VHS – Very Horror Stories | Recensione

VHS – Very Horror Stories | Recensione

In questa recensione parleremo di VHS: Very Horror Story, un GdR che ci porta a rivivere le classiche pellicole horror anni ’70/’80. Il prodotto è pubblicato in italiano e in inglese da Aces Games, che ringraziamo per averci inviato alcune VHS per poter scrivere questa recensione; vi consigliamo di seguirli sulle loro pagine Facebook, Instagram e sul loro sito ufficiale per scoprire tanti nuovi progetti.

Una vera particolarità è la divisione del prodotto in “videocassette”; queste sono tre, ognuna indipendente, e riguardante un genere horror diverso. In particolare troviamo Bloodlust, Overplague e Unchained. La versione fisica di ognuna costa 26,90 euro, mentre l’alternativa è il formato digitale a 15 euro. Vi segnaliamo anche l’horror pack fisico, con tutte le VHS a 79,90 euro (e la sua versione digitale a 45 euro).

Estetica da Urlo

L’estetica di VHS fa urlare di gioia. Ognuna delle tre videocassette contiene schede, regolamento e le mappe di gioco, rendendole del tutto indipendenti. L’aspetto veramente strepitoso è la realizzazione estetica; ogni volta che se ne prende in mano una sembra di maneggiarne una reale, cimelio della nostra infanzia. Inoltre, il modo in cui sono decorate (basato sul tema), è molto intrigante ed è sintomo di grande cura. Vista la struttura e la funzione da scatola, non possono essere troppo rigide e bisogna quindi fare attenzione a maneggiarle, soprattutto quando si devono riporre i materiali.

Parlando invece delle illustrazioni, ammetto di esserne stato completamente stregato! Lo stile artistico si adatta perfettamente ai toni del gioco e tutti gli artisti meritano complimenti. Nelle art troviamo sopravvissuti, orribili demoni, assassini estremamente umani, tetre foreste, paludi oscure e tanto altro. Come potete vedere dalle immagini incluse in questa recensione, i mostri di VHS sanno al contempo spaventare e affascinare!

Un altro pregio è la qualità delle mappe di gioco, dettagliate, precise nei dettagli e realizzate con carta resistente. Sul retro di ognuna di esse troviamo un riassunto delle regole, molto utile per non dover sempre ricorrere al manuale.

Infine un plauso va a tutto l’aspetto grafico del manuale; l’ottima scelta dei colori e l’uso dei grassetti e dei corsivi permettono una lettura comoda in cui perdersi. L’unica nota riguarda le dimensioni dei font; essendo le dimensioni generali ridotte, anch’essi risultano leggermente piccoli.

Recensione della Struttura e della Scrittura di VHS

Come abbiamo già detto, VHS offre tre videocassette, ognuna legate a una sfumatura dell’horror differente. Esse sono indipendenti tra di loro e ognuna ha il regolamento di gioco, le sue mappe, i suoi mostri e i suoi personaggi prefatti, inclusi i token dedicati.

Le VHS disponibili sono:

  • Bloodlust: ispirato agli slasher anni ’80/’90, caratterizzati da spietati assassini da cui fuggire attraverso pericolose paludi e foreste.
  • Unchained: dedicato ai film horror con elementi soprannaturali (come Hellraiser), con cui affronterete culti, demoni e altri orrori in cittadine nebbiose e antiche magioni.
  • Overplague: riferito al filone fantascientifico (tipo Alien), che vi metterà di fronte ad alieni e orrori cosmici in luoghi dove nessuno può sentirvi urlare.

Nel manuale troviamo, oltre alle meccaniche di gioco, anche le Pellicole (gli scenari), una parte dedicata ai personaggi e una ai mostri.

La scrittura è semplice e accessibile, molto diretta e curata. Inoltre all’inizio troviamo le misure di sicurezza e consigli su come gestire l’horror nelle sessioni; questo è sicuramente un punto a favore, viste le tematiche del gioco.

Tutto il manuale è colmo di citazioni e riferimenti, che rendono la lettura ancora più affascinante.

La scrittura di VHS è realizzata con cura e attenzione ai dettagli, garantendo un prodotto ottimo sotto questo punto di vista.

Regole per Sopravvivere

Il regolamento di VHS ha saputo conquistarmi: semplice, immediato ma con la capacità di restituire le atmosfere di ispirazione.

Sia i mostri che i nostri eroi hanno 4 Parametri:

  • Forza: utilizzata per le prove che richiedono uno sforzo fisico.
  • Agilità: usato quando servono coordinazione nei movimenti e riflessi.
  • Mente: dedicata a ciò che riguarda l’intelligenza e l’acume.
  • Carisma: per tutti i casi in cui bisogna relazionarsi con altri o imporre il proprio volere.

Per effettuare una prova si tirano due dadi a 6 facce e, se il risultato è inferiore o uguale al Parametro, allora la prova è superata; il Regista (il master) può dare bonus o malus in base alle circostanze. I Mostri seguono la stessa meccanica di tiro.

In caso di fallimento, una volta per sessione, il giocatore potrà premere il tasto REW (rewind) e ritirare i dadi per provare ad aver successo.

Troviamo quindi un regolamento semplice e molto efficace, capace di regalare sessioni senza arrovellarsi in meccaniche astruse e godendosi le emozioni di una pellicola horror d’epoca.

I Protagonisti (o Vittime Sacrificali)

In VHS interpretiamo infatti i Protagonisti di un film horror, sfortunati che capitano in brutte, bruttissime, situazioni.

Ogni Protagonista è definito dai Parametri e dai Tratti.

I Parametri, come abbiamo già visto, servono per le Prove; ogni parametro avrà 3 valori diversi, in base allo Stato Mentale del personaggio: Calma, Paura e Shock. Calma è lo stato di partenza del nostro protagonista, ma se accade un evento inquietante (come l’apparizione di un Mostro), il nostro Personaggio passa in stato di Paura; questa meccanica varia i Parametri e le possibilità di ogni PG. Dopotutto il terrore può tirare fuori una forza inaspettata o una capacità di adattamento provvidenziale. Invece lo stato di Shock si raggiunge quando il nostro Protagonista finisce i punti Instabilità; rappresentare il momento in cui gli eventi hanno la meglio sul personaggio. Questo stato porta consistenti svantaggi, non a caso si potranno usare pochi tratti e i Parametri saranno depotenziati.

