Destination Danger è uno degli ultimi Kickstarter che mi sono arrivati. Si tratta di un gioco di ruolo estremamente rapido e semplicistico, adatto a sessioni lampo. In breve è un set di avventure tascabili per 2-5 giocatori della durata indicativa di almeno 20 minuti. Ma andiamo con ordine e partiamo dall’inizio.
Le due campagne Kickstarter
Il 13 ottobre 2018 Jeff Rosenbaugh ha dovuto cancellare il progetto Kickstarter chiamato Destination Danger, incapace di arrivare ai quasi 9000€ richiesti. Non datosi per vinto, lo ha riproposto quest’anno con un obiettivo più che dimezzato e ha sbancato, ottenendo oltre 12.000€. Questo ha permesso lo sblocco di parecchi stretch goal che però, per quanto riguarda quelli fisici, partivano da un livello di pledge superiore a quello base. Strana scelta: dover pagare di più per ottenere stretch goal sembra quasi più un deterrente e non un incentivo. Solitamente il bello dei Kickstarter è che col prezzo base si sbloccano materiali e contenuti extra. Il tempo di consegna stimato era maggio 2020 e invece è già qui tra le mie mani… Strano, ma meglio così! Io ho speso 20€ per la copia fisica, ma devo ancora capire se ne sia valsa la pena… E ora vado a spiegarvi il perché.
Il contenuto fisico della scatola
Una piccola scatola di cartone tutta colorata e quasi tascabile contiene l’intero gioco. Dentro ci sono 22 carte di ottima qualità. Lo stile grafico è accattivante e colpisce subito l’occhio. Sono suddivise nelle seguenti categorie:
- 5 carte personaggio giocante
- 6 carte personaggio non giocante
- 5 carte artefatto
- 3 carte scenario
- 3 carte mappa
Le accompagna un manuale di 21 pagine ben fatto ma scritto lievemente troppo in piccolo per i miei gusti. Qualche pagina in più o qualche concetto più sintetico avrebbero rallentato la perdita di diottrie. La sensazione che si ha leggendolo è più vicina a quella di un manuale di consigli per gestire un gdr che non un manuale regolistico vero e proprio.
Le “regole” di Destination Danger
Destination Danger è molto semplice. Si tratta di un gioco di ruolo di genere pulp ambientato negli anni 30. Lo stile ricorda abbastanza quello di Hollow Earth Expedition. Ricorda in realtà un po’ tutti i giochi di avventura ispirati a stile Indiana Jones e lo stesso font del titolo richiama quest’ultimo. Questa però non è mancanza di fantasia: l’archetipo della narrazione pulp avventurosa è quello.
Ci sono tre carte scenario, ognuna con dei suggerimenti e degli obiettivi. Si prendono le carte personaggio giocante e si distribuiscono ai giocatori, si preparano le carte personaggio non giocante e artefatto corrispondenti allo scenario e si gioca. Regole? Tecnicamente nessuna. Niente dadi, decide il master. Niente meccaniche, gestisce il master. I personaggi hanno alcune caratteristiche, per aiutare il master padrone a decidere tutto e c’è una carta mappa per dare un luogo comune nel quale descrivere la storia. Il master descrive la situazione di partenza e gestisce la partita, ovviamente avendo a cuore la riuscita narrativa dell’avventura e il divertimento dei suoi giocatori. Finito? Finito.
C’è un accenno nel libretto delle non-regole per l’utilizzo di dadi, ma lo si può riassumere con: “vuoi un sistema per aggiungere qualche dado e un po’ di casualità? Fattelo, basta che ti funzioni”.
Ma allora a cosa servono le istruzioni? Sono una sorta di manuale di consigli su come gestire un gioco senza sorte e senza regole. Da come fare il master a come gestire i mostri e i personaggi non giocanti. Di tutte quelle piccole paginette scritte in piccolo ho apprezzato in particolare l’invito ad andare oltre nel caratterizzare le cose. Ogni elemento è descritto brevemente e ha degli accenni da cui partire. L’invito del creatore è di leggere tra le righe, inventare sulla base dei dettagli dei disegni, muoversi di fantasia tra gli spunti dati. Molto bello.
Come si inserisce nel panorama dei GdR?
Destination Danger vale il suo costo di 20€? Difficile dare una risposta certa. Un gioco di ruolo tascabile ha come punto di forza il poter essere giocato dappertutto. Un gioco estemporaneo ha il pregio di poter essere usato in situazioni di gioco improvvise. I giocatori che, come me, hanno i loro gruppi fissi, in orari fissi, nei propri posti fissi (e raramente viaggiano) ovviamente troveranno meno occasioni per sfruttarlo. Diciamo che, oltre ai viaggi, potrebbe anche essere sfruttato durante feste o serate alternative. In queste occasioni spesso non si ha un livello di concentrazione molto alto e probabilmente sono anche presenti dei neofiti dei GdR; un prodotto come questo probabilmente saprebbe intrattenere in quei frangenti, in maniera leggera e gradevole.
I clichè descritti tra le carte del gioco non sono nulla di eccezionale, salvo qualche brillante intuizione. Sono elementi che dei giocatori esperti possono tirare fuori anche senza l’ausilio di carte. Pertanto ho pensato che Destination Danger potrebbe essere apprezzato particolarmente dai neofiti. Sì, ma qui c’è un ma. Non tutti i neofiti riescono a giocare un sistema senza regole, serve esperienza o almeno essere naturalmente portati per questo. Dopotutto quando accumuli l’esperienza necessaria non hai più bisogno di certi spunti scritti.
Ma allora da dove arriva la mia indecisione sulla qualità del prodotto? Dalla possibilità per un master esperto di far arrivare al tavolo di gioco dei neofiti e condurli in pochi minuti in un’avventura realistica e semplice da giocare. Lo trovo perfetto per coloro che vorrebbero provare a giocare. Capita ogni tanto di trovare un gruppetto che proverebbe a giocare ma qualcosa di semplice e veloce. Non è facile trovare il gancio giusto per questo tipo di richiesta. Per questa circostanza Destination Danger è perfetto.
Brief conclusions (as brief as Destination Danger)
Destination Danger è un prodotto ben fatto e ben presentato. Non è però un must del mondo del gioco di ruolo e non è adatto a tutti i gruppi di gioco. Ma indubbiamente ha un’utilità. Nel mio caso la possibilità di introdurre velocemente dei neofiti in un’avventura. Per altri potrebbe essere giocare in treno, in spiaggia o averlo in un’associazione per dimostrazioni o serate estemporanee. In conclusione, una caratteristica decisamente positiva di questo prodotto è la sua versatilità; senza però una buona fantasia rischia di stancare presto. La presenza di un numero abbastanza limitato di carte rischia di renderlo ripetitivo.