Il nostro è sicuramente un periodo storico difficile, in cui l’essere umano viene alienato dal suo ruolo nel mondo e, per colpa di pochi, spesso è costretto a vivere a fatica in un mondo che sta lui stesso distruggendo. Anche in questo caso i GdR vengono in nostro soccorso e, in particolare, Dura-Lande ci permette di lottare contro questi mostri.
Se dovessimo definirlo con poche parole, si potrebbe parlare di un GdR “ecopunk” italiano ambientato in un distopico futuro, le cui tematiche principali sono la lotta ambientalista e l’opposizione al capitalismo.
Storia cruda e temi caldi, ma non manca la speranza
L’umanità, sempre più avida di potere, nel tempo ha distrutto l’ambiente e la civiltà per come le conoscevamo; Dura-Lande è ambientato circa 300 anni dopo un cataclisma denominato Poliorcesi e il gioco si concentra in particolare nella zona mediterranea. I sopravvissuti dovranno lottare per riuscire ad avere le risorse necessarie per non venire divorati dalla desolazione, ma allo stesso tempo dovranno riuscire a ribellarsi alle potenti corporazioni capitaliste, la cui egemonia va a discapito della povera gente.
Dopo l’apocalisse ambientale la gente ha iniziato a radunarsi in clade (più di 50 in totale), gruppi di persone che si guardano le spalle a vicenda per aumentare le possibilità di sopravvivenza. Ognuna è delineata da caratteristiche comuni; se alcune cercano di andare avanti mantenendo dei valori, altre sarebbero disposte a tutto per non scomparire. Questo fa in modo che le tematiche toccate si amplino, aggiungendo anche lo sfruttamento, la omobitransfobia e altro ancora.
Si tratta a tutti gli effetti di un gioco post-apocalittico italiano, che in certi tratti ricorda pietre miliari del genere come Fallout e Cyberpunk. Queste fonti d’ispirazione vengono anche riscontrate nello stile grafico dell’opera. Colori vivaci e fuori dagli schemi, neon, desolazione, tratto incerto a cavallo tra l’impressionismo e il futurismo. Tirando le somme, la veste grafica si sposa molto bene con il tipo di lavoro proposto.
Le meccaniche del PLOT System
Il motore che muove gli avvenimenti in Dura-Lande è il PLOT System, il quale si distingue per la quasi assenza di numeri e la forte impronta narrativa. Non ci saranno valori da calcolare o manciate di dadi di lanciare per determinare i danni (mi dispiace per voi, amanti delle Palle di Fuoco); i personaggi e il mondo sono caratterizzati da “etichette”. Esse rappresentano semplicemente tutto. Ognuna può rappresentare un aspetto di un personaggio, un suo possedimento, una caratteristica di un determinato luogo; in sostanza è il sistema dei “tag” di altri giochi, ma alleggerito.
I personaggi in questo modo risulteranno molto più rapidi da creare; ma per andare incontro a chi comunque non ha voglia di farlo manualmente, gli sviluppatori hanno rilasciato un tool per poterli generare in maniera automatica. Questo strumento è già disponibile online in versione demo, in modo da potersi fare un’idea più chiara sul suo funzionamento finale. Nel caso siate più tradizionalisti, potete anche utilizzare le classiche schede del personaggio. Se inoltre foste interessati al sistema in generale, è presente una demo di libera consultazione.
Nascita e sviluppo di Dura-Lande
Questo lavoro nasce sotto la luce di Asterisco Edizioni e prende vita attraverso la prima piattaforma di crowdfunding italiana, Produzioni dal Basso. A circa un mese e mezzo dalla fine della campagna, è stata raccolta quasi la metà dei fondi richiesti. Non male. Vien da sè che non sono ancora stati raggiunti gli stretch goals, ma la loro presenza è rassicurante. Va inoltre detto che i pledge hanno dei costi pienamente onesti; essi vanno dalla versione digitale del prodotto completo in PDF a 20€ al tutto compreso della veriosne fisica a 60€ (spese di spedizione comprese). E con prodotto completo intendiamo: manuale con il regolamento, manuale d’ambientazione, mappa, tool per personaggi e menzione nei manuali.
Va inoltre sottolineato il fatto che queste cifre ci daranno un prodotto che segue la politica del copyleft, anzichè quella del copyright. In poche parole significa che il materiale acquistato può essere liberamente modificato e riproposto (anche se in questo caso specifico può essere fatto solo attribuendolo esplicitamente al creatore e senza fini commerciali). Una scelta coraggiosa; volta certamente al futuro, ma non senza rischi. In qualche modo il copyleft permette di rompere la quarta parete e portare gli impegni sociali anche fuori dal mondo di Dura-Lande. Per saperne di più vi possiamo semplicemente consigliare le parole di Marta Palvarini, una delle creatrici del gioco.
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