I Tratti sono capacità a cui i Protagonisti possono fare ricorso; ogni Tratto è legato a un Parametro e quando lo si attiva sarà necessaria una prova su quel parametro. I Tratti vanno da Abilità per la Fuga ad Abilità per il Combattimento, dando imprevedibilità e varietà al regolamento.

Poi ogni personaggio ha un punteggio di Instabilità e delle Ferite; queste ultime indicano la vita dei nostri personaggi e, se esaurite, porteranno alla sua morte.

In ogni VHS troviamo vari set di Protagonisti pregenerati, ma nel manuale sono incluse anche le regole per crearli in maniera semplice e rapida. I pregenerati sono tutti interessanti e ben caratterizzati ;sembrano proprio usciti da una pellicola dell’orrore!

Abilità Speciale ed Equipaggiamento

I nostri Protagonisti hanno anche un’Abilità Speciale, che permette loro di superare anche le situazioni più complesse. Ogni personaggio pregenerato ha la propria Abilità Speciale esclusiva, completamente differente dagli altri; alcuni esempi sono: Proteggere il Cliente, che ci dà dei bonus nell’aiutare i nostri compagni, oppure Formula della Calma, che amplifica gli effetti dei kit medici.

Insomma queste Abilità sono ciò che danno pepe ai Personaggi, permettendo anche di ribaltare le situazioni più difficili; nel manuale troviamo anche una dettagliata spiegazione su come creare le nostre Abilità Speciali in modo che siano bilanciate.

Poi c’è l’Equipaggiamento, ovvero gli attrezzi che possono salvare i nostri eroi. Nel manuale ne troviamo tantissimi, vanno dalle armi da fuoco ai calmanti, garantendo un’ulteriore livello di varietà.

Oltre agli oggetti presenti nell’inventario all’inizio della sessione, i nostri malcapitati potranno trovarne di aggiuntivi; cercando nella zona in cui sono possono avere belle sorprese, ma questo potrebbe attirare attenzioni indesiderate. Il meccanismo di ricerca e ottenimento degli oggetti è molto semplice e dinamico e si basa sul tiro del Regista su una tabella.

I Mostri

I Mostri in VHS sono terrificanti, intriganti e memorabili. Non parliamo solo dell’aspetto estetico, ma anche della caratterizzazione. Non sono infatti delle mere bambole da cui scappare o da sconfiggere; sono veri e propri personaggi con loro storie, abilità, punti di forza e debolezze. Tra i pregenerati troviamo folli serial killer tornati dalla morte, come Edmund Carving, e demoni, come Il Diavolo Occhiuto.

I Mostri hanno gli stessi Parametri dei Protagonisti, e anche i propri Tratti, Ferite, Equipaggiamento e un’Abilità Speciale; la differenza è che i Mostri possiedono il Fear Counter, una riserva di punti (massimo 10) che il Mostro può spendere per attivare capacità speciali o usare alcuni Tratti (come ad esempio Apparire in un’Area e Nascondersi). Questi punti si guadagnano in vari modi, ad esempio quando un Protagonista passa dallo stato di Calma a quello di Paura oppure quando l’antagonista tortura o uccide qualcuno.

Un’altra caratteristica interessante dei mostri sono i Feticci; questi sono degli elementi che i giocatori possono trovare e utilizzare contro i mostri per avere un vantaggio. Ogni Feticcio è legato alla storia del Mostro ed è un ottimo modo per renderlo ancora più verosimile.

Nel manuale troviamo anche la procedura per creare il proprio mostro in una maniera semplice ma profonda, così da aumentare la longevità di questo gioco di ruolo.

Recensione dei Set Principali di VHS

Vediamo ora i Set Principali, cioè le ambientazioni dove andremo a vivere le nostre avventure. Ogni Set Principale è diviso in zone; ognuna delle quali può avere degli elementi extra, chiamati Set Accessori, che variano in base all’avventura. Ad esempio in una zona di una palude potremo trovare un cadavere oppure in una nave spaziale invasa da vegetazione mutante potrebbero essere presenti dei sopravvissuti; inoltre possiamo trovare gli Elementi Statici cioè punti fissi come colline, fiumi, ponti e tanto altro. Questi dettagli sono costanti e possono essere usati con varie finalità.

I Protagonisti potranno muoversi per questi set in due maniere: Esplorazione o Movimento Cauto. La prima permette di trovare un oggetto ma attiva l’Evento di Tensione. Ogni Area ha un Livello di Tensione, che rappresenta quanto è pericolosa in una scala da 3 a 11; ogni volta che un protagonista si sposta in Esplorazione, il master dovrà effettuare un tiro e, se supera il Livello di Tensione, si innesca un evento casuale che può andare da uno stormo di uccelli che si levano in volo all’apparizione del Mostro. Se i nostri eroi si muoveranno in Movimento Cauto, non troveranno oggetti ma non attiveranno l’Evento di Tensione.

Posso quindi affermare che il sistema dei Set Principali permette di gestire le mappe in maniera giocosa e dinamica, così da tenere tutti sul filo del rasoio. Vi segnalo che nel manuale è presente un modo per creare Set Principali propri.

Le Pellicole e la Solo Mode di VHS

In VHS le Pellicole sono le avventure che andremo a giocare; in ognuna delle tre VHS ce ne sono una decina di prefatte, garantendo un gran numero di ore di gioco.

Tutte le Pellicole sono ispirate a uno o più film horror e sono tutte… da paura! Grazie a un buon connubio di cliché, PNG ben realizzati e citazioni, sanno regalare le stesse emozioni dei film dell’orrore che amiamo.

Ogni Pellicola indica il numero di minuti necessari per completarla, tutte le indicazioni su come costruire il Set Principale e i suoi accessori e su come si comporta il mostro coinvolto. Ognuna è strutturata come un sandbox; troviamo quindi un inizio e varie possibilità di fuga o salvezza per i nostri eroi, lasciando grande libertà di interpretazione ai giocatori e al Regista.

