

Insomma, l’idea geniale di Brancalonia mi dà l’impressione di essere stata una lama a doppio taglio. E il risultato è un doppio pregio. Da una parte il merito di aver realizzato un’intuizione così brillante e dall’altra quello di aver mantenuto le aspettative.

Considerazioni Finali di questa Recensione su Brancalonia

Lo dice il risultato degli ENnies. Lo dice il successo del progetto Kickstarter. E lo dice anche la grandezza della community. L’ho già detto un sacco di volte in questa recensione: Brancalonia è uno dei più brillanti prodotti del panorama del gioco di ruolo degli ultimi anni. Un’idea geniale è stata trasformata in un ottimo progetto realizzato con grande qualità sotto ogni punto di vista. Lo confermano i riconoscimenti internazionali. Ottenuti nonostante la traduzione inglese faccia perdere il bello di molte locuzioni e giochi di parole e nonostante la distanza dei lettori di altre nazioni dalla nostra cultura.

Per gli italiofoni i punti di forza rimangono comunque lo stile, i mille riferimenti e la qualità della scrittura. Di contro la tipologia molto specifica dello stile può ovviamente non piacere a una fetta di pubblico, ma è ovvio quando si ha a che fare con un prodotto dal taglio molto marcato.

Riassumento Brancalonia è un prodotto superlativo. Ottimamente illustrato e impaginato, scritto meravigliosamente, pieno di personalità e di possibilità ludiche. E’ un acquisto consigliatissimo per godersi avventure e campagne divertenti e sgangherate, con personaggi surreali e molto evocativi. Vale anche la pena comprarlo per leggerlo, anche se in questo caso difficilmente resisterete dal portarlo a un tavolo da gioco!

Se vi è piaciuta questa recensione continuate a seguirci per essere sempre aggiornati su Brancalonia e altri progetti simili!

Daniela Giubellini, l’Artista dell’Inferno per D&D5e | Intervista

Daniela Giubellini, l’Artista dell’Inferno per D&D5e | Intervista

Ancora incantati dall’incredibile lato artistico dell’ambientazione Inferno: Dante’s Guide to Hell per D&D5e, abbiamo deciso di fare questa intervista a Daniela Giubellini, l’illustratrice principale di quest’opera.

Il fatto che il progetto sia un vanto per tutto il mondo del GdR italiano, si nota anche dallo strepitoso successo della campagna Kickstarter.

Ma ora basta preamboli e vediamo cos’ha da dirci Daniela!

Quando hai capito/deciso che disegnare sarebbe diventata la tua professione?

È stato quando ho capito che non avevo reali possibilità di riportare in vita i dinosauri con il DNA contenuto in una zanzara preistorica conservata nell’ambra. A quel punto ho optato per la seconda opzione migliore. Scherzi a parte, ho sempre voluto fare un lavoro creativo e credo di aver pensato di perseguire una carriera artistica intorno ai dodici anni. A quel tempo avevo appena iniziato a legger fumetti e avrei voluto fare la colorista. Così (dopo mesi e mesi di colorazione a mouse) presi la mia prima tavoletta grafica.

Come sei entrata come artista a disegnare per il mondo dei giochi di ruolo?

È stato per una strana coincidenza: al liceo, col mio primo gruppo di amici nerd, avevo scoperto Sine Requie e me n’ero innamorata. Anni dopo, mentre giravo per una fiera, trovai a uno degli stand Yugin Maffioli, il mio primo vero insegnante di fumetto. Non ero lì per portare un portfolio, non ne avevo con me, volevo solo mostrare al mio vecchio insegnante un paio d’immagini da cellulare per fargli vedere quanto ero migliorata. Yugin invece mi spinse a mostrarli al suo editore (un losco figuro chiamato Leonardo Moro Moretti) e lui mi chiese di mandargli un portfolio… Che ovviamente non possedevo perché erano diversi anni che avevo smesso di cercare di disegnare per lavoro. In un mese ne creai uno e glielo mandai. Il Tomo delle Creature di Sine Requie fu la mia prima vera pubblicazione nel mondo del GdR.

Nelle sessioni di Household su Youtube sei anche una giocatrice. Quanto ti appassionano i giochi di ruolo? Oltre a quelli a cui hai lavorato, ce ne sono altri che ti hanno colpita particolarmente?

