Oggi vogliamo presentarvi la nostra recensione di Klothos – I Fili del Destino. Innanzitutto vogliamo ringraziare Fumble GdR per averci messo a disposizione una copia di questo gioco unico nel suo genere. Se questa recensione dovesse invogliarvi ad acquistare il gioco, potete trovarlo sul loro store ufficiale. Klothos – I Fili del Destino è disponibile in versione fisica al prezzo di 19,90 euro; per chi preferisse la versione digitale, il PDF ne costa invece 10,00. Dallo store è comunque possibile scaricare sia un quickstart del gioco che un’avventura gratuita. Nel caso questa recensione vi lasciasse qualche dubbio insoluto, questo materiale è sufficiente a fare completa chiarezza.
Una piccola nota è doverosa: Klothos – I Fili del Destino è stato premiato per il Miglior Game Design e per il Miglior Regolamento ai Player Awards del 2019. Stiamo parlando quindi di un gioco con un certo pedigree, che va affrontato cercando non soltanto uno svago. Questo gioco di ruolo si promette infatti di far vivere una vera e propria esperienza. Tanto di cappello a Claudio Serena, autore di spessore.
Recensione del Volume di Klothos – I Fili del Destino
Il volume è di formato piccolo, di dimensioni poco superiori a quelle di un libro tascabile. Questo sicuramente aiuta la solidità del manuale, soprattutto tenendo conto del fatto che la copertina è flessibile. In generale si tratta di un volume da maneggiare con una certa cura. Non è pensato per sostenere le stesse battaglie che affronteranno i vostri eroi, questo è poco ma sicuro. 228 pagine, compresa la scheda del giocatore; che occupa una sola facciata, discreto plus per gli amanti della compattezza. Compreso anche un agevole “bestiario” che presenta un ampio campionario di avversari, facilmente adattabili ad ogni contesto di gioco.
Le pagine del manuale hanno una bella porosità, non sanno di plastica al tatto. Chi ha la piccola mania di annusare i libri mentre li sfoglia avvertirà un piacevole sentore di carta. Dato il formato di Klothos – I Fili del Destino, l’impaginazione a una colonna risulta ben ordinata, e ne aumenta di molto la leggibilità. Le pagine sono molto spartane, il che è un bene visto il formato. Le illustrazioni di Pietro Bastas impreziosiscono ulteriormente il volume, siglando definitivamente un lavoro completamente italiano.
Un Approccio Unico
Quello che permette a Klothos – I Fili del Destino di spiccare tra molti altri giochi di ruolo, è l’approccio unico che ha alla narrazione. La costruzione del personaggio, il suo sviluppo e quello delle trame attraverso cui evolve, infatti, non segue il normale percorso di un gioco di ruolo. L’intero impianto di Klothos – I Fili del Destino è innestato sulla narrativa, prima ancora che sulla narrazione. L’analisi del viaggio dell’eroe e di tutte le figure che lo accompagnano, la struttura dell’epica, lo sviluppo dell’intreccio.
Giocare a Klothos – I Fili del Destino nei panni di un eroe o in quelli del Tessitore che conduce la storia, significa immergersi pienamente nel mito. Ogni eroe ha un percorso molto preciso. Un background con dei canoni da rispettare, un punto di partenza, un modo di affrontare le avversità, un epilogo epico. Ed “epico” non è un aggettivo utilizzato a caso. I personaggi sono infatti eroi nel senso più tradizionale del termine, individui straordinari che affrontano le avversità, superandole, per un bene comune.
Recensione del Thread System di Klothos – I Fili del Destino
Il motore di Klothos – I Fili del Destino è un sistema di gioco completamente originale, il Thread System. Si tratta di un sistema estremamente semplice e con pochi fronzoli, in cui le classiche caratteristiche del personaggio vengono sostituite dai suoi Approcci, dal modo in cui sceglie di affrontare la situazione. Ogni prova va affrontata sommando al punteggio dell’approccio il risultato di 1d6; con un risultato di 7, la prova è superata. Quando il personaggio è specializzato in quel che sta facendo, può aggiungere il “dado del fato” alla prova, che può far accumulare Punti Fortuna; se ad essere specializzato è l’avversario, però, ci sarà il rischio di accumulare al contrario Sciagure.
Punti Fortuna e Sciagure non modificano mai il risultato di una prova, ma permettono al Tessitore di creare ulteriori sviluppi della storia. Ovviamente, come si può immaginare, a favore o a sfavore degli eroi. Ci sono vari effetti che si possono ottenere, e il manuale è piuttosto ricco di esempi. Ma in definitiva l’unico limite è la fantasia del Tessitore.