Nel manuale è presente un’ampia spiegazione su come creare e gestire una Pellicola, così da aumentare ulteriormente le ore di divertimento. Ma il vero punto di forza è che ogni Pellicola risulta pronta da giocare in pochi minuti, soluzione perfetta per un gruppo che deve ritrovarsi e chiudere la sessione in una sera.

Infine è anche presente la Solo Mode, una modalità che funziona tramite l’ausilio di tabelle casuali e permette di giocare a quasi tutte le pellicole in solitaria; e da soli nessuno vi sentirà urlare!

Conclusioni della Recensione di VHS

Per concludere questa recensione, posso affermare con tranquillità che VHS è un ottimo prodotto sotto vari punti di vista: ludico, artistico e di produzione; si vede che è un prodotto fatto con il cuore (anche se vi farà perdere qualche battito) e con amore verso il genere a cui si ispira; tutto questo è supportato da un sistema semplice, rapido e immediato, che permette a chiunque di iniziare a giocare e divertirsi senza sforzo.

La grande quantità di materiali già forniti è sicuramente un pregio, perché permette di iniziare a giocare subito, senza alcuna preparazione. Oltretutto, viste le sue meccaniche ispirate ai giochi da tavolo, posso garantire che sarà sicuramente apprezzato anche dagli amanti di questo genere ludico.

VHS è decisamente un prodotto da non perdere nella collezione di ogni giocatore amante dell’horror! Ma state attenti perché il primo urlo potrebbe essere anche l’ultimo…..

Se ti è piaciuta questa recensione di VHS, continua a seguirci per scoprire altri interessantissimi giochi di ruolo!
L’Invito della Notte [ Heavy Sugar ] | Recensione

L’Invito della Notte [ Heavy Sugar ] | Recensione

Bentornati al club Dandy e Flapper. In questa recensione parleremo del manuale L’Invito della Notte, quella che possiamo considerare la prima vera espansione di Heavy Sugar. Se non sapete esattamente di che gioco stia parlando, vi invito a recuperare gli articoli che trattano il manuale base e il pacchetto d’accoglienza. L’Invito della Notte è un manuale di 77 pagine a colori con copertina rigida. All’interno troverete un sacco di materiale che amplierà il vostro orizzonte narrativo donandovi un sacco di spunti per muovervi attraverso le strade di Balhan City. E’ possibile acquistare la versione fisica del manuale su Aces Games per 25,00€, o quella digitale sempre sul sito a 11,90€.

L’Invito della Notte – Vita Notturna a Balhan City

Simone Morini ha fatto un grande lavoro con questo manuale che inizia fin dalle prime pagine a spiegarci la vita notturna di Balhan City. Se nei manuali precedenti avevamo approfondito la vita diurna dei personaggi che mischiano un lavoro rispettabile, al rapporto con le gang di Multinear, qui scopriamo come i cittadini infrangono le regole entrando nei club che viaggiano sul limite della legalità. Incontri clandestini, alcolici, sigarette e tutto quello che la città proibisce, si può trovare di notte, se uno sa cercare.

L’Invito della Notte ci fornisce le chiavi di questo paradiso con descrizioni accurate dei vari locali presenti in città, in modo che i conduttori possano facilmente inserirli all’interno delle proprie sessioni. Ogni distretto di Balhan City ha i suoi locali caratteristi quei luoghi in cui l’intrattenimento è unico, e la clientela anche. Dovrete sempre fare attenzione quando vi muoverete di notte. Tutte queste possibilità possono far impazzire anche il più rispettabile dei cittadini.

L’Invito della Notte – Casa Dolce Casa

Alcuni dicono che si conosce veramente una città quando si inizia a vivere nelle sue strade. L’Invito della Notte ci permette finalmente di creare qualcosa di nostro all’interno di Balhan City. Fino a questo momento possedere una casa era un qualcosa di puramente narrativo in cui il peso in gioco era relativo esclusivamente alla storia. Dopotutto perché concentrarsi su un semplice dettaglio quando ci troviamo davanti una città così grande e piena di eventi. Nel manuale decideremo tutto. Dove si trova il nostro covo, le attrezzature e i servizi, i sistemi di sicurezza e molto altro. Tutto può essere comprato aggiungendo dettagli che entreranno in gioco visto che per comprarli dovrete utilizzare i soldi che avrete guadagnato durante le giocate. Ogni oggetto vi costerà molto. Chi avrete derubato o ucciso per permettervi di acquistare un portone rinforzato, o quel nuovo modello di Right Charger.

L’Invito della Notte aggiunge inoltre un’altra chicca alle già tante informazioni al suo interno. A Balhan City è arrivata una nuova gang di Multinear. I Wrong Berries fanno il loro sontuoso ingresso tra la feccia che combatte la Edison Company. Una nuova dote del Blink si aggiunge ai poteri a vostra disposizione, e nuovi alleati o nemici sono pronti a relazionarsi con voi. Chissà cosa potete offrire, o ruberete a questi Multinear che sembrano avere come unico scopo il divertimento e il caos.

Le Chiavi del Paradiso – Avventura per Heavy Sugar Contenuta ne L’Invito della Notte

Il viaggio che ci ha condotto qui ci ha sballottati di porta in porta, passando da una luce all’altra senza soluzione di continuità. Hai ammirato coloro che si pavoneggiano sotto i riflettori come semidei vanitosi e lascivi e scoperto i volti dei mille subdoli abitanti della città che si contorcono tra le sue membra quando il buio le invade…

Vestiti di scariche, armati al meglio e sgombra la mente. Stanotte si riapre la caccia. Stanotte si torna in città…

L’avventura Le Chiavi del Paradiso è una campagna lunga da dividere in più sessioni che vi porterà, in base alle vostre azioni, ad essere i proprietari di un locale notturno, polo nevralgico di un’intricata operazione criminale. Non entro troppo nel dettaglio per evitare spoiler, ma sappiate che delle 77 pagine del manuale, ben 25 sono dedicate a questa avventura. Abbiamo interi paragrafi dedicati ai dialoghi, alle descrizioni dei luoghi, e ai personaggi. Per i conduttori non sarà difficile gestire l’avventura vista la mole di informazioni disponibili.