Sono principalmente una giocatrice di Mondo di Tenebra, mi piacciono le campagne gialle o del mistero. Ho anche scoperto ultimamente Lovecraftesque, che è molto utile quando non hai il tempo di preparare. Ma negli ultimi anni ho partecipato a una magnifica campagna di Tales from the Loop. Ah, e io e degli amici giochiamo anche molto spesso a Broken Compass (tanto per farci un po’ di pubblicità!).

Quali sono gli artisti a cui ti ispiri?

Vediamo, non è una domanda facile perché ormai sono quasi trent’anni che vengo ispirata da artisti diversi ed è difficile tenere una traccia. Tra i pittori contemporanei adoro James Jean e Michael Hussar. Mentre tra gli artisti che lavorano nell’indutria quello che preferisco è Piotr Jablonkji (tengo quasi sempre una sua immagine in ogni mia cartella references) e Nathan Fawks del quale ho seguito tutti i corsi su schoolism. Un altro pittore che amo è Zdzislaw Beksinski.

Come riesci a creare materiali così convincenti? Siamo stati talmente affascinati dai tuoi lavori che abbiamo coniato nelle nostre recensioni il termine “giubelliniano”!

Devo dire che al momento parte del merito è che ho un’ottimo art director! Io di mio sono una disegnatrice piuttosto pigra: non vedreste nemmeno un muscolo di anatomia corretta se il lavoro fosse lasciato completamente a me. Sono molto scrupolosa su certi dettagli e molto alla buona sui fondamentali.

Usi le reference? Se sì, quanto peso hanno nella creazione dei risultati finali?

Non riuscirei a muovere un dito senza references! La prima parte del mio lavoro consiste nel passare circa un’ora ad accumularmi tutte le immagini che potrebbero servirmi durante la lavorazione. In certi periodi è stato pure un’impiccio dal momento che quando mi sentivo più insicura, tendevo a saltare continuamente da un’immagine all’altra per paura di fare qulacosa nel modo sbagliato. Questo si traduceva in 40 finestre aperte sul desktop e un’infinità di tempo perso per accertarmi che quella cucitura a fianco di quel bottone di quel dato periodo, fosse esattamente come doveva essere. Ora, grazie al cielo, tengo il monitor spento e mi limito a una references alla volta tenuta in ordine sul lato in alto a destra dell’Ipad, e finché non ho finito di utilizzarla non passo alla seguente.

Lavori anche in tradizionale? Quanto i lavori in tradizionale ti aiutano nel digitale?

Adoro il tradizionale, quando ho cominciato pensavo che non avrei mai usato nient’altro. Ora credo siano mesi che non tocco una matita e almeno un anno che non prendo in mano un pennello e ne sento solo un po’ la mancanza. Uso la matita quando voglio rilassarmi e in generale il digitale per lavorare (ormai come tutti, penso). Nulla sostituirà mai il tradizionale, ma sono una grande sostenitrice dei mezzi digitali.

Su cosa ti piacerebbe lavorare? Quali sono le tue aspirazioni?

Non saprei, al momento sono esattamente dove vorrei essere, non aspiro a lavorare con grandi realtà. Il mio sogno è sempre stato quello di aiutare a far crescere qualcosa, non diventare un pezzo di un macchinario che funzionava già benissimo anche senza di me. Credo che la mia speranza sia la stessa dei miei due compagni: quella di poter continuare a vivere di ciò che amiamo.

Finora su quale prodotto su cui hai lavorato ti sei divertita maggiormente? Quale invece ti ha dato più filo da torcere?

Parsifal! La nostra prima graphic novel. Va bene, so che è presto per dirlo perché ci stiamo ancora lavorando, ma adoro ogni momento che ci passo sopra. Mi piacciono le pennellate e le belle sfumature, ma il mio vero svago è disegnare espressioni buffe e in Parsifal ho un sacco di opportunità per farlo.

Il lavoro più complicato? Non credevo che avrei dato questa risposta, ma è stato Broken Compass. Quel gioco è stato una sfida notevole, all’epoca era ampiamente fuori dalle mie capacità e dal mio immaginario. Non sapevo come caratterizzare o far muovere i personaggi (per me sarebbero stati tutti in canottiera bianca infangata e jeans strappati) Rico mi ha guidata molto nella realizzazione e nel come poter rendere quell’immaginario reale ed intrigante. C’è voluto moltissimo studio (soprattutto sul realismo, su cui non sono mai stata una cima), ma una volta finito mi sono accorta che avevo fatto un salto di qualità. Ora è il lavoro di cui sono più fiera e mi piace tenere quei tre bei volumetti sul banco da lavoro.