I Fili del Destino
Altro elemento fondamentale del Thread System sono i Fili del Destino, che danno il nome tanto al gioco quanto al suo sistema stesso. Ogni volta che l’eroe si trova in una situazione senza via d’uscita, o in cui la posta in gioco sia troppo alta, può consumare uno dei suoi Fili del Destino. Questo gli permetterà di riuscire automaticamente nell’azione che vuole portare a termine, e sbloccherà una delle capacità legate al suo percorso. In più, ad ogni Filo del Destino pari consumato, otterrà anche una nuova specializzazione.
Ma attenzione, un destino epico non può sottrarsi ad un tragico epilogo; una storia deve necessariamente avere una conclusione. Quando un eroe consuma il suo settimo e ultimo Filo del Destino, il suo percorso è compiuto. Sarà il suo sacrificio, che gli permetterà di completare il suo viaggio e di riposare finalmente in pace.
Recensione di Klothos – I Fili del Destino: i Personaggi
In Klothos, i Fili del Destino non troviamo un’ambientazione, né razze per i personaggi né classi, per lo meno non in senso stretto. Il sistema è pensato per essere applicato in maniera universale a qualsiasi tipo di contesto. Quel che conta è la narrazione: il percorso dell’eroe, appunto, e il ruolo che questi acquista nella storia.
Il personaggio viene costruito quindi secondo il ruolo che assume più nella narrazione che nell’avventura in senso stretto. Dopo una serie di domande preliminari, che gli danno una vera e propria identità, vengono distribuiti i punti tra i vari approcci: Accuratezza, Acume, Ascendente, Prudenza, Impeto e Fermezza. Si passa quindi a definire quello che maggiormente caratterizzerà la l’eroe: la sua Costellazione.
Questa rappresenta il destino del personaggio, il ruolo che assumerà all’interno della sua narrazione. Le Costellazioni non sono pensate per ricalcare le classiche “classi” dei giochi di ruolo, anche se sembrerebbero a grandi linee corrispondervi. Ricalcano piuttosto l’archetipo narrativo da cui queste sono state tratte nel corso del tempo. Non si parla di ruolo all’interno del gruppo, ma di ruolo all’interno della storia epica che l’eroe vivrà.
Un Destino Scritto nelle Stelle
Ogni Costellazione determina il ruolo che il personaggio avrà nell’epica della sua storia. Il Campione incarna l’eroe nel suo archetipo più tradizionale; il condottiero incorruttibile, che porta alla vittoria la luce e la verità. Il Cantastorie è invece colui che lo accompagna, che nel documentarsi sulle gesta eroiche finisce per viverle. Il Cercatore è un esploratore, sempre vigile; è colui che nella storia ha il compito di trovare l’elemento che si rivelerà fondamentale per la sua risoluzione.
Il Distruttore, come suggerisce il nome, è colui che con la magia o con la forza, abbatte ogni ostacolo; in costante mutamento, sfugge persino alle leggi di natura. Il Folle potrebbe apparire come un giullare privo di buon senso, e alle volte lo è; ma è proprio il suo “pensiero laterale” a essere spesso risolutivo. Il Guardiano è votato alla difesa degli altri, incurante della propria incolumità. Il Saggio, invece, è colui che guida gli eroi; consapevole di verità negate agli altri, conduce i suoi compagni incontro al loro destino.
Conclusioni della Recensione di Klothos, i Fili del Destino
In conclusione, Klothos – I Fili del Destino è un gioco che si fa apprezzare. Non solo per la sua semplicità e praticità, ma per l’idea. Si tratta di un gioco di ruolo che ha un’identità forte, e che la porta avanti con costanza. Il regolamento è molto rapido da apprendere e divertente. Soprattutto è pensato per supportare l’esperienza di gioco promessa; quindi non è solo interessante, ma anche funzionale. Dovendo individuare un difetto, al di là del manuale che è un po’ fragile ma che comunque vale il suo prezzo, è la mancanza di qualche meccanica più narrativa. Chi scrive non ne è un amante, ma un gioco in cui il senso del racconto è così forte ne avrebbe beneficiato. Sicuramente un peccato veniale, che non inficia la brillante idea di base.
Quindi se siete interessati a un gioco di ruolo che evidenzi non tanto l’avventura quanto il percorso, e che faccia evolvere i vostri personaggi secondo gli schemi di quello che l’umanità si racconta da millenni attorno al fuoco, Klothos – I Fili del Destino è sicuramente il gioco che fa per voi.