Conclusioni della Recensione dell’Espansione L’Invito della Notte per Heavy Sugar

L’Invito della Notte è un manuale ricco di idee che vi permetteranno di esplorare un lato tutto nuovo di Heavy Sugar. I divertimenti dei tanti locali e la possibilità di creare un proprio rifugio sono uno spunto interessante che rendono questo manuale un acquisto che mi sento di consigliare.

Se vi è piaciuta la recensione di Heavy SugarL’Invito della Notte, continuate a seguirci per rimanere informati su altri prodotti simili di Aces Games!

Pacchetto di Accoglienza [ Heavy Sugar ] | Recensione

Pacchetto di Accoglienza [ Heavy Sugar ] | Recensione

Bentornati al club Dandy e Flapper. Anche questa sera le luci della città illuminano la notte ed il ronzio degli accumulatori riempie l’aria. In questa recensione di Heavy Sugar analizzeremo il Pacchetto di Accoglienza, una chicca che Simone Morini e Aces Games hanno deciso di realizzare per accogliere i nuovi cittadini di Balhan City. E’ possibile acquistare la versione fisica del Pacchetto di Accoglienza su Aces Games per 25,00€. Se invece preferite acquistare esclusivamente l’avventura contenuta nel Pacchetto di Accoglienza, sempre sul sito di Aces Games trovate la versione digitale per 6,90€.

Potete approfondire il discorso su Heavy Sugar leggendo la nostra recensione del manuale base che potete trovare qui.

Apriamo la Busta

Il Pacchetto di Accoglienza ci viene consegnato all’interno di una busta ingiallita e, già solo per questo dettaglio, aprirla ricorda lo scartare un inatteso regalo. Anche a Balhan City sembra sia arrivato Natale, visto il contenuto. Due segnalibri illustrati ed un dépliant con informazioni utili sono il nostro antipasto. Segue un pratico schermo del master stampato su cartoncino in formato A5 che raccoglie tutte le regole necessarie alla gestione della partita. Potreste pensare che la dimensione ridotta sia un problema, ma se conoscete Heavy Sugar sapete benissimo che non ha così tante regole da richiedere un formato più grande.

Dopo lo schermo arriva quello che per il sottoscritto è la portata principale. Una grande mappa a colori di Balhan City, comprensiva di incontri casuali e consigli per la sopravvivenza sulle strade. Infine come dessert Simone Morini ha scritto per noi un’avventura per Multinear di livello 1 chiamata La Luce del Patibolo che ci porterà ad esplorare nuovamente le strade di Balhan City.

Pacchetto di AccoglienzaLa Luce del Patibolo

“Porca di quella puttana!” L’esclamazione di Gertrud anticipa di un istante la caduta della pistola, scivolata tra dita irrigidite dallo sgomento mentre, incurante della scena che sta svolgendosi, il vento continua con i suoi lamenti, donando al tutto una nota spettrale degna di un orrore da cinematografo.
In breve l’olfatto dei Fuch si congiunge alla vista, abbinando quegli odori che fino a prima non avevano una spiegazione, a una massa di cervella accuratamente ammucchiate sul tavolo. Helmut non riesce a trattenere il vomito, mentre Gertrud, spinta da un’insana e malata curiosità, avanza a passo incerto verso il centro del locale.
Come la luce di un palcoscenico il cerchio giallo illumina cinque corpi, con mani legate tra loro, disposti accuratamente a formare una sorta di macabro recinto per quel mucchio scavato dai loro stessi crani e sulla quale sono poste cinque lampadine rotte.

La Luce del Patibolo è una campagna studiata per Multinear alle prime armi pronti ad immergersi fra le strade di Balhan City. Il tutto avrà inizio a Mercy Point, uno dei quartieri più degradati della città. Un macabro omicidio è stato commesso, e le vittime sono tutte Jammer di varie Gang. La tensione sfrigola al pari della corrente e tutti sono pronti ad accusarsi in un crescendo di menzogne. La guerra è alle porte, e per frenare il conflitto si è deciso di mettere insieme un gruppo di gente fidata. Questo gruppo variegato dovrà indagare su quanto è successo, ma il tempo come gli indizi sono pochi. L’avventura si snoda attraverso 41 pagine ricche di dettagli ed immagini che vi aiuteranno a gestire i vari indizi e i possibili scontri.

Conclusioni della Recensione del Pacchetto di Accoglienza di Heavy Sugar

Il Pacchetto di Accoglienza raccoglie tutto il materiale di cui avete bisogno per iniziare a giocare. Stringere fra le mani finalmente una mappa di Balhan City da una certa soddisfazione ed il modo in cui ci viene presentata è davvero perfetto. E’ la stessa città che ci accoglie, mostrandosi al meglio e fornendoci tutto quello di cui abbiamo bisogno. Il Pacchetto di Accoglienza è un perfetto inizio e un’espansione che aggiunge molto materiale, tra cui un’intera nuova avventura. Se siete amanti di questo gioco e di questa città il Pacchetto di Accoglienza è un acquisto obbligato, soprattutto se come me non vedete l’ora di incorniciare questa nuova mappa.

Se vi è piaciuta la recensione di Heavy SugarPacchetto di Accoglienza, continuate a seguirci per rimanere informati su altri prodotti di Aces Games!

Heavy Sugar – Prigione Dorata Teslapunk | Recensione

Heavy Sugar – Prigione Dorata Teslapunk | Recensione

La guerra è finita, ed il periodo d’oro del Jazz è finalmente iniziato. All’interno dei locali Dandy e Flapper ballano il Charleston contendendosi la scena. Le luci della città illuminano la notte e la loro energia corre lungo le strade attraverso i cavi fino ai grandi accumulatori. In questa recensione di Heavy Sugar vedremo come tutti siano pronti a strizzare l’occhio in questo mondo in stile Teslapunk.