Com’è lavorare a una realtà così radicata nell’immaginario collettivo come l’Inferno Dantesco?

Terrificante. Devo ammettere che la prima volta che Rico e Simone mi hanno esposto la loro idea non era stata la prima fan bel progetto. Ma poi Rico mi ha raccontato le idee che c’erano dietro e mi ha mostrato l’estetica che voleva usare per questo Inferno e me ne sono innamorata. Ho cercato di realizzare le immagini col maggior rispetto e impegno possibili e credo ne sia uscito un lavoro molto ispirato.

Ringraziamo ancora Daniela Giubellini per la sua disponibilità per questa intervista e per i capolavori che, grazie a lei, potremo ammirare nel manuale di Inferno.

E un grande in bocca al lupo per i prossimi lavori che, vista la qualità, seguiremo certamente!

Se vi è piaciuta questa intervista a Daniela Giubellini, continuate a seguirci per rimanere informati su Inferno!

Brancalonia [ D&D5e ]: in arrivo il GdR spaghetti fantasy

Brancalonia [ D&D5e ]: in arrivo il GdR spaghetti fantasy

Se amate D&D5e ma sentite il bisogno di un’ambientazione italiana, fiabesca e cialtronesca, abbiamo trovato qualcosa che fa al caso vostro: Brancalonia!

Volete farvi un’idea di cosa possa essere? Immaginate di mischiare la tradizione cavalleresca e cortese (cantari medioevali, poemi epici rinascimentali), alcuni film italiani cult (Armata Brancaleone, Il mestiere delle armi, L’Arcidiavolo, Attila Flagello di Dio, Bud Spencer e Terence Hill…), le opere dei più importanti scrittori italiani del 900 (Pederiali, Eco, Buzzati e Calvino) e le favole e il folklore italiani (Le Piacevoli Notti di Straparola, Cunto de li cunti, Pinocchio di Collodi, raccolte di Pitrè e Calvino,…). Se tutto questo non ha ancora destato la vostra curiosità siete dei villici!

Quest’opera nasce grazie alla collaborazione tra lo “Spaghetti Fantasy” di Zappa e Spada (serie antologica pubblicata da Acheron Books) e il “Fantasy di Menare” di Ignoranza Eroica. Al momento è possibile rimanere aggiornati su questo progetto solamente attraverso il suo gruppo Facebook (oltra a seguire noi, ovviamente!), ma presto arriveranno importanti novità. E non vediamo l’ora!

Questo progetto nasce quindi dalle menti di vari personaggi noti del settore, tra i quali possiamo citare Mauro Longo, Davide Mana, Samuel Marolla, Masa Facchini, Jack Sensolini, Luca Mazza e Federico Guerri. Anche il lato artistico sarà di alto livello, vista la presenza di Fabio Porfidia e Lorenzo Nuti. Mica male!

Un Kickstarter alle porte, prepariamoci all’assedio!

Il 23 marzo inizierà infatti la campagna Kickstarer di Brancalonia per D&D5e (in collaborazione con Officina Meningi e LudiBlood), sia in lingua italiana che inglese. Non sappiamo ancora quali siano i prezzi, i possibili pledge, gli stretch goal e gli add-on, ma sinceramente non stiamo più nella pelle! La raccolta fondi si concluderà il 12 aprile e, a nostro avviso, lo farà in maniera trionfante. Nella sua estensione comprenderà anche l’importante PLAY: Festival del Gioco e questa scelta non è casuale. Durante questo evento sarà infatti possibile incontrare gli autori e gli artisti, provare direttamente Brancalonia e acquistare il Quickstart in copia fisica.

Vi avvisiamo però che è anche possibile iscriversi alla mailing list per ricevere aggiornamenti e soprattutto, dal 1 marzo, una copia gratuita del Quickstart in PDF. Al suo interno si potranno trovare: una presentazione generale del gioco e dell’ambientazione, la mappa del mondo, sei personaggi prefatti e l’avventura Il Tesoro del Bigatto.