Questo gioco è stato ideato da Simone Morini e pubblicato da MS Edizioni e Aces Games che ringraziamo per averci permesso di acquistarlo a prezzo di favore. Come tutti i giochi punk combatteremo contro una società all’apparenza idilliaca, ma che, grattata la superfice, riconosceremo immediatamente come ingiusta ed opprimente. E’ possibile acquistare il manuale base di Heavy Sugar su Aces Games in versione digitale per 19,90€, o in versione fisica, a copertina rigida e stampata a colori, per 40,00€.

Abbiamo molto di cui parlare, per cui indossate il vostro cappello migliore e preparatevi ad invadere le strade.

Un’Occhiata alla Grafica di Heavy Sugar

Heavy Sugar si presenta fin dall’inizio ricco di informazioni che ci permettono di mettere le mani su una città viva e rumorosa. Il manuale stampato a colori è composto da 166 pagine di cui 36 sono dedicate ad un artbook. Dedicare un così grande spazio alla grafica può sembrare un azzardo, ma in realtà è uno dei punti che più ho apprezzato. L’artbook viene in aiuto al master e ai giocatori per settare il teatro della mente aiutandoci ad immaginare l’ambientazione in cui ci muoveremo. Ne consegue, per fortuna. che il lato estetico sia di alto livello, soprattutto se lo confrontiamo al prezzo del manuale. Alessandra Lizzi, Fabio Porfidia, Vincenzo Pratticò, Lapo Roccella, e Jacopo Schiavo hanno fatto veramente un ottimo lavoro nel creare tutte le illustrazioni del manuale.

Think & Blink

Prima vi ho chiesto di indossare il vostro cappello migliore, e non era un invito fatto a caso. I grandi scienziati della Edison Company hanno sviluppato la tecnologia per concedere all’uomo le chiavi di questa città. Macchine, elettrodomestici e tutto quello che vi appartiene può essere attivato e comandato facendo un semplice occhiolino. Questa magia è permessa dai Brighat, cappelli che gli uomini e le donne di Balhan City indossano per comandare la città con un semplice pensiero. Volete spegnere una luce? Niente di più semplice, guardate la lampadina e strizzate l’occhio. La tecnologia farà il resto.

I Brighat sono in grado di tradurre in ordini i pensieri di chi li indossa. I bravi cittadini di Balhan City normalmente si limitano ad attivare agli oggetti di loro proprietà, ma voi non siete pecore, siete lupi affamati di elettricità che non resistono ad infrangere una semplice costrizione mentale. Voi siete multinear, la feccia che combatte il potere, cercando di governare o distruggere Balhan City. Non siete eroi, almeno, la società non vi dipingerà mai come eroi, ma come pericolosi sovversivi. Balhan City coccola e vizia i suoi cittadini, che faranno di tutto per impedirvi di rovinare il loro paradiso. Il vostro peggior nemico sarà per prima cosa l’innocua vecchietta che abita sul vostro stesso pianerottolo, pronta a denunciare ogni azione contro la città. I bravi cittadini dopotutto denunciano sempre i criminali.

Recensione di Heavy Sugar – Personaggi e Gettoni

La musica si diffonde nell’aria e voi siete pronti a ballare, ma non si combatte una rivoluzione da soli. Sono dieci i gruppi di Multinear che si muovono nelle strade di Balhan City. Queste gang con una gerarchia interna, ed un obbiettivo da portare a termine vi aspettano a braccia aperte. Non potete però aspettarvi che tutti condividano il vostro sogno. C’è chi vuole realizzare qualcosa, e chi vuole solamente vedere questa città bruciare. Dovete scegliere attentamente con chi schierarvi, scalare le gerarchie e dare un bello scossone alle leggi che vogliono impedirvi di vivere la vostra vita.

Sappiamo che ogni gioco ha le sue regole, ed ora vediamo quelle di Heavy Sugar. Chi regge le fila è chiamato conduttore ed è lui che descrive la scena decidendo la difficoltà delle vostre azioni. Volete sfondare con un calcio la porta chiusa di un club, nessun problema. Il legno è marcio, e con due successi riuscirete tranquillamente a lasciare il segno con una grandiosa entrata in scena.

Tutto quello che dovete fare è prendete un dado a 6 facce e sperate di eguagliare o superare il grado di difficoltà. Come vedete è molto semplice, ma c’è ancora un dettaglio che aggiunge tensione alla scena. In Heavy Sugar avrete tra le mani gettoni di diverso colore in base ai vostri punteggi nei diversi tratti. i gettoni possono essere scommessi per darvi un piccolo aiuto. Se riuscite nella prova recupererete la vostra la vostra scommessa, altrimenti il conduttore metterà le mani sui vostri gettoni e le cose per voi si faranno più difficili. Se non avete capito non preoccupatevi. Il piatto piange, ed è ora di puntare qualche gettone con un esempio pratico.

Esempio della Meccanica

Notte. Le strade sono semi deserte e Francis sta sfuggendo da un’auto della polizia a bordo di una Copper Phantom fresca di furto. Improvvisamente, svoltando l’angolo vede un’altra macchina procedere in direzione opposta. Il Conduttore chiede di effettuare un test su Meccanica a difficoltà 6 per sfruttare le sue abilità di guida e schivare così l’ostacolo. Il punteggio di 1 in Meccanica di Francis gli fornisce un bonus di +1 al risultato e gli concede inoltre di usare i gettoni dati dai tratti abbinati alla capacità stabiliti dal Conduttore (Mente); dal momento in cui Francis ha Mente 2, può usare fino a 2 gettoni. Decide di puntarli entrambi, in questo modo ottiene un bonus di +2 e dovrà ottenere un risultato pari o superiore a 3 con il D6.

D6+(+1 dato dall’abilità meccanica)+(+2 dato dai gettoni spesi) ≥ Difficoltà


Sfortunatamente il risultato del lancio è pari a 2 e il test fallisce nonostante l’impiego dei gettoni. il giocatore perde i due gettoni viola che vanno in mano al conduttore. A causa del fallimento la Copper Phantom non riesce a schivare del tutto l’ostacolo, col quale si scontra finendo a terra. Questa per Francis è proprio una notte fortunata.

Recensione di Heavy Sugar – Conclusioni

Le ultime note. La band tira il fiato, mentre la cantante raggiunge finalmente il bancone e la serata giunge lentamente al termine.

Non si può negare che Simone Morini si sia impegnato molto nel creare un’ ambientazione così particolare e coinvolgente. Per quanto il gioco si concentri all’interno di un’unica città, non si percepisce minimamente questo limite. Balhan City è viva e pronta a darci battaglia con un numero infinito di sfide in cui l’unico limite è la nostra fantasia. La gestione del potere del blink a parte alcuni paletti è lasciato completamente nelle mani del conduttore, è questo può essere sia un vantaggio che un problema, soprattutto per quei giocatori che sentono il bisogno di regole ben definite per riuscire ad immaginare e giocare una scena.

Se state cercando un gioco che vi permetta di vivere gli anni ruggenti del dopoguerra in un’ambientazione teslapunk, Heavy Sugar è il gioco che fa per voi. Le gang di Multinear non aspettano altro che carne fresca pronta a salire sul palco per mostrare ai cittadini la prigione dorata in cui vivono.

Se vi è piaciuta questa recensione di Heavy Sugar, continuate a seguirci per rimanere informati su altri prodotti di Aces Games!

Unglorious: Un-Glorioso Divertimento | Recensione

Unglorious: Un-Glorioso Divertimento | Recensione

Innanzitutto un vero grazie a MS Edizioni e a Aces Games per averci inviato non solo il manuale, ma tutto il materiale di Unglorious per permetterci di realizzare questa recensione.

Unglorious è un gioco di ruolo di taglio nettamente ironico dove i giocatori interpretano degli avventurieri morti malamente da poco che ritornano per portare a termine i propri conti in sospeso. Ritornano dall’Orto (il regno dei morti) non com’erano prima, bensì come non morti. Dopodichè non è nello spirito del gioco concentrarsi troppo su “come funziona?”, “com’è possibile che un non morto possa farlo?” No, l’approccio giusto è “Che figata! Posso giocare nei panni di un non morto, posso giocare quel mio amato personaggio morto male nella mia campagna preferita e posso farlo con massicce dosi di black humor. Infatti le principali reference di Unglorious sono Medievil, L’Armata delle Tenebre e lo stile di Tim Burton.

Unglorious è stato finanziato con una campagna Kickstarter positiva, che ha permesso la realizzazione del manuale base, della raccolta di avventure Le Cronache della Cripta e della mappa di Stoltardia, il principale continente di gioco (e in questa recensione vi parleremo di tutto, tranquilli). Tutti questi prodotti possono essere acquistati in formato fisico o digitale sul sito di Aces Games, dov’è scaricabile anche il quickstart gratuito. Per chi vuole rimanere aggiornato su Unglorious oppure unirsi ai più gloriosi guerrieri trapassati ci sono una pagina e un gruppo Facebook.

Benvenuti nell’Orto

Essendo stato creato per un contesto molto particolare, per dar meglio l’idea di cosa voglia dire giocare ad Unglorious ecco l’incipit direttamente dalle parole dell’autore, Simone “Aces” Morini:

L’Orto è la tua nuova casa, viaggiatore defunto. Grazie a essa potrai risorgere dalla fossa e continuare quell’avventura su cui tanto speravi e di cui hai parlato a tutti, persino al giardiniere. Il tuo nuovo coorpo non sarà bello e prestante come quello di prima, ma è un prezzo irrisorio da pagare, se paragonato alla possibilità di diventare un eroe sia in questo mondo che nell’altro! Prendi il tuo Certificato di Morte, scrollati la terra di dosso e serra ben bene alla cinta il fodero della spada, per quanto arrugginita sia: quello che ti aspetta è un viaggio oltre i confini della vita, alla scoperta di luoghi che la morte ti ha precluso e ben oltre i limiti che il tuo corpo di vivente ti ha finora imposto. Solo occhio a non perdere troppi pezzi per la via.

Simone “Aces” Morini

Ma cos’è esattamente l’Orto? E’ una terra di confine tra il mondo dei vivi e l’aldilà. Era un luogo tranquillo, finchè non arrivò l’amagia. Sì, l’amagia, non è un errore di battitura. Lo vedremo dopo. La cosa interessante è che l’Orto non è solo il luogo dove i morti vengono parcheggiati in attesa di andare nell’aldilà, è un vero e proprio mondo parallelo, simile e dissimile nello stesso tempo da quello dei vivi, dove possono essere anche ambientate le avventure di Unglorious. Quasi una seconda regione, una possibilità originale e interessante per mandare a ri-morire i propri personaggi.

La Storia Dietro Unglorious

Il racconto che getta le fondamenta del Mondo Mora, il mondo di gioco, rende bene l’idea dell’ironia e dello spirito del gioco. Era un mondo noioso e pacifico, dove le persone morivano di vecchiaia, finchè un giorno arrivò l’amagia. Si tratta di pura concentrazione di energia fantastica, che rese reali le fantasie delle persone e le infuse di spirito d’avventura. Migliaia di avventurieri in un mondo divenuto irto di creature strane e pericolose volle dire una cosa: una marea di morti. E non parlo di morti mansueti, ma anche di chi, una volta defunto, aveva intenzione di ritornare nel mondo dei vivi per soggiogarlo con schiere di non-morti. L’Orto, luogo di complicata e intellegibile burocrazia (geniale!), vide sollevarsi una rivolta che coinvolse vivi, morti e non morti, un bel pasticcio chiamato La Guerra dei Morti.

Mi piacerebbe continuare a raccontarvi tutta la storia, ma ragioni di spazio (e l’immagine dello sguardo torvo dell’autore) mi fanno desistere. Sappiate che prosegue, brillante e ironica, tra pericolosi Necroamanti, la Necro-Lega e l’Ordine dei Gaudiovivi, fino al Decreto Decrepito. La situazione finale prevede che sia rimasto ben poco spirito avventuroso tra i vivi e i migliori di essi vengon presi dai Necroamanti. Quindi a chi può rivolgersi l’Orto per evitare che accada il peggio? Ai non valorosi, a quegli avventurieri di poco talento morti in circostanze a dir poco ridicole… l’avete capito? Ovvio, i PG!