Vi segnaliamo anche il fatto che gli autori si sono dimostrati aperti alla possibilità di essere contattati per organizzare eventi ufficiali e dimostrazioni di gioco in associazioni, negozi e locali. Nel caso siate interessati, non esitate a farvi sentire!

Cosa conterrà l’ambientazione per D&D5e Brancalonia?

Possiamo però anticiparvi che il manuale conterà 192 pagine in formato A4, in quadricromia e con copertina rigida. Al suo interno si troveranno:

  • Una descrizione generale del Regno di Taglia, sia storica che geografica. Il territorio si estende dai Monti Pallidi del nord al Mar dei Cariddi a meridione, dalla barbarica città di Tergesta a est alle coste del Mar Zigano nell’estremo occidente. Alcuni altri luoghi d’interesse sono la Penumbria, la Pianura Pagana e il Borgo Stricchiano. La forma di questo regno è quella della nostra Italia, ma “ribaltata”; questo rappresenta il senso di “rovescio” che governa l’opera.
  • 5 nuove razze giocabili (in aggiunta all’Umano) prese dalla tradizione e dal folklore italiani: Dotato, Malebranche, Marionetta, Morgante e Selvatico.
  • 11 nuove Sottoclassi, una per ognuna delle Classi base, ciascuna delle quali adattata all’ambientazione e fortemente pregna della storia, delle tradizioni e del folklore italiani. Tra esse possiamo citare il Benandante, lo Jettatore, il Brigante e il Fratacchione.
  • Nuovi Background, Tratti Caratteriali, Ideali, Legami e Difetti tipici delle Canaglie di Brancalonia.
  • Nuovi Talenti, Incantesimi, Tesori, Malattie e Veleni.
  • Segreti, minacce, curiosità, luoghi d’interesse, dicerie, mostri e spunti di gioco per il Condottiero (ovvero il master), compresi un generatore di Topaie, uno di Cimeli e uno di Strade che non vanno in nessun posto.
  • Nuove Regole di Ambientazione, come quella per le Risse, quelle per la gestione della Banda, del Covo e dei Compari, quella per le Taglie e quella per le Profezie. Insomma tutto il necessario per creare una Cricca e scalare i ranghi della propria Compagnia.
  • Un’Avventura Introduttiva in solitario, creata per poter prendere dimestichezza con l’ambientazione prima di proporla ai giocatori (o per godersela in assenza degli stessi).
  • La Campagna di gioco Soldati di Ventura, in 6 Episodi.
  • 12 nuovi mostri e 12 antagonisti tipici della storia, della tradizione e del folklore italiani. Ad esempio saranno presenti la Tarantata, gli Occhi di Santa Lucina, la Vilupera, la Torontola, lo Squallidorso, il Tordogo, la Pellicagna, l’Aquistrige, il Corvoragno, il Garatto,…

Quello che ci aspettiamo dai Fratelli di Taglia

Il Regno di Taglia è solo un’espressione geografica.

Clemente Pomponio, Cancelliere d’Altomagna

Sinceramente non vediamo l’ora di poterci avventurare nel Regno di Taglia, un possedimento secondario dell’Impero d’Altomagna ceduto come beneficio vassallatico alla regina Menalda di Catozza. Dopo un secolo da tale evento, questo territorio non fu mai recuperato dal potere centrale, nonostante la discendenza reale si sia ormai persa. Il motivo di questo cedimento? Il pericoloso Buemondo il Grosso di Aurocastro si opponeva all’impero, rifiutandosi di pagare i tributi e riunendo un’organizzazione di banditi e malavitosi nella parte meridionale del regno. E la sua testa vale la corona. Ma vista l’attuale incerta situazione politica, si sono formate una dozzina di regioni a loro volta spezzettate in governi locali.

Questa caricatura dell’Italia promette un clima leggero e spensierato, che non mancherà di far sorridere. Nel corso delle peripezie vissute sarà anche divertente cercare tutti i riferimenti alla cultura del nostro Paese, imparandolo a conoscere anche nei suoi aspetti più folkloristici. Che altro dire, in bocca alla Vilupera agli autori!

Continuate a seguirci per scoprire di più sul Brancalonia, la nuova ambientazione per D&D5e!

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