Non C’è Peggior Morto di Chi non Vuol Morire

Per una recensione esaustiva, mettiamo le cose in chiaro: chi gioca a Unglorious interpreterà avventurieri morti male. Per lo più per sfiga, sbadataggine o reale incapacità. Cosa devono fare? L’Orto dà loro la possibilità di migliorare la loro posizione prima di andare nell’aldilà risolvendo qualche conto in sospeso e magari aiutando l’Orto stesso a risolvere delle questioni. Insomma, l’Orto, in una sorta di ufficio di collocamento volto non a trovare un lavoro bensì l’aldilà giusto, premia con una eternità migliore i morti che riescono a racimolare raccomandazioni e riconoscimenti vari evitando ulteriori disonori.

Parliamo quindi della creazione del personaggio. Partiamo con la scheda, che è a tutti gli effetti il suo certificato di morte. Prima vi è una parte di dati relativi alla vita precedente, che servono a generare un background che in questo gioco è obbligatoriamente legato a doppio filo con il futuro dei personaggi.

La razza è sostituita dalla forma di morto. Vi sono gli Impagliati (le mummie), i Molli (gli zombie), i Secchi (gli scheletri) e i Ventosi (i fantasmi). Ogni forma vanta ovviamente poteri diversi. Dopodichè bisogna scegliere un Ordine per il proprio morto, in base all’attitudine. Funziona un po’ come la selezione delle case ad Hogwarts, ma senza il cappello parlante. Ogni Ordine concede un Benefit e un Passaggio Privilegiato per recarsi nel mondo dei vivi. Sono troppi per citarli tutti ma amo troppo per non citarli il potere dei Coltivatori, cioè di potersi trasformare in spaventapasseri, ma soprattutto il nome dell’ordine di coloro che sono particolarmente attenti alle leggi, i Necroligi. Splendido.

Il processo prosegue con la scelta dei Conti in Sospeso, i ritocchi finali, ma soprattuto con la scelta del Corredo del Morto, cioè gli oggetti equipaggiati alla morte. Essi diventano simbolo delle abilità conosciute, quindi la scelta del corredo è in pratica la scelta delle abilità. Le armi arrivano fino a quelle da fuoco, tipo archibugi, che in Unglorious prendono il più appropriato nome di “ruttapiombo”.

Progredire e Potenziarsi da Morti

Affrontiamo brevemente anche questi due argomenti. Tra i sistemi di remunerazioni per le imprese compiute vi sono le Licenze. Attraverso queste è possibile ottenere potenziamenti per gli oggetti, l’accesso a poteri arcani e anche un miglioramento della propria tipologia di non morto. Se vogliamo parlare la lingua di D&D, potremmo definirle classi di prestigio, se conversate in Alto D&D, oppure sottoclassi, se parlate D&D novello.

Anche in questo caso l’elenco e i giochi di parole sono troppi per essere contenuti in un paragrafo, quindi continuerò a limitarmi a citare alcuni tra i migliori. Quale scheletro non vorrebbe diventare un Ossosacro? Quale mummia non vorrebbe ottenere Gas Combattivi o un Tocco Incartapecorente? Oppure non vorreste giocare uno zombie Carnefrolla che possiede poteri come Dieta Insana o Botta di Vita? E lo Sciamorto dove lo mettiamo (lo sciamano, per chi non ci fosse arrivato)?

Recensione del Regolamento di Unglorious

Facciamone subito una questione di peso. 8 pagine. Questo dovrebbe rendere l’idea più di tante parole. Per i più curiosi è un sistema che usa solo d10 e che considera i risultati dal 6 in su come successi. Sono tiri piuttosto semplici, coadiuvati dai Punti Anima, che sono uno strumento per migliorare le possibilità di riuscita, per curarsi, per rimediare ai fallimenti, anche per riparare l’equipaggiamento. Sono il collante che tiene insieme la sopravvivenza di personaggi altrimenti così strani. Certamente non una meccanica plausibile o verosimile, ma se avete letto fino a qui capirete benissimo che non viene richiesto nulla del genere. Il combattimento rimane semplice come tutto il resto del sistema, fin quasi un po’ elementare, ma alla fine c’è stata una precisa scelta di leggerezza e scorrevolezza, quindi è probabilmente giusto così.

E non posso non sottolineare che i personaggi possono staccarsi pezzi di sè e muoverli a piacimento, come far tornare a sè porzioni di corpo che si sono staccate per chissà quale motivo.

Per rimarcare ancora una volta il brillante taglio ironico dell’autore una volta per sessione si può invocare l’aiuto di un parente morto che compare per dare una mano. Come si chiama questa regola? La Mano Morta, ovviamente.

Il Bignami del Master e il Mini-Bestiario

Le ultime 50 pagine del manuale sono occupate da una parte dedicata maggiormente al narratore e dal bestiario. Dopo il tripudio di ironia e genialità delle pagine precedenti avrei voluto almeno il triplo del materiale, ma purtroppo ho sognato invano. Vi è un capitolo dedicato alle imprese, che aiuta alla gestione delle avventure, delle ricompense e dell’aldità. In realtà è piuttosto esaustivo. Non serve molto altro al narratore, perchè lo stile del gioco viene insegnato e maturato durante tutta la lettura del manuale, grazie alla scrittura sempre coerente col tono e ricca di spunti.

Anche del bestiario avrei voluto molte più pagine. Non perchè non ci siano abbastanza creature, ma perchè è veramente troppo bello da leggere. Dai loro nomi, alla loro natura, fino ai loro poteri. Il livello di creatività rimane alto e promette giocate veramente epiche. I miei preferiti? Per i nomi che hanno direi il Maiale da Guerra e l’Orco Culinario. Però, seriamente, qualcuna in più non avrebbe guastato.

Non C’è Posto per Tutto nella Recensione di Unglorious

Nessuno pretende che una recensione possa coprire tutto ciò che viene detto in un manuale di 250 pagine. Eppure voglio ancora puntualizzare come ci sono ancora molte cose degne di nota e soprattutto di un sorriso che non ho potuto raccontare. Posso assicurarvi che nelle parti discorsive (e non solo!) ogni pagina saprà strapparvi almeno un sorriso, non solo per la battuta in sè, ma anche per l’idea di poterla portare in gioco. Mi è piaciuto molto, ad esempio, che il continente dove si trovano i classici elfi, nani e così via sia stata chiamata Banalardia, o la spassosa Classifica delle Cause di Morte per Regno. Sono molto interessanti l’effetto dell’amagia sulle terre e le creature amagiche.

Varrebbe anche la pena fare un excursus sulle Terre di Stoltardia. Il manuale ci impiega 30 pagine a descriverle. Sono puntualizzati i rapporti tra i regni, con gli ordini e le fazioni. Cito il Regno Guerranico e il loro motto: “Carica!!!” o il Regno Rasputio, che invece sullo stemma riporta “Acciaio e Amore”, fino al motto del Regno Sacroturno, ovvero “Zitto e Prega”. Magnifico. O vogliamo parlare della struttura dell’Orto, con le mortopoli, con un paragrafo dedicato ai “centri ricreativi” pretesi dai morti più ostinati? E per citare un’ultima cosa i Boney, la versione ortolana dei minioni, che comunicano attraverso una fiammella sulla fronte che prende la forma di emoticon, simboli e parole semplici. Capite quando materiale c’è per divertirsi?

Le Cronache della Cripta

Le Cronache della Cripta sono un manuale a copertina morbida di 162 pagine. In queste, per continuare a snocciolare numeri, ci sono 10 avventure, 3 luoghi e 4 mostri. Le avventure hanno una durata media di 3 sessioni e una lunghezza media di 12 pagine con ben poco spazio occupato dalle immagini, quindi c’è molta carne. I contenuti portano firme anche molto famose del mondo gdr italiano, autori che hanno all’attivo partecipazioni a progetti Kickstarter di grande successo, o addirittura autori di quegli stessi Kickstarter di grande successo.

Anche se gli autori sono cambiati rispetto al manuale base, il tono rimane simpatico e brillante. Per darvi un’idea di dove si vada a parare, permettetemi di snocciolare anche qui qualche citazione. Avventure come The Bones Brothers o Benvenuti a Walmort, luoghi come il Circo di Moria Orfey e citazioni e battute a go-go nei capitoletti. Sinceramente si fa fatica a scegliere da cosa cominciare; l’indice analitico, qui denominato (ovviamente) epitaffio, fa veramente venire l’acquolina in bocca… Non male giacchè stiamo parlando di non morti!

Recensione dei Materiali, dell’Arte e dell’Impaginazione di Unglorious

E’ un piacere che contenuti così interessanti siano impacchettati bene e in materiali di qualità. Carta, rilegatura e mappe di ottima fattura e resistenti.

Anche l’impaginazione è di alto livello. Le colonne sono snelle e si leggono bene. Le caselle di testo sembrano editti in pergamena grigia, si staccano bene dal resto del testo e guidano facilmente verso contenuti diversi dal testo principale. Alcune pagine descrittive realizzate come pergamena a pagina intera sono esteticamente belle sebbene di difficile lettura, ma fortunatamente sono poche e non contengono informazioni fondamentali.

L’arte è veramente splendida. Un complimento a Giovanni D’Agostino, Fabio Porfidia, Vincenzo Pratticò e Lodovico Santirana. E’ superfluo descriverla. Sono la perfetta commistione dell’opera. Cromaticamente lugubri, sapientemente ironiche, visivamente piacevolissime. Anche molto ben inserite all’interno delle pagine. Sono uno strumento indispensabile per entrare nel mood, per immaginarsi l’Orto e il gioco nel suo insieme. Se in altri giochi l’arte è un punto di forza ma non ha una vera e propria funzione didascalica in quanto si tratta di soggetti e ambientazioni facili da immaginare, qui è diverso. Non è così automatico immedesimarsi nei personaggi o nel mondo dell’Orto. Le illustrazioni forniscono un’ottima guida visiva, tanto per i giocatori quanto per il narratore.

Considerazioni Finali sulla Recensione di Unglorious

E’ difficile non accorgersi di quanto io sia entusiasta di questo prodotto. Permettemi di fare una premessa, anche se siamo nel capitolo finale di questa recensione: Unglorious mi piace perchè sono particolarmente in sintonia con la sua ironia. Non è detto che piaccia così tanto a tutti.

Unglorious è un gioco dal sistema ultraleggero e dal taglio ironico, che se ne frega di alcuni dettagli e della verosimiglianza del risultato finale; dopotutto parla di avventurieri sfigati che ottengono una seconda occasione da morti. Si presta tantissimo per avventure piene di humor, riferimenti, camei, che possono benissimo rivelarsi epiche e coinvolgenti, ma che vogliono per prima cosa essere divertenti e facilmente genereranno risate e leggerezza. Sulla carta non sembra particolarmente adatto per campagne lunghe (anche se non è detto). Se questi elementi non piacciono o sono un problema, forse è il caso di valutare meglio il prodotto, magari scaricando il quickstart gratuito prima di capire se avvicinarvisi o se allontanarvisi.

Se invece le caratteristiche sopra elencate in questa recensione prendono bene… Unglorious è semplicemente un must! Soldi ben spesi. Faccio veramente i miei complimenti per com’è stato messo a fuoco questo prodotto. L’idea di base è geniale, ma spesso non basta avere un’idea geniale. In Unglorious l’idea si è trasformata in un progetto coeso e ben realizzato. La scrittura si mantiene brillante e coerente per tutto il manuale, il game design è chiaro e molto funzionale all’obiettivo; la qualità dell’arte e del prodotto fisico in generale sono il fiore all’occhiello.

Fidatevi di questa recensione: Unglorious fa parte di quei giochi che vanno provati almeno una volta prima di morire… o dopo?

Se vi è piaciuta la recensione di Unglorious , continuate a seguirci per leggerne altre!

Pin It on Pinterest